La Foglia Nera è il secondo volume della saga piratesca di Alen Grana edita LaPiccolaVolante, iniziata con il primo volume I Signori delle Balene. Se non avete ancora letto quest’ultimo, andando avanti troverete una serie di spoiler.

I Signori delle Balene

I Signori delle Balene

Articolo di Simone Bonaccorso Lunedì, 10 ottobre 2016

La recensione del primo romanzo di Alen Grana edito per LaPiccolaVolante. I Signori delle Balene segna l’inizio dell’omonima saga fantasy piratesca creata all’interno del laboratorio di scrittura creativa della casa editrice stessa.

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La Regina di Foglie
La Regina di Foglie

La Foglia Nera riparte qualche anno dopo il primo volume. La ciurma di Fryg Blue si è ormai sciolta: Erad si è isolato, Jane è tornata a casa, Will ha aperto una locanda, Finn da Cannone della Re Balena è diventato Re a propria volta, nonché signore delle Streghe, sotto il nome di Cuore di Sabbia, mentre Olloc sembra scomparso nel nulla. A bordo della nave che ha portato per mare la vecchia ciurma restano solo Fryg e la figlia Mar, capitano della nuova ciurma del minore dei Blue invece del padre, che non solca i mari da tempo.

Un tempo destinato a finire, però, a causa della prima e unica donna giunta al rango di Re: la Regina di Foglie. Quest’ultima è venuta a conoscenza di un segreto delle Sei Famiglie e ha attaccato due porti dell’Impero: Giusta Sentenza, dove ha sede l’omonima organizzazione di assassini di streghe dove già aveva militato Finn prima di essere tradito e unirsi alla ciurma di Fryg, e Baia delle Sabbie, terra che ospita le streghe e dove Cuore di Sabbia risiede a propria volta.

Per sconfiggere la Regina verrà a crearsi una strana alleanza: la ciurma di Fryg Blue non solo si unirà a quella di Finn, ma i pirati si alleeranno con le Ombre, una fazione interna all’Impero e alla Marina che combatte da dietro le quinte gli scopi oscuri delle Sei Famiglie.

Spesso, dopo aver letto il primo volume di una saga, arriviamo al secondo carichi di speranze che vengono rovinosamente distrutte. Questo è il caso. Tanto è bello I Signori delle Balene, quanto è rovinosa la caduta de La Foglia Nera.

Un tratto che chi vi scrive aveva elogiato nel recensire il primo volume, ossia l’andare continuamente avanti e indietro nel tempo, si ripresenta anche questa volta, ma se prima era un punto di forza ora dà la forte impressione di una debolezza: i narratori aumentano, così come i punti di vista, alle volte all’interno della stessa scena, creando un effetto di straniamento che impedisce al lettore un vero e proprio legame empatico con il narratore.

La storia, anche se convincente, viene resa machiavellica dai continui cambi di prospettiva e termina in una spaccatura netta, come un fine primo tempo a cui ci si aspetta un seguito che arriverà solo, si spera, nel terzo volume. Intanto, però, il lettore resta quasi esclusivamente con delle domande.

Un buon colpo di scena finale che, però, da solo non basta a risollevare la godibilità del libro.

Chi ha letto il primo volume, o anche solo la recensione precedente, avrà notato i parallelismi tra questa storia e il film Pirati dei Caraibi o il fumetto giapponese One Piece. Sotto il punto di vista dell’originalità, purtroppo, non andiamo molto lontano da quest’ultimo: la Regina di Foglie, unica donna nel gruppo di Re, è un chiaro riferimento a Big Mama, l’unica Imperatrice del manga già citato. Sempre da lì sembrano arrivare le Ombre, come una copia dell’Armata Rivoluzionaria.

Sempre in tema di citazioni, uno dei capitani delle navi della Regina di Foglie si chiama Decimo Tennant. Un altro riferimento alla serie televisiva BBC Doctor Who, dove la decima rigenerazione del protagonista è interpretata da David Tennant, noto anche per il ruolo di Barty Crouch Junior in Harry Potter e il Calice di Fuoco e per quello di Kilgrave in Marvel's Jessica Jones.

Insomma, La Foglia Nera ha perso sia come originalità che come livello di storia e narrazione. Il terzo volume risponderà alle domande che La Foglia Nera ha lasciato in sospeso?