Samuel Langhorne Clemens, più noto con lo pseudonimo di Mark Twain, è stato uno dei personaggi più noti della sua epoca. Dopo una gioventù avventurosa che lo aveva visto lavorare come pilota sui battelli che solcavano il Mississipi, arruolarsi brevemente fra i confederati durante la Guerra di Secessione e viaggiare a lungo, diventando per qualche tempo anche un cercatore d’oro, Twain si dedicava alla scrittura, attività che comunque aveva praticato anche durante gli anni precedenti. Proprio i suoi viaggi si rivelavano fondamentali per la conoscenza delle persone che gli avevano donato, con i loro costumi e i loro modi di parlare. All’attività giornalistica affiancava quella di narratore, esordendo con la raccolta di novelle Il ranocchio saltatore nel 1865.

Le sue opere più famose sono Le avventure di Tom Sawyer (1876), Il principe e il povero (1881), Le avventure di Huckleberry Finn (1884) e Un americano alla corte di re Artù (1889).

La sinossi

Un americano alla corte di re Artù racconta la storia di Hank Morgan – il più yankee degli yankees: nato ad Hartford, nello Stato del Connecticut – il quale si ritrova inspiegabilmente catapultato nella mitica Camelot, sotto il regno del leggendario re britannico Artù. Ma Hank, che è dotato di grande abilità manuale ed è costruttore di armi e macchinari di ogni genere, in qualità di cittadino democratico, pratico e diretto, non prova alcuna soggezione al cospetto di dame e cavalieri, aristocratici e presunti eroi. Infatti per lui Lancillotto, Tristano o Sagramor non sono che ridicoli cialtroni che si fanno strada a forza di menzogne e pregiudizi immotivati, e per quanto Hank possa provare una certa stima per il re, di certo si fa beffe del suo presunto diritto divino a governare. Tra peripezie e avventure di ogni tipo, il nostro simpatico americano riesce abilmente a farsi largo nell’arcaica società di Camelot creandosi la fama di mago potentissimo – attirandosi così l’ostilità di Merlino – prevedendo eclissi, costruendo linee telegrafiche e applicando la tecnologia del XIX secolo al VI secolo, lasciando in questo modo a bocca aperta gli insigni cavalieri di allora di fronte a un abisso di tredici secoli.

L’autore

Mark Twain
Mark Twain

Mark Twain (1835-1910) è stato uno scrittore, umorista, aforista e docente statunitense. È considerato una fra le maggiori celebrità americane del suo tempo: William Faulkner scrisse che fu il «primo vero scrittore americano». Dati i trascorsi da pilota dei battelli a vapore sul Mississippi, è ritenuto che lo pseudonimo che si attribuì, «Mark Twain», derivi dal grido in uso nello slang della marineria fluviale degli Stati Uniti per segnalare la profondità delle acque: by the mark, twain, ovvero: dal segno, due (sottinteso tese), grido che indica una profondità di sicurezza. Twain cominciò la sua carriera di scrittore di racconti umoristici, e finì per divenire, dopo alcune travagliate vicende personali, un severo e irriverente cronista delle vanità, sferzante contro ogni ipocrisia e crudeltà umana, nonché critico delle religioni. A metà carriera, con Huckleberry Finn, combinò fine umorismo, solida narrativa e critica sociale, a un livello senza rivali nel mondo della letteratura americana.

Mark Twain, Un americano alla corte di re Artù (A Connecticut Yankee in King Arthur’s Court, 1889)

Traduzione di F. Viola

Baldini & Castoldi – Pag. 427 – 20,00 € – ebook 7,99 €

ISBN 9788868525873