Id Software e Bethesda debuttano ufficialmente sul mercato per PC e console con il nuovo DOOM. Quello che doveva essere il seguito diretto di DOOM 3, uscito nel 2004, diventa a tutti gli effetti un reboot della leggendaria serie sparatutto in prima persona. Esagerato, devastante. DOOM ritorna prepotentemente in vita.

Storia e ambientazione

Siamo su Marte. Il Pianeta Rosso è stato colonizzato dalla razza umana. Una scienziata, fedele al culto demoniaco e ammaliata da quest’ultimo, apre un portale dimensionale e dà inizio a una devastante invasione di mostri di ogni tipo.

È tutto quel che c’è da sapere sulla trama, non proprio profonda e articolata. Contestualizzata, non si può neanche definire una mancanza; la serie di DOOM è famosa per la narrazione ridotta all’osso e nessuno (o quasi) ha mai trovato nulla da ridire né potrebbe farlo ora. 

Fin dalle prime battute siamo al cospetto di un’ambientazione cruda e malsana, devastata dalla ferocia demoniaca. Il protagonista si risveglia durante l’invasione ed è immediatamente chiamato a combattere, allo scopo di respingere i mostri all'Inferno.

Il menu dell'armatura Praetor
Il menu dell'armatura Praetor

Gameplay

Lo zoccolo duro della produzione id Software. Superato il breve incipit, veniamo catapultati nell’universo adrenalinico e brutale di DOOM. Un buon ottanta percento dell’azione è dedicata all’uccisione di mostri. Non c’è un attimo di respiro. Le sparatorie sono iper veloci ed eccessive, tuttavia l’azione è ben bilanciata e non avremo quasi mai la sensazione di disorientamento. Al contrario, sarà proprio il ritmo a guidarci verso l’esagerazione e la violenza, tratto distintivo del gioco. Cercheremo avidamente di collezionare più uccisioni speciali possibili, non solo per esaminare più da vicino gli squartamenti e i colpi a mani nude, ma anche per collezionare oggetti utili alla sopravvivenza (proiettili, ripristino salute etc).

La campagna single player è ben curata. Funziona a mo’ di arena, con ampie aree da sbloccare mediante l’eliminazione di tutti i nemici presenti, mossi da una IA sostanzialmente ben calibrata. Segnate sulla mappa troveremo anche missioni secondarie da completare.

Alcune zone saranno accessibili solo dopo aver recuperato apposite chiavi o tessere colorate. Il consiglio è quello di esplorare per bene ogni anfratto, in modo da recuperare proiettili e salute e specialmente oggetti utili per il potenziamento delle armi e dell’armatura (la Praetor).

Il sistema di sviluppo è piuttosto stuzzicante e completo. Ogni arma ha la possibilità di essere “attrezzata” con un paio di modifiche speciali, a loro volta da potenziare nel corso della campagna con la raccolta di punti, collezionabili in battaglia e/o completando speciali sfide. Alle armi da fuoco si affianca la motosega, da sfruttare nelle uccisioni corpo a corpo per raccogliere munizioni extra.

Non ci sono particolari strategie da adottare. Raramente sentiremo il bisogno di acquattarci dietro un angolo per cercare riparo dalle massicce ondate di demoni. Il ritmo forsennato ci spingerà istintivamente a cercare sempre e comunque un approccio diretto. Nessuna pausa, neanche per respirare, tant’è vero che le armi non hanno bisogno di essere ricaricate. Si continua a sparare fino a rimanere a corto di proiettili!

DOOM, la gallery dedicata alle armi

DOOM, la gallery dedicata alle armi

Articolo di Marco Guadalupi Venerdì, 13 maggio 2016

Art gallery dedicata al design delle armi disponibili in DOOM. 

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L’esperienza

A livello sensoriale, DOOM ci trasporta in labirintiche mappe Sci-Fi, deturpate dal passaggio delle creature infernali. Sfumature accese per richiamare la violenza e caratterizzare le armate demoniache si mescolano a ombre nette, fumi e lens flare tipici del genere, oltre ovviamente a una spropositata quantità di sangue e viscere che fanno da contorno agli scontri più impetuosi. La fisica nelle sparatorie è convincente; i corpi esplodono e vengono mutilati con risultati efficaci ogni volta, senza risultare falsi o comunque poco credibili. Ottime in tal senso le animazioni dei nemici, espressivi e nauseanti.

Tecnica

DOOM convince anche sul versante tecnico. Su PlayStation 4 non abbiamo riscontrato rallentamenti, se non qualche fastidioso effetto di tearing, disturbo che finisce per mescolarsi e camuffarsi con gli effetti speciali sullo schermo. La resa di materiali e superfici è buona, così come la profondità di campo e la messa a fuoco sui soggetti coinvolti. Non esaltanti alcune strutture, riutilizzate in più occasioni, ma a livello complessivo design e rendering superano con buoni voti la prova.

Sonoro e doppiaggio

Alla musica metal, stordente e coinvolgente, si intrecciano motivi musicali cupi e stridenti, naturalmente epici e feroci, cornice perfetta nei momenti più concitati. Meno incisivo il doppiaggio italiano, un po’ sottotono rispetto al resto. Le voci fuori campo mancano della giusta espressività, risultando lontane e distaccate. C’è da dire che difficilmente faremo attenzione alle voci, alle frasi e ai concetti espressi dai personaggi non giocanti, completamente sovrastate dalla straripante follia del gameplay e degli effetti sonori. 

Le modalità Multiplayer e la SnapMap

La multiplayer – corposa, rapida e spietata alla pari della campagna single player – offre sei modalità, trattate nei nostri speciali nelle scorse settimane: Mietitore d’Anime, Congelamento, Via della Guerra, Dominazione, Deathmatch, Arena Clan.

L'editor della SnapMap
L'editor della SnapMap

Novità importante tra gli extra la modalità SnapMap, che permette al giocatore di creare e condividere mappe personalizzate. L’editor è da studiare con pazienza, non risulta infatti molto intuitivo ma per i più fantasiosi potrebbe essere un contenuto molto interessante, specialmente in prospettiva futura. In soldoni, SnapMap rappresenta un ponte di idee tra giocatori e team di sviluppo. Da tenere d'occhio. 

DOOM, svelate le modalità multigiocatore

DOOM, svelate le modalità multigiocatore

Articolo di Redazione Mercoledì, 23 marzo 2016

Ecco finalmente svelate le sei modalità multiplayer di DOOM. Svariati modi di uccidere. Infiniti modi di morire. Benvenuti nel multigiocatore di DOOM e nei suoi scontri adrenalinici e competitivi, combattuti in arene brutali e insanguinate. 

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Considerazioni

Il ritorno di DOOM è un ritorno (con)vincente. Con un gameplay solido, dal ritmo impressionante, è pronto a farsi strada tra la concorrenza. Un ottimo shooter che darà soddisfazioni sia agli amanti della saga sia ai giocatori che si avvicinano per la prima volta al genere sparatutto.