Terzo della fortunata serie Cattivissimo me, questo film racconta un’altra avventura di Gru, ormai papà di tre bambine orfane: Margo, Edith e Agnes, al fianco della compagna, collega e moglie Lucy, ha abbandonato la carriera da criminale, iniziata con il tentativo di rubare la Luna (Cattivissimo me) e si è impiegato nella Lega Anti Cattivi, mettendo al servizio della giustizia le sue conoscenze e capacità di delinquente (Cattivissimo me 2). Adesso troviamo Gru licenziato, insieme a Lucy, dalla nuova dirigenza della Lega Anti Cattivi, che ha deciso di ottimizzare le risorse.  

Cattivissimo Me 3
Cattivissimo Me 3

I Minions, gli scagnozzi che sperano nel ritorno a mala strada di Gru, si illudono che questa sia la volta buona, ma ovviamente così non sarà, nonostante il senso di fallimento e la rabbia del protagonista per la sconfitta contro un supercattivo pittoresco e alquanto tamarro: l’ex stella della televisione anni ’80 Balthazar Bratt, vestito con tanto di tutina satinata rosa Big Babol, dimenticato da tutti, il quale medita vendetta per tanta indifferenza.

A complicare le cose una notizia funesta portata da un ambasciatore (che ricorda Edgar degli Aristogatti e Herr Rosenthal, il notaio di Frankenstein Junior), il quale annuncia la morte del padre di Gru e svela l’esistenza di un fratello gemello, di nome Dru, desideroso di incontrarlo.

Gru, impaziente, parte per la Freedonia insieme alla famiglia per incontrare il fratello. Il confronto è impari: Dru è affascinante, bello (per quanto possa esserlo), biondo, con una fluente chioma, ricco, anche un po’ ingenuo e soprattutto desideroso di imparare da Gru i segreti della vita criminale, nel tentativo di seguire le orme del padre, continuando la sana tradizione familiare. Gru viene stuzzicato dall’idea di fare squadra non tanto per ricominciare la vita da lestofante, quanto per sconfiggere l’arcinemico Bratt.

cattivissimo me 3
cattivissimo me 3

Lo scontro non sarà una passeggiata e le comprensibili rivalità fra fratelli non tarderanno a emergere, ma ovviamente tutto finirà bene, con un happy end aperto, che non sorprende più di tanto e che lascia vedere gli sviluppi futuri.

Nonostante alcune trovate divertenti, soprattutto l’ironia con cui si prendono in giro le star e la moda anni ’80, nonostante la colonna sonora è coinvolgente, il film ha delle lungaggini e spesso perde il ritmo. I Minions non hanno presa e ripetono le gag di sempre. 

Un piacevole intrattenimento, ma niente di più.