Licia Troisi ha moderato l’incontro che si è tenuto a Lucca Comics 2019, e che ha visto riuniti alcuni degli scrittori di fantascienza più interessanti di questi anni. James A. Corey pseudonimo di Daniel Abraham e Ty Franck, insieme autori della saga The Expanse, Bruce Sterling pioniere del cyberpunk, Dario Tonani scrittore del filone steampunk e Federico Carmosino, uno dei giovani autori italiani più interessanti.

Fantascienza: come è nasce la passione?

La chiacchierata ha messo in rilievo le differenze e i temi comuni di scrittori che, se pure lavorando all’interno dello stesso genere, hanno un approccio verso il fantastico molto sfaccettato. Per prima cosa è infatti interessante notare che, alla domanda di Licia Troisi su quale sia stato il primo contatto con il mondo della fantascienza, tutti abbiano risposto citando dei libri e non dei film o delle serie televisive. Forse, per una questione anagrafica è stato Federico Carmosino l’unico a mettere in primo piano la tecnologia e, internet in particolar modo, come tema che lo ha avvicinato alla scrittura. Leggendo autori come William Gibson, l’avvento della rete è diventato uno stimolo per la fantasia, immaginando dei suoi possibili sviluppi nel mondo futuro.

La fascinazione alla tecnologia ha portato invece Sterling a rivolgere la sua attenzione verso il cyberpunk. “Quando i computer sono apparsi sulle nostre scrivanie” ha affermato l’autore “è nato un dibattito da parte di molti scrittori, sull’opportunità o meno di abbandonare la macchina da scrivere. Alcuni si opposero strenuamente portando come argomentazione che anche il contenuto sarebbe cambiato se si cambiava il mezzo. Ma non aveva senso opporsi all’avanzamento della tecnologia… ed è allora che ho pensato che il computer era una specie di cyborg già in mezzo a noi”.

Quali le differenza tra fantascienza e fantasy?

A questo punto Licia Troisi, interessata anche al genere fantasy ha domandato agli autori quale differenza ci sia, a loro parere, tra questo e la fantascienza. A rispondere per primo è stato Daniel Abraham, secondo il cui il grande pregio della fantascienza è quello di essere un meta genere, ovvero di poter contenere molti altri generi al suo interno come il noir, il giallo, il romanzo d’amore ecc, motivo per il quale esistono moltissimi tipi di fantascienza anche diversissimi fra loro. Il fantasy invece ha delle regole molto rigide, spesso legate all’opera di Tolkien, con un’ambientazione di tipo medioevale. Si tratta di storie in cui una situazione di equilibrio viene rotta (la caduta del legittimo sovrano, la ricerca dell’erede designato ecc), e l’intera vicenda narra a grandi linee di come venga ristabilita la pace iniziale.

Steampunk e cyberpunk

C’è però un tipo di fantascienza che si rivolge al passato: lo steampunk. Dario Tonani spiega come questo sottogenere cerchi di raccontare come sarebbe potuto diventare il mondo se ci fossero stati dei piccoli cambiamenti nella tecnologia. L’intero flusso della storia sarebbe stato diverso, elemento che dà la possibilità allo scrittore di indagare sui problemi che il progresso delle macchine comporta. 

Un altro sottogenere come il cyberpunk invece, dice Federico Carmosino, estremizza la potenza della tecnologia e l’impatto che questa ha nei rapporti umani. Che cosa accadrebbe se le macchine diventassero intelligenti? Come influirebbe sul genere umano? Questa è la potenza della fantascienza, cercare di prevedere ciò che sarà.

Quale futuro è stato predetto?

Qual è, chiede allora Licia Troisi, la previsione tecnologica che più li ha colpiti fatta negli anni passati, e che poi si è realizzata grazie ad autori particolarmente ispirati?

C’è chi risponde la rete di satelliti che permettono le comunicazioni, chi dice la stampante 3D, ma tutti concordano sul fatto che in realtà sono molte di più le cose che gli scrittori di fantascienza hanno sbagliato di prevedere, rispetto a ciò che hanno anticipato. Per esempio le macchine volanti sono state profetizzate da molti ma sono ancora lontane dall’essere realizzate. Gli scrittori del fantastico hanno il compito di percepire lo spirito del tempo e di portarlo alle estreme conseguenze, per rendere evidenti al pubblico i problemi del presente. C’è poi un gioco virtuoso tra chi immagina le cose e chi le realizza. Lo scrittore cerca di profetizzare la tecnologia del futuro prendendo spunto dal presente mentre lo scienziato, leggendo o guardando opere di fantasia, si sforza per realizzarle per davvero.