Un mondo diviso tra guerre e ideologie, nel nome delle quali si compiono massacri indicibili, può trovare la risposta ai suoi problemi guardando verso le stelle?

Difficile dirlo se a ricevere un messaggio è Trisolaris, un mondo che orbita intorno a un sistema stellare ternario, in balia dei suoi movimenti caotici.

Un mondo morente, o forse no, chi può dirlo visto che il moto dei tre astri l'uno orbitante intorno all'altro è indecibile, caotico, e ha già provocato la distruzione degli altri mondi del sistema e di svariate civiltà trisolariane.

In ogni caso è un mondo che guarda con speranza al nostro pianeta, come possibile terra di conquista.

Sulla Terra di contro, vari personaggi, ciascuno con una storia complessa e tragica, hanno motivi diversi per temere o auspicare l'arrivo dei trisolariani. E la lotta tra loro sarà come sempre senza quartiere.

L'orizzonte è ampio e il tempo non manca, visto che l'arrivo dei trisolariani è previsto non prima di 450 anni terrestri. Pur tuttavia una sinistra avanguardia sta per abbattersi sulla Terra in una forma del tutto inaspettata.

In un fumetto, se non ricordo male, lessi che "in Cina non contano gli anni, ma i millenni". Non ricordo bene dove lessi questa frase, ma mi colpì il senso. Quello di delineare una cultura che non pensa solo tatticamente all'oggi, ma pianifica strategicamente il futuro anche con largo anticipo.

Non sono un sinologo e mi fermo qui perché non voglio parlarvi di quanta cultura cinese ci sia in Il problema dei tre corpi di Cixin Liu, romanzo vincitore del premio Hugo che ci arriva da una traduzione in lingua inglese di Ken Liu.

Anche l'aspetto linguistico andrebbe affrontato da chi saprebbe spiegarvi le complessità di una traduzione da una lingua come il cinese. Ma per questo vi rimando alle note dello stesso Ken Liu che, in appendice, spiega il suo lavoro.

Piuttosto mi concentro sui punti di forza che hanno reso straordinaria l'esperienza di lettura di questo romanzo, nel quale si entra lentamente, quasi a fatica a dire il vero, travolti dal bagno di crudo realismo dell'antefatto, ambientato durante la rivoluzione culturale cinese.

In realtà, il ritmo lento, ma incalzante come la più classica goccia d’acqua, non scoraggia se ci si sofferma sugli eventi narrati, sia sul fronte storico, che su quello scientifico e fantascientifico.

La visione, le idee che letteralmente esplodono dalle pagine del romanzo sono di una potenza travolgente. Rimangono impressi nella memoria come le immagini che…. No mi fermo, perché stavo rivelando alcuni dettagli di troppo.

Posso dirvi che serberò con me per sempre il ricordo di alcuni passaggi, come alcuni dei più immaginifici mai narrati nella fantascienza di tutti i tempi.

Il problema dei tre corpi è quindi un romanzo pieno di sense of wonder nella maniera più “classica”, pur essendo a pieno titolo rappresentativo della fantascienza di questo inizio di ventunesimo secolo.

Non delude ovviamente la parte scientifica, densa e all’altezza delle migliore hard sf, che non diventa mai infodump fine a sé stesso. Meccanica classica e meccanica quantistica, realtà virtuale, astrofisica. I temi sono tanti e ben mescolati.

A questi si aggiunge il grande tema del primo contatto con una civiltà aliena. È opportuno correre il rischio, mandando segnali in giro, di essere scoperti magari da una civiltà superiore tecnologicamente. E quali sarebbero le conseguenze di un simile incontro?

Il tema deriva ovviamente dalla storia umana, che ci insegna che la civiltà di minore livello tecnologico è destinata a soccombere.

E veniamo quindi agli esseri umani. Un romanzo di fantascienza non prescinde dal raccontare le vicende umane. Su questo fronte è anche una storia di personaggi più complessi di quanto non sembri all’inizio, che dovranno compiere scelte difficili, moralmente ambigue, ma sempre logiche e motivate se si considera il percorso e gli eventi che li hanno portati davanti a queste scelte.

Con un atteggiamento vittimista, molti appassionati di fantascienza rimpiangono l’epoca dei “grandi classici di una volta”. Molti rimpiangono di non esserci stati all’”epoca d’oro”. Be’, dico loro di considerare il fatto che se fossero stati vivi all’epoca (qualunque essa sia) adesso non ci sarebbero, e quanto a questo punto siate fortunati a essere più o meno coevi (la prima pubblicazione non è recentissima in realtà, risalendo al 2008) dell’arrivo nella scena fantascientifica di Il problema dei tre corpi, romanzo che è degno di essere considerato tra i grandi capolavori del genere.