La scrittrice Nancy Farmer con il suo romanzo La casa dello Scorpione (The House of the Scorpion, 2002) ha vinto importanti premi nel campo della narrativa fantastica rivolta a lettori YA, con argomenti sempre di attualità come droga (in particolare quella proveniente dal Messico), di clonazione di esseri umani e di un tipo particolare di schiavitù.

Precisiamo che il romanzo è stato pubblicato per la prima volta in Italia nel 2004 dalla Fabbri Editore, con il titolo I segreti dello Scorpione.

La vicenda si svolge in un non lontano futuro, in una zona conosciuta con il nome di Opium, situata tra gli Stati Uniti e Aztlán, la nazione che una volta era chiamata Messico. Questa lunga striscia di terra è l’impero di Matteo Alacran, un signore della droga conosciuto anche con il nome di El Patron.

Lui ha 140 anni ed è il padrone assoluto di moltissimi schiavi che lavorano nei suoi campi, sono gli eejits, uomini a cui nel cervello è stato “impiantato” un chip che li ha ridotti a esseri mansueti che fanno tutto ciò che gli viene comandato.

Il protagonista della vicenda si chiama Matteo “Matt” Alacran, ma non è il figlio di El Patron. Non è nato dall’unione di quest’ultimo con una donna. Matt è un clone, come ce ne sono stati altri in precedenza, creati ed usati per fornire “parti di ricambio” che hanno consentito al signore della droga di arrivare a quell’età.

In quanto clone, Matt viene visto come mostro e odiato dagli avidi parenti de El Patron che vedono in lui un “qualcosa” che allontana la possibilità di appropriarsi del potere.

Matt piano piano apprende quale sarà il suo destino e, quando un evento improvviso cambierà gli equilibri, per lui la fuga verso Aztlàn sarà l’unica possibilità per continuare a vivere. Fuggire dalla sua prigione non sarà facile perché lui è “segnato” dalla sua differenza in un modo che non ha mai sospettato.

Il romanzo, come altri scritti dalla Farmer, è rivolto a lettori giovani, ma per gli argomenti trattati potrà piacere anche a lettori adulti.

Dopo oltre un decennio Nancy Farmer ha ripreso in mano la storia di Matt con un sequel dal titolo The Lord of Opium.

La quarta di copertina

Campi di papaveri a perdita d’occhio sui crinali delle colline, e schiere di uomini in uniforme a raccoglierne il prezioso nettare. È questo l’impero di El Patrón, potente signore della droga a capo di Opium, una striscia di terra che si estende tra gli Stati Uniti e le regioni che un tempo venivano chiamate Messico. Sono gli eejit a lavorare nei campi, uomini nel cui cervello sono stati installati dei chip che li costringono a una passiva docilità. Ma esistono anche schiavi ben più sottomessi, esseri umani clonati al solo scopo di fungere da serbatoi di organi. Grazie a questa pratica, El Patrón è riuscito ad allungare la sua vita fino ai centoquarant’anni. Matt è l’ultimo dei suoi cloni, cresciuto alla corte del signore di Opium, e ora che è un ragazzo tutti lo vedono come un mostro. Tutti tranne El Patrón, che in lui non scorge altro che sé stesso. Attorniato da una schiera di guardie del corpo e personaggi sinistri, a poco a poco Matt comincia a comprendere quale sia il destino che lo attende. L’unica possibilità di sopravvivenza è la fuga, una fuga che però può rivelarsi alquanto rischiosa. Uno come lui ha un marchio che lo differenzia, e non sospetta quanto questo la renda pericolosa e mortale…

L’autrice

Nata a Phoenix in Arizona nel 1941, Nancy Farmer si è laureata in arte nel 1963 e ha poi studiato chimica e entomologia. Arruolataci nei Peace Corps, un corpo di volontari di cooperazione governativo, ha servito in Mozambico e Rhodesia studiando modi per combattere la piaga della mosca tze tze. Col romanzo The House of the Scorpion ha vinto il National Book Award for Young People's Literature.

Nancy Farmer, La casa dello Scorpione (The House of Scorpion, 2002)

Traduzione Sarah Russo

Fanucci Editore – Collana Narrativa – Pagg. 297 – 14,90€ 

ISBN 978-88-347-3279-3