L’uscita di No Man’s Sky, disponibile su PlayStation 4 e PC, ha letteralmente diviso il mondo dei videogiocatori; da una parte i delusi, i traditi, dall’altra i sostenitori di un titolo vasto e avventuroso. Ma cos’è No Man’s Sky?

Accompagnato da un’importante campagna marketing – con conseguente incremento di hype (e confusione) nel settore -, No Man’s Sky è uno dei progetti più ambiziosi degli ultimi anni. Attraversando diverse difficoltà, il team inglese di Hello Games è riuscito ad arrivare al traguardo, portando sugli scaffali (fisici e non) un titolo indubbiamente innovativo, sebbene con diversi limiti sul groppone; in tal senso salta subito all’occhio il trattamento ricevuto immediatamente dopo il lancio sul mercato. Le vendite, infatti, sono state condite da tantissimi commenti di giocatori scontenti e insoddisfatti del prodotto, secondo alcuni molto diverso da quello che Hello Games ha descritto prima dell’uscita.

L’esperienza

Viaggiare, scoprire pianeti e forme di vita, sopravvivere. L’esplorazione e il tema del viaggio sono i concetti sui quali si fonda No Man’s Sky. Il sistema procedurale sviluppato da Hello Games permette la creazione di contenuti diversi, quindi di un’esperienza di gioco differente per ogni giocatore. Gli elementi presenti nel database vengono in pratica mescolati per creare situazioni e set di gioco.

L’inizio è esaltante ed esaudisce i sogni di tutti quelli che hanno sempre desiderato esplorare lo spazio alla ricerca di altre forme di vita e di altri pianeti. Superato l’effetto di disorientamento, abbiamo iniziato in poco tempo a familiarizzare con il menu, intuitivo ed evidentemente ispirato a quello di Destiny. Tuta, Astronave e Multi-tool sono le sezioni principali, dove è possibile gestire risorse e upgrade. Un incipit che ci spinge alla ricerca di tutto l’occorrente necessario per le riparazioni della nostra navicella guasta, unico modo che ha il giocatore per (ri)partire per l'avventura. 

Il nostro pianeta iniziale era molto radioattivo e decisamente freddo durante le ore notturne. In poco tempo siamo riusciti a recuperare tutto l’occorrente mediante l’utilizzo del Multi-tool, uno strumento tuttofare che, oltre a essere un’arma, permette di estrapolare da piante e rocce le risorse utili per la sopravvivenza. Il primo viaggio, con la bellissima colonna sonora di sottofondo (firmata dalla band 65daysofstatic), è una meraviglia; il fascino dell’esplorazione, essere lì a bordo di un’astronave, l’ignoto. Luci, suoni, colori perfetti.  

L’impatto è magico. Ma l’avventura in No Man’s Sky è intima e assolutamente legata ai gusti personali, dove le aspettative devono fare i conti con la realtà del gioco.

I limiti

Dopo un paio d’ore o poco più con l’interesse a mille – perdendo anche un po’ la cognizione del tempo – l’attenzione cala. I ritmi sono lenti, a tratti soporiferi e al divertimento subentra un senso di noia e stanchezza. I movimenti macchinosi del personaggio non aiutano ad accelerare un gameplay ripetitivo e povero nei contenuti; l’esplorazione muta, diventa un susseguirsi di azioni sempre uguali e la meraviglia si sgretola. Anche le combinazioni soffrono dello stesso problema. L’algoritmo procedurale che modella pianeti e scenari soddisfa parzialmente il concetto di diversità e vastità, e sembra che il processo matematico (basato su regole fisse stabilite dagli sviluppatori e in grado di far risparmiare tempo e lavoro) non abbia un effetto completamente positivo. Si evidenzia, così, uno dei grandi limiti del sistema procedurale, almeno dal punto di vista del giocatore.

L’arte

A livello visivo No Man’s Sky è un prodotto di intrattenimento di buona qualità. Pur non legato a una grafica moderna e da next-gen, il concept è accattivante. Apprezzabile la scelta di utilizzare palette estremamente sature, soprattutto per dipingere i miliardi di pianeti che possono essere “scoperti” dalla struttura procedurale, mentre a livello di design lasciano un po’ a desiderare gli elementi che costituiscono flora e fauna, dalle linee e dalle forme un po’ antiquate. Le combinazioni risultano comunque piacevoli all’occhio, anche se dopo aver visitato i primi mondi, si percepisce un impianto di composizione che si limita a ridisegnare moderatamente lo scenario; si avrà così la sensazione di aver già incontrato quell’animale e quella pianta, così come gli stessi pianeti.

Le tinte accese sono state utilizzate anche per rappresentare lo spazio, non un infinito fondo scuro e stellato, ma un complesso variabile di sfumature e luci, vivo e originale.

Nonostante rientrassimo abbondantemente nei requisiti richiesti, il test sul PC è risultato poco convincente. Pur provando diverse impostazioni le sessioni di gioco sono state lente e a tratti ingiocabili. Sean Murray, il principale ideatore del gioco, ha annunciato l'arrivo di patch per risolvere tutti i problemi tecnici sulla versione PC. Consigliamo di tenere d'occhio il sito ufficiale di No Man's Sky per restare aggiornati. 

No Man’s Sky è un gioco con un’identità ancora scoprire, riempito solo in maniera parziale dei contenuti annunciati in questi anni di attesa. La campagna di marketing a tratti ingannevole in questo senso non ha aiutato e i giocatori che si aspettavano un certo tipo di prodotto sono rimasti spiazzati. Il progetto di Hello Games ha delle potenzialità enormi, e se le patch e gli aggiornamenti (e i possibili DLC) annunciati non colmeranno le evidenti lacune, rimarrà comunque un titolo rivoluzionario e di riferimento per il futuro dei videogiochi.