Nel Giappone moderno Taki è un liceale di Tokyo che una mattina si risveglia nel corpo di Mitsuha, una coetanea che vive in una città di montagna, la quale a sua volta si ritrova nel corpo del ragazzo.

Dapprima i due ritengono che si tratti di una esperienza onirica, ma poi si rendono conto che è realtà, che per qualche strano motivo, in modo del tutto casuale, si ritrovano a vivere l'uno la giornata dell'altra.

I due cominciano a instaurare una sorta di comunicazione differita (non riescono infatti a mettersi in contatto telefonandosi direttamente), lasciandosi messaggi sul diario dei propri cellulari. Questo al fine di aiutarsi a vicenda nell'affrontare i problemi che lo scambio comporta dato che, almeno inizialmente, nessuno dei due conosce luoghi e persone che li circondano durante queste esperienze.

In realtà sarà per entrambi un'occasione di crescita, di aiuto e conoscenza reciproca, sia pur separati da una distanza sconosciuta.

Ma come in tutte le storie d'amore, dalla risoluzione dei problemi che tendono ad allontanare i due potenziali innamorati scaturisce l'intreccio narrativo.

Le cose in realtà sono più complicate di quanto non sembri. C'è forse un collegamento con la misteriosa cometa che si sta avvicinando alla Terra?

C'è un luogo o un tempo nel quale i due ragazzi finalmente vivranno la loro storia?

Lo strato che ho riassunto senza spingermi oltre, per non farvi perdere il gusto della scoperta del romanzo your name. di Makoto Shinkai, è una storia tutto sommato semplice e universale. Ma quello che si scopre approfondendo la lettura è il suo forte legame con la cultura giapponese. Per fortuna le note a margine aiutano a comprendere questo legame anche a chi, come il sottoscritto, non si può considerare un conoscitore profondo di tale cultura, dalla quale sono comunque incuriosito e affascinato.

Con la lettura si comprende come il romanzo sia catalogabile come fantastico nel nostro contesto, ma diventi più concettualmente spirituale se guardato dal punto di vista della cultura della sua terra di origine. Una spiritualità più vicina a quello che chiameremmo realismo magico, sempre a voler effettuare una reductio ad unum.

Interessante è anche il rapporto del romanzo con il film omonimo, diretto e sceneggiato dallo stesso autore del libro. Non siamo davanti a una trasposizione della sceneggiatura, né il film è un adattamento del romanzo. Sono due opere realizzate più o meno parallelamente che narrano la storia partendo dai medesimi presupposti, ma realizzate con le peculiarità, i problemi e le opportunità del proprio media. Su quali siano i rapporti tra le due opere, di come siano complementari anche se fruibili comunque in modo indipendente, è lo stesso Makoto Shinkai a entrare nel merito nella postfazione del volume.

I narratori del romanzo sono Mitsuha e Taki in prima persona, pertanto sappiamo della storia solo quello che essi vivono direttamente.  Insieme a loro viviamo il percorso di crescita, le prove che dovranno superare nel passaggio dalla giovinezza alle responsabilità dell'età adulta, in un contesto però assolutamente unico e a dir poco speciale, vista la loro strana interazione.

Anche se abituato a narrare per immagini, Shinkai non si dilunga troppo in descrizioni, lasciando anche molto all'immaginazione del lettore. Certo è che se avete visto il film sarà difficile non visualizzarlo con le splendide immagini del film, del quale consiglio la visione. La scelta di mettere in copertina il manifesto del film in questo caso non è legata a considerazioni di mercato, ma ribadisce lo stretto legame tra le due opere.

Il mio consiglio è di considerare visione del film e lettura del romanzo due esperienze complementari, con un risultato complessivo superiore alla somma delle parti.