All’arrivo di Wlaschiha sul palco, dopo i saluti di circostanza, l’incontro si è aperto subito con un serrato domanda&risposta in cui i fan hanno soddisfatto le loro curiosità riguardo alcuni retroscena della serie TV Il Trono di Spade e riguardo la vita dell’attore, che ha dimostrato un senso dell’umorismo invidiabile.

Jaqen: il personaggio e l’attore

Quanto è stato difficile entrare nel personaggio di Jaqen?

Sappiate che, prima di entrare a far parte del cast, non conoscevo affatto Il Trono di spade. Ho fatto un’audizione per la seconda stagione: la mia agente mi chiamò, dicendomi di partecipare, e quando gli chiesi di cosa si trattasse mi rispose che era una serie americana con dei draghi… e dissi okay, proviamo. La prova consisteva nel leggere un copione della scena in cui Jaqen si trovava in una gabbia. Lessi la parte, registrai il tutto nel cellulare e lo inviai. La mia performance piacque, mi richiamarono ed ebbi la parte.

Per quanto riguarda entrare nel personaggio, nella serie i direttori/registi non interferiscono molto con l’interpretazione del personaggio, perché cambiano spesso da episodio a episodio. Il modo in cui ho interpretato Jaqen nel provino, cioè quel modo di fare calmo e impenetrabile che contraddistingue il personaggio della serie, è piaciuto fin dall’inizio e ho continuato su quella linea. Jaqen è un personaggio calmo e un insegnante implacabile. Comunque, nella mia esperienza, è l’attore che porta avanti il personaggio.

Durante le riprese lavori molto con Maisie Williams, l’attrice di Arya: come sono le relazioni con lei e con gli altri attori del cast?

Sono sempre emozionato quando vedo Maisie recitare davanti alle telecamere, in modo così naturale. Quando abbiamo cominciato le riprese era minorenne, non ha mai seguito un vero e proprio corso di recitazione, ma ha un talento naturale.

Il rapporto con gli attori in realtà è minimo, giriamo circa due scene al giorno, ho rapporto solo con chi incontro sulla scena, a parte l’attore di Ramsay Bolton. Mi piace il suo personaggio, e comunque ci eravamo conosciuti nel set di un altro film.

Per quanto riguarda il rapporto tra Jaqen e Arya, invece, devo dire che Jaqen si è interessato a lei fin dal primo momento in cui l’ha vista, ha compreso il suo grande potenziale. In realtà, mi chiedo sempre perché all’inizio della seconda stagione Jaqen è imprigionato in una gabbia: come ha fatto un assassino bravo come lui a farsi catturare? Spero sempre che Martin mi dia delle risposte, magari nei libri.

Jaqen è un insegnante a volte violento fisicamente e psicologicamente. Quale è stata la scena più difficile da girare?

Jaqen deve essere severo per forza con Arya, altrimenti non potrebbe far sbocciare il suo potenziale. Le scene comunque sono girate tutte in modo che non faccia del male a Maisie.

Jaqen ha avuto lo stesso addestramento di Arya?

Credo di sì, anche se forse è stato più bravo e non ha avuto bisogno di farsi accecare. Riguardo ai capelli… i capelli corti sono comodi. Mi ricordo che quando avevo 24 anni lavoravo per una compagnia teatrale, avevo i capelli lunghi e ogni giorno dovevo svegliarmi prima per farmeli acconciare. Così me li tagliai per riuscire a dormire di più.

Cosa ha imparato lei da Jaqen?

A fare una lista di persone di cui voglio sbarazzarmi. Ci sto lavorando…  Con Jaqen poi bisogna saper catturare il pubblico, fingendo di sapere cose che il pubblico non conosce, è un personaggio affascinante proprio perché è molto misterioso. Comunque ancora nella vita reale non ho cominciato a parlare in terza persona.

Ha letto il personaggio di Jaqen nei libri? Ci sono differenze con il personaggio che interpreta nella serie TV?

I libri sono molto spessi e io sono molto pigro. Ho cominciato a leggere i primi due romanzi, poi ho rinunciato. Tanto le prime stagioni sono simili ai libri, ma poi la serie TV ha cominciato a deviare, si è dovuta staccare dai libri perché Martin è lento a scrivere.

Qual è la scena che l’ha scioccata di più recitare?

