Dopo il grande successo conquistato alla biennale del cinema di Venezia, Guillermo del Toro pare pronto a spiccare il volo con il suo novello leone dorato. Dopo la delusione suscitata con Crimson Peak e allontanandosi dall’intrattenimento puerile di Pacific Rim, il regista messicano pare essere tornato alle sue origini con una pellicola che, a detta dei critici che hanno avuto la fortuna di assistere all’anteprima, dimostrerebbe di non avere nulla da invidiare a capolavori quali Il labirinto del fauno e la Spina del diavolo.

The shape of water di Guillermo del Toro è il miglior film della Mostra del cinema di Venezia

The shape of water di Guillermo del Toro è il miglior film della Mostra del cinema di Venezia

Articolo di Maria Cristina Calabrese Lunedì, 11 settembre 2017

A Venezia, Guillermo Del Toro sorprende, convince e vince il Leone d'oro di Venezia giunta alla 74esima edizione, con la sua pellicola The Shape of water, che arriverà nelle sale a dicembre. Una fiaba gotica, qualcuno l'ha definita una nuova versione de La Bella e la Bestia. Sicuramente, un film da non perdere.

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Cogliendo al balzo la gloriosa occasione della premiazione lagunare, Fox Searchlight – la divisione 20th Century Fox per i film indipendenti – ha pubblicato il secondo trailer per The Shape of Water. Il tenero rapporto tra Elisa Esposito (Sally Hawkins), una donna delle pulizie muta, e la creatura anfibia imprigionata in un laboratorio militare (Doug Jones) sembrerebbe arricchirsi del caustico cinismo che il regista aveva precedentemente riservato al franchismo spagnolo, ma anche di molti altri elementi che non hanno trovato spazio in altre pellicole amorose con protagonisti esseri bestiali e belle donzelle. Da questo secondo video promozionale pare chiaro che del Toro si sia spinto a infrangere molti dei tabù che incatenano le produzioni commerciali, riuscendo così a donare linfa a un mercato inebetito dalla spettacolarità gratuita e dal tornaconto economico. Non resta che attendere qualche mese e vedere come il pubblico mondiale reagirà alla pellicola, saranno infatti gli spettatori a decretare se l’ago della bilancia si sposterà a favore di ulteriori film d’autore o meno.