Anno 2740. Dalla evoluzione della Stazione Spaziale Internazionale in orbita intorno alla Terra è derivata Alpha, detta anche la Città dei mille pianeti, un immenso agglomerato popolato non solo da terrestri di ogni nazionalità, ma da alieni di ogni razza possibile, ciascuno portatore delle peculiarità della propria civiltà. Alpha vaga per lo spazio, troppo grande per restare in orbita intorno alla Terra. 

Nell'anno 2710 il pianeta dove abita una pacifica civiltà viene distrutto come "danno collaterale" di una immane battaglia spaziale.

30 anni dopo il Maggiore Valerian (Dane De Haan), agente di polizia spazio-temporale, riceve una sorta di messaggio telepatico, forse una eco che ha oltrepassato gli illusori confini del tempo e dello spazio. Ma non c'è tempo per riflettere, insieme alla sua collega, la capitana Laureline (Cara Delevingne), deve assolvere alla missione del giorno. Quello che ancora Valerian e Laureline non sanno è quanto la missione sarà collegata al mistero della distruzione del pianeta e allo stesso destino di Alpha.

Dane DeHaan e Cara Delevingne
Dane DeHaan e Cara Delevingne

Fantascienza avventurosa, colorata, divertente. Questo è Valerian e la Città dei mille pianeti, scritto e diretto da Luc Besson, ispirato alla serie di albi a fumetti Valérian e Laureline agenti spazio-temporali, scritta da Pierre Christin e disegnata da Jean-Claude Mézières.

Se nel nostro paese Valérian è un fumetto di culto, noto agli appassionati, è uno dei più famosi fumetti franco-belgi. Besson ha dichiarato che già Il Quinto Elemento attingeva agli albi letti nella sua infanzia. Se in quel contesto c'erano anche altre influenze, tra le quali Moebius e Métal Hurlant, qui Besson scrive una sceneggiatura attingendo esplicitamente ai personaggi di Christin  e Mézières, creando un'avventura che attinge liberamente al sedicesimo albo della serie, L’ambasciatore delle ombre, del 1975, riprendendo in parte solo il titolo del decimo, L’impero dei mille pianeti, del 1971.

Valerian e la città dei mille pianeti
Valerian e la città dei mille pianeti

Besson ama la materia e si vede. Fa ingaggiare ai due protagonisti un'avventura densa di pericoli e di invenzioni, aggiungendo del proprio al già vasto campionario di razze e ambientazioni aliene del fumetto. E allo stesso modo mescola avventura e commedia romantica. Senza dimenticare anche alcune riflessioni sul rapporto con l'alieno.

La visione che Besson trasfonde e riporta non è quella di un futuro utopico, ma neanche di una completa distopia. Più pragmaticamente vediamo come la razza umana apporta ad Alpha il meglio ma anche il peggio di sé. La storia va avanti, perché si compiono progressi, ma allo stesso tempo si continuano a commettere gli stessi errori. Forse una riflessione che è risultata indigesta al pubblico che si aspettava un blockbuster fine a se stesso. Se poi a questo si aggiunge il fatto che Valerian e la città dei mille pianeti arriva dopo che varie forme multimediali, dal cinema al fumetto, senza dimenticare giochi e videogiochi, oltre che la letteratura fantascientifica, hanno attinto a piene mani al suo immaginario, ecco che a un pubblico disattento il film può apparire un epigono dei suoi "nipoti".

Clive Owen in Valerian e la città dei mille pianeti
Clive Owen in Valerian e la città dei mille pianeti

L'amore di Besson porta a una certa ridondanza, a indugiare in molti momenti per cercare di riempirci di sense of wonder. A causa dello stesso amore sono dovuti alcuni momenti di infodump non risolti al meglio. Se per esempio è ben risolta la storia della formazione di Alpha, risulta pretestuoso che a Valerian venga spiegato come sia composta la Città e di quali fantasmagorici alieni sia popolata. Se è comprensibile l'esigenza di spiegarlo al pubblico, è il modo didascalico che ferma il flusso narrativo che può annoiare.

Lunga, dovuta forse anch'essa all'entusiasmo di avere Rihanna nel cast, la presentazione dell'aliena mutaforma Bubble.

Un minaccioso K-Tron in Valerian e la città dei mille pianeti
Un minaccioso K-Tron in Valerian e la città dei mille pianeti

Se però superate questi piccoli momenti di pausa, ecco che il ritmo dell'azione, la magnificenza degli scenari e il colorito campionario di creature e ambienti alieni, darà a chi ama la fantascienza avventurosa quanto necessario per divertirsi.

La scelta del protagonista supporta la credibilità dell'operazione, con un bravissimo De Haan che non ha l'aspetto e il fisico del classico divo da action-movie. 

Valerian e la città dei mille pianeti non è un capolavoro, ma è un film divertente che mantiene la promessa di intrattenere senza essere totalmente disimpegnato.