Ed ecco finalmente l’ultimo giorno a Lucca. Una mezza giornata, più che altro, visto che l’ora della partenza è prevista per le 2 (e l’ora dell’arrivo…un bel po’ più tardi). Ho poco tempo da spendere al Comics e devo riuscire a renderlo magico. Ingredienti necessari per l’incantesimo? Un pass stampa, delle luci di Natale e cinque maghi riuniti nello stesso teatro.

Ma procediamo con ordine. La colazione raddoppia, per l’occasione, e i tempi per i preparativi decuplicano. Certamente, perché se voglio rendere unica questa giornata devo fare qualcosa di più folle di quanto sperimentato in precedenza. Ho un unico appuntamento, ma di quelli che lasciano il segno: nel Teatro del Giglio, alle 10.30, si troveranno insieme Terry Brooks, Brandon Sanderson, Steven Erikson, Philip Reeve e Joshua Kahn, in un incontro dal titolo veramente evocativo. I Maghi del Fantasy. Maghi davvero, come vedremo. È il mio ultimo appuntamento come addetto stampa e le premesse sono ottime. 

Però, è anche la sola occasione che mi sia rimasta per la follia definitiva: presentarmi a Brandon Sanderson con il cosplay che ho preparato per l’occasione, Shallan Davar, direttamente dalle Cronache della Folgoluce. Non sono particolarmente portata per creare dei bei cosplay e quindi sopperisco alle mie mancanze con l’inventiva. Mi procuro delle luci di Natale e le mie amiche mi regalano un ciondolo che si illumina, per ricreare le sfere di Folgoluce del mondo di Roshar; mi metto perfino lenti a contatto colorate per fingermi una Occhichiari, che mi tormenteranno per tutta la mattina. Ma una vera fangirl non si preoccupa di inezie come la sofferenza fisica. 

E quindi, ignorando gli sguardi un po’ perplessi di quel 99,9% di popolo lucchese che non riconosce il mio cosplay, corro al teatro a recuperare il mio biglietto per l’ingresso (eh sì, posto numerato, in timore di un’invasione di fan). Quando mi siedo, mi accorgo che tanti nel pubblico hanno in mano un libro. Alcuni, ne hanno più di uno. Ed ecco la prima (e unica, in realtà) delusione: la tanto agognata sessione di autografi nel teatro è annullata. Sarà caccia all’autore, alla fine dell’incontro. Gli occhi di tutti si spostano verso l’uscita del palcoscenico, calcolando quanto dovrà essere veloce lo scatto per placcare gli scrittori.

I Maghi del Fantasy

Intanto, Pierdomenico Baccalario introduce gli ospiti: Sanderson, Erikson, Reeve e un Kahn un po’ emozionato, per culminare con Brooks, accolto da un vero boato nella sala. Una volta entrati gli autori, lo show ha inizio. Baccalario spezza la tensione di questo incontro tra Titani, osservando che gli autori presenti hanno prodotto, in totale, la discreta cifra di 99 libri (ma, possiamo aggiungere, essendo Sanderson nel gruppo, il numero potrebbe raddoppiare in pochi anni). La sala accoglie l’osservazione con una risata (la prima di una lunga lista) e le domande hanno inizio.

Q&A

La prima colpisce. Per interesse, per difficoltà, per affinità con gli autori coinvolti. Cos’è per voi la magia. Sembra facile, ma non lo è per nulla, e gli scrittori dimostrano il loro livello tecnico con la varietà, e la particolarità, delle loro risposte. Terry Brooks tiene banco, qui, e suscita la prima acclamazione, nel rispondere che magia, per lui, è avere tante persone che leggono i suoi libri.

La seconda non si dimostra da meno. Chi sono oggi i Maghi. Sanderson apre con una risposta che diventerà il filo conduttore del resto dell’incontro: i maghi, oggi, sono gli scrittori, che hanno trasformato un quattordicenne che odiava i libri in un autore del suo calibro. Brooks rilancia, osservando che sul palco con lui ci sono quattro maghi. 

