Quando sullo schermo cinematografico compaiono insieme per la prima volta tre icone del fumetto supereroistico mondiale, oltre che della contemporanea cultura di massa, per un appassionato la cui infanzia è stata accompagnata proprio da Batman, Superman e Wonder Woman e che ha atteso quel momento per anni, è difficile essere obiettivi.

I tre character poster principali di Batman v Superman: Dawn of Justice
I tre character poster principali di Batman v Superman: Dawn of Justice

Ma è anche vero che, con delle premesse del genere, le alte aspettative impongono una maggiore onestà con se stessi e, di rimando, con chi vorrà leggere questa analisi. Analisi che sarà rigorosamente priva di spoiler sulle svolte narrative e sulle sorprese inserite nella sceneggiatura scritta da Chris Terrio

L'ingresso di quest'ultimo nella realizzazione del film rappresenta uno dei maggiori passi in avanti rispetto al prequel. Se ne L'Uomo d'Acciaio, infatti, risultavano convincenti le sequenze che più andavano a fondo nel processo di Superman di accettazione della propria natura ed eccessive e stilisticamente ridondanti le lunghe sequenze finali del combattimento tra i due kryptoniani, il discorso è differente per Batman v Superman: Dawn of Justice.

Bruce Wayne (Ben Affleck) di spalle, di fronte al Batsuit
Bruce Wayne (Ben Affleck) di spalle, di fronte al Batsuit

Grazie al prezioso apporto di un esperto autore di intrighi politici come Terrio, si assiste fin da subito al calibrato posizionamento delle tessere di un mosaico che andrà a comporre il primo atto della pellicola, introducendo il co-protagonista Bruce Wayne/Batman (Ben Affleck) e il principale avversario Lex Luthor (Jesse Eisenberg).

Per quanto riguarda il primo, il suo interprete è del tutto nella parte e ci troviamo sicuramente di fronte alla versione cinematografica del personaggio che risulta più coerente alla controparte fumettistica: non solo per quanto riguarda la fluidità delle sue tecniche di combattimento, il concept della Batcaverna, dei veicoli e gadget, ma soprattutto con il suo modus operandi. A tutti gli effetti, questo Batman è un detective e un vigilante psicologicamente giunto al limite dopo vent'anni di attività e che, dopo la distruzione di Metropolis causata da Superman e Zod (Michael Shannon) nel prequel, ha assistito al violento risveglio della propria ossessione e del proprio senso di colpa. Non del tutto convincente a mio avviso il ruolo di Luthor, più che la sua interpretazione da parte di Eisenberg che risulta molto buona ma non eccelsa, come invece ci si aspettava.

Lex Luthor (Jesse Eisenberg)
Lex Luthor (Jesse Eisenberg)

Si evince il non indifferente background culturale del lavoro di Terrio nelle questioni filosofico-religiose che lo screenwriter propone agli spettatori, nell'antitesi tra archetipi rappresentata dai due protagonisti che, però, presenterà anche almeno una sorpresa, giocata molto sul piano emozionale. Straordinaria la resa sullo schermo del duello tra i due.

A Batman è dedicata la sequenza di apertura della pellicola, in cui Zack Snyder sceglie di narrare le origini del personaggio con delle azzeccate (e sue tipiche, come la giustapposizione di sequenze in slow-motion) scelte registiche ma soprattutto con una fedeltà pressoché assoluta al canone. Diversi nel film saranno gli omaggi dovuti, e soprattutto voluti, dal cineasta nei confronti delle opere di Frank Miller, tanto da riproporre su pellicola diverse tavole e vignette de Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, non solo relative all'Uomo Pipistrello ma anche al suo avversario nella parte finale della graphic novel e in questa iterazione al cinema. Ma le citazioni abbracciano davvero una fetta consistente delle opere a fumetti tra le più significative della DC Comics che non è il caso qui di elencare per non fornire spoiler indesiderati.

Wonder Woman (Gal Gadot)
Wonder Woman (Gal Gadot)

Per quanto riguarda la gestione dei personaggi, la mano di Terrio si avverte soprattutto nel tratteggiare Diana Prince/Wonder Woman (una straordinaria Gal Gadot) che fa capolino nella trama con uno scopo che verrà rivelato, insieme alla sua vera natura, solo in un secondo momento e con modalità che rimandano sapientemente al film in uscita nel 2017 di cui la supereroina sarà assoluta protagonista. Il pericolo di sovraccaricare la trama di Batman v Superman con troppi personaggi per tentare di colmare il ritardo accumulato nei confronti della concorrenza è, insomma, del tutto evitato ma non lo sono invece le piccole cadute di stile disseminate qua e là nelle scelte narrative, forzature logiche o dialoghi che risultano eccessivamente banali.

Batman v Superman: Dawn of Justice, poster promozionale
Batman v Superman: Dawn of Justice, poster promozionale

Oltre a questo, tra i punti a mio avviso non del tutto positivi della pellicola va in parte annoverata anche la colonna sonora composta a quattro mani da Hans Zimmer (che rivisita il tema de L'Uomo d'Acciaio accompagnandolo ad aggiunte interessanti) e da Junkie XL, il quale eccede in scelte un po' grossolane come il tema di Wonder Woman, che unisce una melodia di chitarra elettrica a roboanti percussioni.

In conclusione, Batman v Superman: Dawn of Justice è un film molto riuscito pur non essendo affatto privo di difetti. Il bilancio complessivo è che i suoi aspetti positivi, tra cui l'introduzione di iconici personaggi e il non facile compito di suggerire un intero universo supereroistico, sopravanzino decisamente quelli che lo sono in parte. Se ora l'universo cinematografico DC Comics (o DC Extended Universe) è realtà e le premesse sono queste, gli appassionati non potranno che gioire per la fine di tanta attesa.