Il Canto della Mangrovia è il terzo romanzo di Alen Grana edito per LaPiccolaVolante, sequel de I Signori delle Balene e La Foglia Nera. Come per la recensione di quest’ultimo, se non avete letto i primi due capitoli della saga troverete degli spoiler continuando la lettura.

I Signori delle Balene

I Signori delle Balene

Articolo di Simone Bonaccorso Lunedì, 10 ottobre 2016

La recensione del primo romanzo di Alen Grana edito per LaPiccolaVolante. I Signori delle Balene segna l’inizio dell’omonima saga fantasy piratesca creata all’interno del laboratorio di scrittura creativa della casa editrice stessa.

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La Foglia Nera

La Foglia Nera

Articolo di Simone Bonaccorso Lunedì, 6 marzo 2017

La recensione del secondo capitolo della saga de I Signori delle Balene di Alen Grana, edito da LaPiccolaVolante. Tornano le avventure del Capitano Blue e della figlia Mar a bordo del Re Balena.

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La Foglia Nera ha lasciato i lettori con molte domande e poche certezze. Il terzo volume della saga de I Signori delle Balene riprende da dove si era interrotta la storia nel precedente capitolo.

Richard, secondo in comando del capitano dell’Impero Tork De Mada e spia nell’Ombra per conto delle Sei Famiglie, dopo aver tradito la fiducia dello stesso Tork, recupera il tesoro tanto agognato dai sei uomini più potenti dell’Impero. Questi, in segreto, vogliono resuscitare la Regina di un antico popolo fatto non di carne e sangue, ma di corteccia e radici. Con le carte rubate da Richard e i consigli del saggio E, come viene appellata la nuova ammiraglia della Marina dell’Impero, sperano di portare a termine il proprio scopo. Il tentativo fallito fa loro capire che dovranno percorrere altre strade per resuscitare la Regina e cercare, coi poteri di lei, di conquistare il mondo.

Intanto, le ciurme di Fryg Blue e di Finn Cuore di Sabbia, nonché i militari di Tork, cercano di riorganizzarsi, rifugiandosi nella locanda di Will, ex mozzo della Re Balena. Sono passati sei mesi da quando gli uomini della Regina di Foglie hanno catturato le cinque mogli di Finn – nonché streghe dotate di poteri magici – e Mar, la figlia di Fryg. Finalmente sono riusciti a scoprire dove queste sono tenute prigioniere, ma non sarà un recupero facile. Fryg, Finn e Tork, con le rispettive ciurme, dovranno addentrarsi nel luogo più sicuro dell’Impero: la Capitale.

Il Canto della Mangrovia presenta gli stessi punti deboli del secondo volume della saga. La storia deve essere messa insieme dal lettore come un puzzle, per via dei continui salti di prospettiva sia all’interno delle stesse scene che tra scene completamente slegate tra loro. Sovente il passaggio si ha tra pezzi ambientati nel presente e altri in un passato remoto; altri brani passano, invece, a un tempo più recente senza alcuna continuità tra loro. Insomma, il lettore naviga in acque torbide, per rimanere in tema con la storia scritta da Alen Grana.

Tuttavia, l’avventura lasciata in sospeso ne La Foglia Nera trova una conclusione, seppur parziale, introducendo già il sequel.

A livello di costruzione del romanzo, grande spazio è riservato all’azione. I personaggi sono sempre in movimento e quando hanno tempo di riposare non sappiamo davvero cosa facciano o pensino, tranne Will, Tork e Bart (con alcuni brani riservati a Flint e Rovy), ovvero coloro che hanno il compito di narrarci la storia in soggettiva. Per questo motivo, la caratterizzazione dei personaggi, volente o nolente, passa da una panoramica completa dei pensieri dei narratori sopra citati, all’apatia di altri, come i Sei rappresentanti delle Sei Famiglie o altri antagonisti, che risultano vuoti per la maggior parte del tempo, e di cui ci viene detto solo lo stretto necessario. Condizione necessaria o scelta discutibile? Lasciamo a voi decidere.

Anche l’ambientazione subisce lo stesso trattamento: a volte ci viene detto qualcosa, altre la dobbiamo interamente immaginare.

Tre stelle per questo volume che, nel complesso, si risolleva dalla discesa del precedente.