Non sono gli articoli più letti della settimana, ma sono in classifica due degli articoli più ambiziosi che abbiamo pubblicato. Il primo è un'analisi di come ormai il concetto di remake venga recepito da un fandom sempre più integralista e chiuso a riccio quando gli viene proposta una rielaborazione di quanto hanno visto in precedenza. Lo spunto è il nuovo Jumanji, film di cui sinceramente non ho un bel ricordo. Spunti interessanti con effetti speciali che per l'epoca erano all'avanguardia, perché tentavano di riprodurre animali con folta peluria in CGI, ma una storia sostanzialmente inesistente. Il ricordo fa diventare tutto più bello. Va bene così. D'altra parte fa parte della varietà di gusti e interessi di questo mondo.
La mia personale riflessione in merito al recepimento delle novità è abbastanza netta: le adoro. L'idea stessa di rivedere cose uguali a se stesse mi annoia. Sono fatto così. Ritengo giusto che se si ripropone un concetto che era attuale negli anni '90 questo venga rielaborato come fosse fatto oggi.
Vi ricordate le tre leggi fondamentali della percezione del progresso di Douglas Adams?
1) Tutto quello che si trova nel mondo alla tua nascita è dato per scontato;
2) Tutto quello che viene inventato tra la tua nascita e i tuoi trent’anni è incredibilmente eccitante e creativa e se hai fortuna puoi costruirci sopra la tua carriera;
3) Tutto quello che viene inventato dopo i tuoi trent’anni è un’offesa all’ordine naturale delle cose, è l’inizio della fine della civiltà e solo dopo essere stato in circolazione per almeno dieci anni torna ad essere abbastanza normale.
Ecco la mia aspirazione, anche se anagraficamente ho abbandonato i trent'anni da un bel po', è di trovarmi sempre nello stato 2), per tutta la vita. Sono l'esatta antitesi di un integralista conservatore. Sono un integralista del cambiamento, che vuole essere affascinato da spunti diversi e che spera di non trovarsi mai nello stato 3). Applico questo ragionamento anche ai prodotti d'intrattenimento, pertanto le rielaboro in questo senso:
1) Tutte le storie narrate in qualsiasi forma che si trovano nel mondo alla tua nascita sono date per scontate;
2) Tutte le storie narrate in qualsiasi forma tra la tua nascita e i tuoi trent’anni sono incredibilmente eccitanti e creative e costituiscono il tuo immaginario diventando dei classici;
3) Tutte le storie narrate in qualsiasi forma dopo i tuoi trent’anni sono un’offesa all’ordine naturale delle cose, sono l’inizio della fine della civiltà e solo dopo essere state in circolazione per almeno dieci anni diventano dei classici. E se le storie narrate tra la tua nascita e i trent'anni vengono rielaborate è un furto della tua infanzia. Ma se ad essere rielaborate sono storie narrate prima della tua nascita si tratta di blasfemia.
Jumanji: come il passato si modella al presente
Sono passati pochi giorni dalla pubblicazione del primo trailer di Jumanji: Benvenuti nella Giungla. I detrattori urlano alla blasfemia, i sostenitori saltellano entusiasti sulla sedia e i più, lasciati nel mezzo, chiedono di sospendere i giudizi fino all’uscita nelle sale. Pare comunque che la giungla di Jumanji sia molto cambiata, cerchiamo di capirne il perché.
LeggiIl secondo è un'analisi che, prendendo come spunto American Gods di Neil Gaiman, di recente adattato per la TV, parla di come è stato declinato il tema della persistenza nel mondo moderno degli antichi dei in opere anche molto diverse tra loro. Uno di quegli articoli pieni di riferimenti solidi che ci piace pubblicare. Come vi dicevo in altre occasioni, a noi piace essere documentati.
In questo caso a essere rifatte non sono le opere, a loro modo sempre diverse, ma di certo è che il tema è più o meno lo stesso. Quindi autori di epoche diverse affrontano lo stessa tema trovando nuovi spunti. Non siamo lontani dal concetto di remake secondo me.
Case di riposo (letterarie) per divinità in pensione: ovvero cosa succede ai vecchi dei nel nuovo mondo?
Un’indagine sul tema del dio vecchio e stanco e sulle ragioni per cui questo argomento sembra attirare l’interesse degli autori di fantastico in un improbabile viaggio da American Gods a Percy Jackson.
LeggiSpunti di riflessione incrociati hanno portato a un ottimo risultato in entrambi i casi secondo me. Ma ovviamente non sono io la persona più adatta a giudicare. Se non li avessi ritenuti articoli validi non li avrei pubblicati.
Mi piacerebbe che vi schiodiate dall'immobilismo e commentiate su questi temi. Dubito però persino che stiate leggendo questo articolo. Spero di sbagliarmi.
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