La terza domanda riguarda i riti magici della scrittura, le superstizioni degli autori e, in generale, oggetti magici che sarebbero utili per i cinque maghi presenti. Ancora una volta, Brooks trascina la platea, chiedendo di poter controllare la mente di Sanderson, perché possa scrivere al suo posto le sue storie, in modo da permettere al creatore di Shannara di andare finalmente in pensione. Erikson, al contrario, preferirebbe clonare se stesso (in almeno tre copie). Ma Sanderson, che sta istaurando con Brooks un duetto comico di raro effetto, fa esplodere il pubblico in una risata infinita, osservando che la domanda dovrebbe essere posta con maggiore cura: chi scopre un oggetto magico, infatti, non se la cava mai con poco e bisogna capire chi racconterà la storia di questa scoperta. Insomma, se avessimo a che fare con un romanzo di Brooks, le chance di salvezza sarebbero buone. Ma chi mai vorrebbe correre il rischio di stare sotto le grinfie di Erikson?

L’incontro si avvia, purtroppo, verso la conclusione, con la quarta domanda, che sposta il dibattito verso un argomento più serio, il rapporto della magia con il bene e con il male. Ma, mentre gli autori parlano, l’attenzione del pubblico è catalizzata da altro. Il momento della caccia all’autografo sta per arrivare. Chi si trova a destra della platea, verso le uscite, gode di un considerevole vantaggio. Comunque, mentre gli autori si attardano a salutarsi tra loro, la migrazione ha inizio. Il teatro deve avere un’uscita secondaria. E mentre tutti si affollano nello stesso punto, rifletto che non può essere quello il luogo corretto. 

Il nuovo incontro con i Maghi

Faccio due passi attorno al teatro, e lui è lì. Brandon Sanderson, autore del personaggio di cui interpreto un orrendo cosplay, sta firmando autografi a due intrepidi che l’hanno trovato prima di me. Mi avvicino, un po’ timorosa. Se Lui non riconoscesse la mia Shallan, sarebbe davvero una disfatta. Ma mi vede e, dopo qualche secondo (e un suggerimento, credo) si accorge di chi sono (nel cosplay). Mi chiede di potermi fare una foto per il suo blog (che per fortuna non sarà mai associata al mio nome), firma la mia copia de Il Ritmatista dedicandola a Shallan (e considerato che ho altri sette libri dedicati da lui a me, mi fa anche piacere) e mi regala una spilla per essermi presentata a lui con il cosplay di un suo personaggio. Per ricambiare, e per una scommessa fatta in precedenza con un’amica, gli regalo la penna che completa il cosplay. Lui, un po’ perplesso, la accetta. La giornata si conclude in gloria. 

Cosa potrei chiedere più di questo? Gli altri autori, ovviamente: Erikson si palesa davanti a me. Non può riconoscere la persona quasi seria che ha assistito a due educational, ma lo ringrazio ugualmente per le interessantissime lezioni che ha tenuto. Anche lui, in effetti, è un po’ perplesso. Joshua Kahn mi riconosce, invece, e visto che non ho nessun suo autografo gli chiedo una firma per ricordo sul biglietto del teatro. Devo seguirlo con attenzione nelle sue prossime uscite letterarie, perché pur in presenza di Titani si è difeso davvero bene. Vorrei incontrare anche Terry Brooks, ma mi accontento di vederlo da lontano allo stand Mondadori: la fila per gli autografi è troppo lunga e il viaggio di ritorno mi aspetta.

Non avrei potuto dare una conclusione più degna al mio tour in Lucca. E ora, circondata dai libri e dagli appunti sottratti alle lezioni, mi aspetta la sfida maggiore: capire se sono in grado di scrivere articoli seri sugli eventi dei miei quattro giorni al Lucca Comics 2016.