I vuuv avevano promesso una nuova età dell’oro. Arrivati sulla Terra attirati dai i primi segnali trasmessi verso lo spazio negli anni ‘50, gli alieni vuuv, appassionati della cultura umana di quel periodo, avevano promesso una nuova età dell’oro. Con la loro tecnologia superiore hanno cambiato gli equilibri economici del nostro pianeta, creando nuovi ricchi e nuovi poveri. Come una rana messa a bollire in una pentola, i terrestri si sono resi conto troppo tardi di vivere sotto una specie di dittatura ultra capitalista, con le monete terrestri completamente svalutate rispetto alla potete moneta vuuv, e tutti i vantaggi della tecnologia aliena disponibili solo per chi può permetterseli. A partire dalla sanità avanzatissima, disponibile solo per pochi.

L’adolescente Adam vive sulla sua pelle le conseguenze di questo nuovo stile di vita. La sua famiglia, una volta benestante, è costretta a subaffitare la casa. Sua madre, una volta agiata e qualificata bancaria, non riesce a trovare un lavoro redditizio. Così Adam, invaghitosi della bella nuova inquilina Chloe, decide insieme alla ragazza di dare ai vuuv lo spettacolo del loro amore. Una reality show in tempo reale, ripreso dalle telecamere, pagato dagli abbonati alieni, che vogliono vedere dal vivo un “vero amore d’altri tempi”.

Ma non è facile reggere un simile “spettacolo” se si è costretti ogni giorno a metterlo in scena con parole e gesti forzati.

Di contro Adam ha una sua via d’uscita dalla cupa realtà quotidiana: dipinge ritraendo con cupo realismo i paesaggi del suo mondo trasfigurato dall’avvento dei vuuv.

Quando le cose con Chloe sembrano mettersi al peggio, intravede una via di fuga in un concorso d’arte che i vuuv hanno organizzato come novelli mecenati.

Adam si piegherà ancora una volta, dipingendo su commissione le nature morte richieste dai vuuv, o presenterà la sua arte più vera e spontanea, anche per distinguersi da una massa sempre più conformista e desiderosa di compiacere i nuovi padroni?

Compito vostro è scoprirlo nell’agile lettura di questo romanzo di M.T. Anderson, autore del capolavoro Feed, un’altra incursione nella fantascienza “young adult” che di “young” ha solo i protagonisti.

La messa in scena di sentimenti e dell’educazione sentimentale è tutt’altro che lo scopo di questo romanzo, al quale l’etichetta sta molto stretta. Si tratta di buona fantascienza, che a partire dai giovani lettori, può e deve essere letta da tutti.

Raccontato in prima persona da Adam, Paesaggio con mano invisibile esplora diverse conflittualità, mescolando atmosfere di V – Visitors, a quelle di The Truman Show.

Se emergono forti le conflittualità sentimentali, quelle sociali e familiari, forti sono le contrapposizioni di simboli e linguaggi.

I vuuv credono all’esteriorità e, con la forza della loro potenza economica, diventano i committenti di una enorme messa in scena, la rappresentazione di quello che ritengono un paradiso, ma che non lo era allora e non lo è in special modo dopo il arrivo.

Adam poi descrive, ribaltando il paradigma dello show don’t tell, i quadri e l’arte figurativa che crea, dando vita a una dissonanza anche nei lettori, che potrebbero chiedersi perché non corredare di tali illustrazioni il romanzo. Pur tuttavia, le opere pittoriche, persino le pennellate, grazie all’efficacia delle descrizioni, diventano più vive e visibile di quanto non sarebbero se rappresentate da un pur bravo illustratore.

Ciascun lettore potrà quindi calarsi nell’angoscia creativa di Adam in modo profondo e immedesimante.

Come spesso capita in fantascienza, l’alieno che porta scompiglio in realtà non è altro che un catalizzatore. Non è l’elemento alieno ad aver creato la miseria morale umana, ma la sua presenza l’ha solo messa in luce.

Quale sarà la via di uscita definitiva di Adam lo scoprirete nel finale di un romanzo che vi lascerà molti interessanti spunti di riflessione.