«Gli uomini possono scegliere. Noi uomini possiamo scegliere. Noi possiamo scegliere se fare o non fare.» afferma Hania verso la fine di Il cavaliere di luce. Forse il verbo “affermare” per la protagonista dell’ultima saga di Silvana De Mari non è precisissimo visto che Hania è muta, ma quando si trova a dover parlare con suo padre riesce a fargli capire benissimo quel che ha da dire. Riesce a raggiungerlo con le sue parole, anche se il senso più profondo per lui rimane oscuro perché per l’Oscuro Signore una comprensione reale degli esseri umani, almeno fino a quando rifiutano di piegarsi al suo volere, è impossibile.

La strega muta è il secondo romanzo della trilogia di Hania e inizia lì dove si era fermato Il cavaliere di luce, nell’appena forgiato e incerto legame fra Hania e sua madre Haxen e nella necessità di salvare Dartred. L’Oscuro Signore però è tutt’altro che sconfitto, e nel perseguimento dei suoi scopi ha a disposizione molti strumenti.

La sinossi

Il Regno delle Sette Cime è in subbuglio. È ormai di dominio pubblico che la principessa Haxen abbia protetto Hania, la figlia che l'Oscuro Signore ha concepito nel suo grembo, e che poi, aiutata dal figlio del fabbro, Dartred, sia riuscita a raggiungere la Valle degli Zampilli, dove si trova la fonte dell'Acqua Sacra. Certo, Dartred è stato catturato e adesso lo attende la forca per il tradimento di cui si è macchiato. Madre e figlia, però, non sono state ancora trovate e a quanto pare la bambina ha poteri malefici straordinari, oltre ad apparire più grande della sua età. Ma la verità è ben altra. Hania è sì, per metà, figlia dell'Oscuro Signore, ma per l'altra metà è umana e possiede libero arbitrio. Haxen attraverso la narrazione delle storie del Cavaliere di Luce è riuscita a far nascere in lei una coscienza. E alla fine la bambina ha scelto di difendere la madre, nella battaglia contro il Signore Oscuro. Il mondo, però, non è pronto per capirlo, e madre e figlia devono ancora nascondersi. Naturalmente non prima di aver liberato Dartred…

L’autrice

Silvana De Mari è nata nel 1953 in provincia di Caserta e vive a Torino, è specializzata in chirurgia generale e in psicologia cognitiva, ha praticato la professione di chirurgo in Italia e in Africa e attualmente si occupa di psicoterapia. Non si definisce una scrittrice, ma un medico che scrive.

Ha esordito nella narrativa per ragazzi con L’ultima stella a destra della luna (2000), a cui è seguito La bestia e la bella (2003). Il suo romanzo best seller L’ultimo elfo (Premio Bancarellino e Premio Andersen 2004), l’ha consacrata come una delle autrici italiane di libri per ragazzi più conosciute al mondo, con traduzioni in una ventina di lingue. La saga comprende anche L’ultimo orco (2005), Gli ultimi incantesimo (2008), L’ultima profezia del mondo degli uomini (2010), Io mi chiamo Yorsh (2011) e L’ultima profezia del mondo degli uomini. L’epilogo (2012).

La sua produzione comprende la raccolta di racconti Il cavaliere, la strega, la morte e il diavolo (2009), i romanzi Il gatto dagli occhi d’oro (2009), la saga di Hania al momento composta dal prequel Il regno delle tigri bianche (2015) e dai primi due volumi Il cavaliere di luce (2015) e La strega muta (2016), Giuseppe figlio di Giacobbe (2014), rivisitazione del personaggio evangelico, La nuova dinastia (2015) e Sulle ali della libertà (2016), due romanzi scritti in collaborazione con studenti di due scuole superiori, e i saggi Il drago dome realtà (2007), La realtà dell’orco (2012) e L’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte. Joanne Kathleen Rowling e l’eptalogia di Harry Potter, quest’ultimo compreso in Il Fantastico nella Letteratura per ragazzi. Luci e ombre di 10 serie di successo.

Silvana De Mari, La strega muta. Hania

Giunti Junior – Pag. 352 – 12,50 €

ISBN 9788809831827