Tornano i figli dei cattivi in Descendant 2. Stavolta il problema è la ricerca di un ruolo che rispetti la propria personalità senza la costrizione dell’adeguamento a standard imposti da altri.

Mal, la figlia di Malefica (Dove Cameron, conosciuta per la serie Liv e Maddie) non riesce ad adeguarsi alla vita nell’idilliaca scuola di Auradon e decide, con sommo dolore, di tornare all’Isola dei Perduti. Qui il posto vacante di Mal è stato preso da Uma, la figlia di Ursula, offesa e indignata per l’esclusione di Ben (Mitchell Hope, che purtroppo non ha maturato nessuna capacità interpretativa), il re figlio di Belle e Adam, dalla selezione per la scuola di Auradon. Nel film ci sono cose interessanti, c’è la volontà di trattare temi che potrebbero essere liberatori, ma sempre con quel perbenismo, che non rompe mai davvero i canoni della decenza americana.

Descendants 2
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Per esempio: i buoni, nonostante tutto, sono ancora biondi e con fisici da cartolina. E Mal infatti all’inizio è tinta bionda con una bella pettinatura ordinata, golfino e le manca solo il giro di perle. Sarà lei a ribellarsi ai luoghi comuni, dichiarando che Auradon è una prigione (il solo fatto che la bontà è al massimo livello fa venire la claustrofobia). E come si nota la sua ribellione? La tintura dei capelli e la mangiata della chewing-gum a bocca aperta. Nonostante le velleità ribelli i luoghi comuni purtroppo rimangono e c’è una sorta di accettazione paternalistica della figliola dai capelli viola, che tutto sommato è di buon cuore e che si riesce a contenere dandole il contentino. Sarà una barbie dai capelli viola. 

Descendants 2
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Come esistono i simpatici Umpa Lumpa, esisterà una tenera regina viola. Si inserisce anche un altro tema importante: la partecipazione femminile in ruoli consegnati agli uomini. Lonnie (Dianne Doan), figlia di Mulan, acquista un ruolo più importante nel film, distinguendosi come giocatrice di “Spade e scudi”, gioco, che secondo il regolamento è di esclusiva pertinenza maschile. Lei sbaraglierà con la sua bravura qualsiasi ritrosia, guadagnandosi il ruolo di allenatore. La quota asiatica acquista un significato, mentre la quota portatori di handicap è relegata a una scena solinga e raminga in un campo medio alla fine del film.

Descendants 2
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Poi la meravigliosa scuola di Auradon è un college ‘mmericano colorato come può esserlo il reparto di ostetricia. Va bene che tutto è colorato e svolazzante come Nuvenia Pocket, ma per forza questa finzione? Dobbiamo per forza trasmettere queste immagini a ragazzi e ragazzini? Immagini che non solo non ci appartengono, ma che non sono neanche così auspicabili. Si ha sempre la sensazione che appena finito il corridoio sia tutto grigio e impolverato e ci sia il bullo pronto a aggredire. E forse il bullo in questione è la costrizione a dei valori che continuiamo a tramandare e che non hanno più motivo di esistere, anche perché non fanno parte del nostro passato per fortuna, nonostante il bombardamento mediatico a cui siamo sottoposti e che inoculano il dover essere, il dover aderire a standard, come nelle serie americane dei teenagers.

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Tremendi i balletti sul ponte della nave. A parte i ballerini, gli attori sembrano i manici di scopa nell’Apprendista stregone di Topolino. E i balletti che strizzano l’occhio all’ormone selvaggio? Tutti allusivi, tutti un po’ Beyoncé, tutti vorrei ma non posso, nessuna creatività nelle coreografie che, si deve ammettere, sono ben eseguite. Evie (Sofia Carson) è una brava cantante, migliore di Mal, e una decente ballerina; Carlos (Cameron Boyce) è il più credibile dei ragazzi. Bravo Jay (Booboo Stewart) a ballare e a quello si dovrebbe fermare, perché a voce è messo male, a recitazione è meglio sorvolare. Una scoperta invece China Anne McClain, Uma, figlia di Ursula, molto brava e coordinata, con una gran bella voce, che emerge nonostante gli arrangiamenti musicali decisamente kitsch. Ci si augura un futuro più interessante per i ragazzi, che dimostrano dedizione e fatica.

Da far vedere con l’obbligo di analisi scandagliata del film e spiegazione di tutti i luoghi comuni che si celano dietro una mangiata di fiorellini e di tanti schiocchi di baci.