Arriva al cinema, distribuito da Adler Entertainment, il survival horror 47 metri, diretto da  Johannes Roberts (The Other Side of the Door, Storage 24), autore anche della sceneggiatura insieme a  Ernest Riera.

La sinossi

Nel film due sorelle, la noiosa Lisa (Mandy Moore) e l’esuberante Kate (Clare Holt), durante una sessione di inabissamento in Messico rimangono intrappolate sul fondo dell’oceano. Con una riserva d’ossigeno di 60 minuti e le acque infestate dagli squali, dovranno riuscire a mettersi in salvo. Quella che doveva essere una divertente escursione, si trasforma presto nel peggiore degli incubi immaginabili per le due sorelle, che dovranno affrontare le loro paure più profonde e fare leva sul loro istinto di sopravvivenza attingendo a tutto il loro coraggio per uscire da questa terrificante situazione.

La recensione

47 metri

47 metri

Articolo di Emanuele Manco Mercoledì, 24 maggio 2017

Un thriller convenzionale con una parte sott'acqua capace di suscitare brividi.

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L'esperimento 47 metri (comunicato stampa)

In occasione del lancio italiano del survival thriller 47 metri, al cinema a partire dal 25 maggio, Adler Entertainment ha organizzato un’anteprima a Milano dove un gruppo di ospiti selezionati ha assistito alla proiezione in sala muniti di cardiofrequenzimetri per monitorare la frequenza cardiaca in situazioni di stress o agitazione. Prima di entrare in sala gli invitati sono stati “addestrati” all’utilizzo del cardiofrequenzimetro in modo che tutti i partecipanti fossero in grado di attivare lo strumento in sincrono all’inizio del film. Ad ogni partecipante è stato chiesto inoltre di compilare un questionario anonimo inserendo i propri dati anagrafici e rispondendo a una serie di domande atte a indagare principali paure degli invitati, tra cui claustrofobia, paura del buio, paura di morire e il loro rapporto con l’ansia e i film di paura. Durante la proiezione l’attenzione è stata massima e non sono mancati i momenti in cui anche gli spettatori più coraggiosi e meno impressionabili si sono trovati a sobbalzare sulle poltrone del cinema.

Il film non ha lasciato indifferenti i partecipanti, i quali a fine proiezione hanno potuto verificare attraverso lo strumento in dotazione gli effettivi picchi cardiaci generati dalle scene di maggiore tensione e spavento della pellicola. Facendo una media dei dati raccolti dai cardiofrequenzimetri è emerso che, partendo da una frequenza cardiaca iniziale di 82 battiti al minuto, la visione del film ha modificato il battito cardiaco degli spettatori generando una frequenza media di 88 battiti al minuto – di cui 85 bpm negli uomini e 91 bpm nelle donne – fino ad arrivare un massimo di 120 battiti al minuto – di cui 110 bpm per gli uomini e 113 bpm  per le donne – durante le scene di maggiore tensione della pellicola. La frequenza cardiaca maggiore in assoluto registrata è stata di di 183 bpm. Possiamo affermare dunque riuscito l’esperimento: anche la visione di un film ad alta tensione può alterare il battito cardiaco facendo leva sulle paure, le ansie e le insicurezze  insite in ogni essere umano.

La galleria

Il trailer