I Fratelli Grimm, l’attesissimo film di Terry Gilliam, narra le avventure di due ragazzotti (Heath Ledger e Matt Damon) che si guadagnano da vivere ingannando paesani e creduloni riguardo all’esistenza di creature fantastiche e proponendosi di liberarli da esse, fino a trovarsi faccia a faccia con un vero mondo fantastico dove dovranno affrontare i personaggi e le situazioni delle loro favole più famose…

Ma la vera vita di Jacob Ludwig Karl Grimm e Wilhelm Karl Grimm fu molto meno avventurosa e quasi interamente dedicata allo studio della lingua e letteratura tedesca.

Jacob nacque il 4.1.1785 ad Hanau e Wilhelm Karl Grimm il 24.2.1786, anch’egli ad Hanau. Figli di un giurista, trascorsero i primi anni della loro giovinezza a Steinau e frequentarono il liceo a Kassel. Dopo aver lavorato per alcuni anni presso la biblioteca di Kassel, nel 1830 i due fratelli si trasferirono a Gottinga, dove svolsero vari incarichi universitari. Nel 1837, per ragioni politiche, a causa della partecipazione alla protesta dei "Göttinger Sieben" furono banditi dal paese e finirono per stabilirsi a Berlino su invito di Federico Guglielmo IV di Prussia. Qui rimasero fino al termine dei loro giorni, dedicandosi all'insegnamento universitario.  

Massimo merito scientifico di Jacob Grimm fu la Grammatica tedesca (1819-1837), considerata il fondamento della filologia germanica.

La seconda edizione (1822) contiene anche la cosiddetta "legge di Grimm", o prima rotazione consonantica, fondamentale per la ricostruzione storica della lingua tedesca. Le altre opere comprendono la Mitologia tedesca (1835) e la Storia della lingua tedesca (1848). Fra i contributi di Wilhelm Grimm, anche curatore di un'edizione critica della Letteratura tedesca colta e popolare del Medioevo, figura La leggenda eroica tedesca (1829). Dalla collaborazione dei due fratelli nacque, a partire dal 1854, un monumentale Vocabolario tedesco, tuttora importantissimo punto di riferimento, che fu completato nel 1954 da altri studiosi.

Ma senza ombra di dubbio i due fratelli tedeschi sono ricordati più per la loro raccolta di fiabe collocabili nel periodo 1812-1815: 

infatti, sollecitati da Achim von Arnim e Clemens Brentano, i fratelli Grimm raccolsero dal 1807 brevi racconti di prosa, in prevalenza dall'Assia, che definirono fiabe popolari. Queste fiabe raccontano di esperienze e desideri umani che vengono espressi in motivi ricorrenti, ogni volta con variazioni e nuove combinazioni. Esse coniugano il soprannaturale-portentoso con il razionale-terreno e di regola hanno una funzione didattico-morale. Questo spiega il loro finale stereotipo che premia sempre i protagonisti innocenti e altruisti.

Le figure principali sono personaggi appartenenti al popolo e all'aristocrazia. Scopo della raccolta era, in origine, l'accesso alle fonti  originali, tuttavia si poté disporre unicamente delle tradizioni tramandate oralmente. I frammenti di saghe e miti germanici così raccolti erano per i Grimm l'essenza della poesia naturale, espressione di un'anima popolare collettiva.

Tra le favole più famose ricordiamo: Cappuccetto Rosso, Il Principe ranocchio, Pollicino, Hansel e Gretel, Biancaneve, Ricciolidoro, Raperonzolo.