Niente mi può scioccare, leggo il copione… ma senza dubbio la scena che mi ha colpito di più è stata quella delle Nozze Rosse, sono rimasto sbalordito dalla perfezione cinematografica con cui è stata realizzata.

 

La carriera e i progetti futuri

Come ha iniziato la sua carriera di attore?

È una storia lunga e forse è stato per una ragione politica che ho intrapreso questa strada. Sono nato nella Germania dell’Est e da lì non era possibile uscire né viaggiare. Avevo uno zio cantante d’opera che invece di spostava per il mondo, dalla Scala di Milano a New York. Volevo fare lo stesso, riuscire a uscire dai confini nazionali grazie alla mia professione. Così, visto che non so cantare, andai a scuola di teatro. Poi la situazione politica cambiò, il Muro di Berlino è caduto, ma ormai avevo intrapreso questa strada.

All’inizio è stato difficile passare dal mondo del teatro a quello dei film e delle serie TV. Ho cercato quindi un agente a Londra, che mi ha aiutato a entrare nel panorama internazionale. Infatti  molti progetti li ho fatti fuori dalla Germania, in Croazia e in Francia. Insomma, cerco di non fermarmi solo nel mio paese ma di avere esperienze internazionali e sono felice di essere ora in Italia e con voi a Vinci.

Progetti futuri?

Sto lavorando a un film sulla caduta del Muro di Berlino e farò una serie TV sulla seconda Guerra Mondiale a breve.

 
Quanto vedremo di Jaqen nella prossima stagione? Qualche anticipazione?

Potrei anche rispondere a questa domanda… ma dopo dovrei uccidervi!

Curiosità

Quale faccia vorrebbe avere l’uomo senza volto?

Ora come ora preferirei tenere la mia, di faccia, è abbastanza impegnativo cambiarla.

Quale è stata la pronuncia più strana del suo cognome?

Devo sempre fare lo spelling del mio cognome e anche la mia agente mi ha chiesto se volevo cambiarlo in un nome d’arte, ma io non voluto. Voglio che la gente si ricordi di me, e quindi cominci a ricordarsi anche il mio cognome.

Che personaggi darebbe ne Il trono di Spade alla Merkel, a Putin e a Trump?

Non saprei. La Merkel  forse un drago. Per Putin Dito Corto e Trump potrebbe fare un Estraneo.

Qual è la sua casata preferita? E quella che odia di più?

Jaqen, come tutti gli uomini dai mille volti, è al di fuori dalle questioni politiche, però aiuta Arya… personalmente, tiferei per gli Stark. I più odiati… credo i Frey.

Ha sentito il suo doppiaggio in italiano? Le piacerebbe fare il doppiatore?

No, non l’ho mai sentito. Secondo me la voce in lingua originale è il 50% della recitazione. Per questo preferisco guardare i film in lingua originale: ritengo sia utile per godere la performance e anche per far imparare le lingue ai bambini. Comunque so che il doppiaggio rappresenta una vera e propria industria, in Germania quanto in Italia. È un lavoro che non fa per me, stare tutto il giorno in una stanza buia davanti agli schermi.

Se non fosse Jaqen, quale personaggio de Il trono di Spade le piacerebbe interpretare?

Cersei, anche se, non so perché, i produttori non mi hanno dato quella parte… a me piace interpretare i “bad guys”, come Ramsay Bolton e Geoffrey. Peccato non ci siano più. Se dovessi scegliere qualcuno da riportare in vita, sarebbero sicuramente loro: la loro crudeltà è ciò che dà pepe alla serie.

Chi vedrebbe bene seduto sul trono?

Jaqen, sicuramente. Anche Arya sarebbe una buona candidata. In ogni caso, questa è la mia opinione personale: il trono è il motivo scatenante guerre e crudeltà, quindi dovrebbe essere distrutto, nessuno dovrebbe sedersi mai più lì.

Cosa ti piace di più e cosa di meno de Il trono di spade?

Non ero un fan del fantasy, secondo me la vita reale è già abbastanza interessante. Ma Il Trono di Spade non è un fantasy, a mio modo di vedere. La cosa bella è che ogni personaggio ha una psicologia a strati, non si può mai sapere cosa farà. Ciò che non mi piace: che a un certo punto la serie finirà.