“No, non ho scritto tutto quello che avrei voluto inserire in A feast for crows. Ho portato a termine un bel po’ di personaggi e di sottotrame dall’ultimo aggiornamento a gennaio, ma «un bel po’» non vuol dire «tutto»”, dichiara George R. R. Martin in un recente intervento sul suo sito.

Quelli che stavolta avevano sperato di vedere scritta la parola “fine” sull’ultima pagina dell’attesissimo romanzo di George R. R. Martin, A feast for crows, sono destinati a una parziale delusione.

Parziale perché il libro in sé non è ancora finito e perché Martin, che per mesi si è dibattuto tra enormi difficoltà di gestione e pubblicazione del materiale - che supererebbe le 1700 pagine manoscritte - ha trovato il modo per accontentare lettori ed editori senza snaturare il libro.

L’idea iniziale era quella di dividere il romanzo in due tomi: A feast for crows: parte prima e A feast for crows: parte seconda e pubblicare il primo volume subito lasciando allo scrittore il tempo per sviluppare e completare tematiche a personaggi incompleti.

L’autore si è però rifiutato perché, a suo parere, “questo avrebbe portato alla nascita di due mezzi romanzi e sarebbe stato preferibile narrare le storie complete della metà dei personaggi, piuttosto che metà delle storie di tutti”.

E allora? Allora ecco l’idea geniale che secondo Martin dovrebbe funzionare: A Feast for Crows è stato dato alle stampe; è ancora un libro lungo ma non troppo e si focalizza solo su Westeros, Re Landing, Dorne e le Iron Islands.

E gli altri personaggi e le storie che gli appassionati si aspettano? Faranno tutti parte di un altro libro Dance with dragons che racconterà gli altri eventi; tutti i capitoli incompleti o ancora da scrivere entreranno a far parte di questo secondo romanzo.

“So che alcuni di voi non saranno d’accordo, soprattutto quando comprerete A Feast for Crows e scoprirete che il vostro personaggio preferito non c’è, ma considerando come stanno le cose questa è la soluzione migliore… e più ci penso e più mi convinco che questi due romanzi paralleli, una volta riuniti, racconteranno la storia meglio di un solo libro troppo grosso.

Beh, io me ne torno a lavorare. E sul fronte delle buone notizie pensate che Dance with dragons è già mezzo pronto e che per raccontare l'intera storia saranno necessari sette libri”.