Dopo aver lasciato il fidanzato Ben, la giovane Michelle (Mary Elizabeth Winstead) viene investita in auto, mentre la radio annuncia misteriosi black-out nelle città Stati Uniti. 

Quando la ragazza si risveglia dopo aver perso i sensi, si ritrova in una branda di fortuna, incatenata alla parete e attaccata a una flebo. Un uomo misterioso, che si presenterà come Howard (John Goodman), spiega alla ragazza che non è stata imprigionata, bensì salvata da un attacco alieno che ha reso l'aria irrespirabile. Quello che Michelle scoprirà è che nel rifugio c'è un altro abitante, il giovane Emmett (John Gallagher Jr.), un operaio che aveva contribuito a costruire il rifugio nel quale si trovano, commissionato da Howard nel timore di una catastrofe nucleare o batteriologica di natura terrestre.

John Gallagher jr., Mary Elisabeth Winstead e John Goodman
John Gallagher jr., Mary Elisabeth Winstead e John Goodman

Il trio, con molte tensione, imparerà a conoscersi, ma ben presto emerge la consapevolezza da parte di Michelle ed Emmett che Howard potrebbe non essere quello che dice di essere. Howard tiene strettamente in pugno le chiavi del rifugio (per la loro stessa sicurezza), ma alcuni particolari della sua ricostruzione non sembrano combaciare o essere addirittura mancanti.

Rumori echeggiano nel rifugio sotterraneo, e i due ragazzi dovranno cercare di risolvere i misteri da cui sono circondati, per tentare di comprendere la verità e scoprire se c'è vita lì fuori.

Mary Elisabeth Winstead
Mary Elisabeth Winstead

10 Cloverfield Lane dell'esordiente Dan Trachtenberg è un film completamente diverso dal precedente Cloverfield, di Matt Reeves, del 2008. Dietro a entrambi i film c'è lo zampino produttivo della Bad Robot di J.J. Abrams, ma mentre il primo era un mockumentary che ci mostrava più o meno i margini del cuore dell'azione, ossia la città di New York sotto un attacco alieno visto e intravisto dagli occhi della telecamera, il secondo è un film girato come tale, nel quale per gran parte l'azione è in ambienti claustrofobici. Definito dal produttore un "consanguineo" del precedente, questo film ha in comune la mancata conoscenza da parte dei personaggi del quadro generale.

Mary Elisabeth Winstead
Mary Elisabeth Winstead

Gli ambienti ristretti, arredati da Howard come se fossero "normali", diventano una grottesca prigione anche per lo spettatore, che desidera fuggire insieme alla protagonista più che mai. Altri passaggi riducono ancora di più gli spazi, incrementando la tensione, che rimane alta fino alla fine, anche all'aperto fuori dal rifugio, dove si consumerà il finale ad alta tensione, citazione esplicita di Alien.

E Michelle presa consapevolezza delle sue potenzialità e delle competenze acquisite sul campo, come una novella Ellen Ripley potrebbe avere un futuro nel già vasto parco di eroine del fantastico, in un possibile seguito.