"Da oltre mille anni tra di noi si muovono gli Altri. Sono esseri umani simili a noi ma possiedono poteri superiori che la gente non ha.

Vampiri stregoni mutantropi sono diversi tra loro come lo sono le stelle nel cielo. Gli altri sono guerrieri consacrati all’eterna battaglia, lo scontro continuo tra tenebre e luce.

Le armate della luce proteggono gli uomini dalle forze delle tenebre, nate per infliggere dolore e sofferenza a tutta l’umanità.

La leggenda vuole che un giorno i due eserciti si incontrassero su di un ponte; Geser Signore della Luce, Zavulon Generale delle tenebre si trovarono l’uno di fronte all’altro. Nessuno volle cedere il passo, così ebbe inizio una grande battaglia, la più feroce, la più disumana.

Zavulon traeva piacere dal sangue che scorreva, Gesel tramutava quel sangue in lacrime.

Quando le urla dei feriti a morte raggiunsero il cielo, Gesel comprese che la forza degli eserciti era pari. Se il combattimento non fosse stato interrotto tutti avrebbero trovato la fine, e quello fu il momento in cui decise di interrompere la battaglia.

E così le forze della luce e quelle delle tenebre strinsero un patto: Gesel signore della luce e Zavulon Generale delle tenebre stabilirono le seguenti condizioni: nessuno avrebbe potuto essere privato del libero arbitrio o essere forzato ad abbracciare il bene o il male; i guerrieri della luce sarebbero diventati i guardiani della notte, a vigilare che le forze delle tenebre rispettassero la tregua, allo stesso modo i guerrieri delle tenebre sarebbero diventati guardiani del giorno. Questa tregua sarebbe rimasta immutata fino a quando il destino non avesse generato un nuovo ‘Altro’, l’eletto, più potente di tutti quelli che lo avevano preceduto. Anche lui avrebbe dovuto scegliere tra luce e tenebre, la sua scelta però avrebbe interrotto la tregua per sempre"

 

La Fox ha già acquistato i diritti di distribuzione dei film successivi, cioè "I guardiani del giorno" e "I guardiani del crepuscolo".

Poteri straordinari
Poteri straordinari
Si tratta infatti di una trilogia fantasy dello scrittore Sergej Lukyanenko, nato ad Alma Aty in Kazachstan nel 1968, che ha collaborato attivamente al progetto soprattutto nella fase della stesura della sceneggiatura.

I Guardiani della notte è costato meno di due milioni di dollari ma ne ha incassati nella sola Russia ben sedici, surclassando sia Il Signore degli Anelli sia Spider-Man 2.

Originale non è il miglior complimento che il film di Bekmambetov si merita, tuttavia il regista lascia la sua impronta e ce la mette tutta per rinfrescare l’eterna lotta fra bene e male.

La legge del contrappasso sembra incombere sui protagonisti: i Guardiani della notte (appartenenti alla fazione del Bene) devono bere sangue prima di mettersi in caccia; i vampiri hanno una nuova ragione per temere gli specchi: guardare attraverso di essi è l’unico modo per rivelare la loro presenza; i difensori della luce sono costretti a vigilare sulla notte, e la corruzione delle tenebre pare inevitabile; così come le armate del male, fatta eccezione per il loro inquietante generale, non hanno molta paura del giorno, e non ne incutono (e mostrano insospettabili gesti d’altruismo).

È probabilmente il riflesso della confusione morale e ideologica di molti russi, che hanno visto le certezze del comunismo sopraffatte da quelle del capitalismo.

Il generale Zavulon
Il generale Zavulon

Mosca, con le cose d'epoca sovietica che nessuno vuole più: camion, auto, elettrodomestici, bibite, cibi in scatola, gli appartamenti malandati, le vite trascinate, è l’originale sfondo delle vicende nelle quali si muove Anton Gorodetsky (Konstantin Khabensky), il consueto antieroe protagonista di questo primo episodio.

Il regista ha dato un'aurea soprannaturale agli oggetti rifiutati nel tentativo di resuscitarli, di far tornare a vivere il passato recente sotto forma di mito.

Lo ha fatto con stile estetico energico e adrenalinico e buon uso delle sue risorse; la pellicola, una combinazione fantastica di moderno e mistico, di arcano e tecnologico, è cinematograficamente indebitata a destra e a manca, in bilico fra omaggio e parodia (tanto che ci si aspetta l’improvvisa apparizione di Luke Skywalker o Neo).

Il regista preme sull’acceleratore, e allo stesso tempo si perde in troppe digressioni dalla strada maestra che tolgono energia al nucleo della pellicola, con il risultato di precipitare verso l’epilogo in modo involuto e caotico.

Gli effetti speciali non raggiungono il livello di perfezione delle produzioni americane, ma sono generalmente dignitosi e parsimoniosamente impiegati, più per fondati motivi che per vocazione (è parecchio difficile convincere mille corvi a svolazzare attorno all’appartamento di una donna maledetta).

Corvi in volo
Corvi in volo

Tarantino ha dichiarato: “Subito dopo essere passati attraverso l'esperienza del Signore degli Anelli e quando non potevamo neppure immaginare un altro film che ci affascinasse a tal punto, ecco arrivare il capolavoro fantasy di Timur Bekmambetov. Al pari di Ridley Scott, Timur è uno stupefacente visionario e I Guardiani della Notte è un film epico che sprigiona un potere straordinario".

Orfano del Signore degli Anelli, il pubblico fantasy è in effetti alla disperata ricerca di un’esperienza paragonabile a quella offerta da Jackson, ma in comune con la trilogia tolkieniana il film russo ha solo la struttura: la trilogia.

Il timore è che si riproponga nella cinematografia lo stesso motivo che per anni è stato della letteratura: nulla può essere paragonato all’opera tolkieniana/jacksoniana.

Anton e lo specchio rivela vampiri
Anton e lo specchio rivela vampiri

I guardiani della notte è una pellicola profondamente difettosa ma tutto sommato divertente, con alcune sequenze così irragionevoli da sembrare ridicole in qualunque altro film (un camion che per evitare la collisione con il generale delle tenebre riesce a frenare impuntandosi ed effettuando un capriola di 360 gradi per tornare in carreggiata) accostate ad altre sorprendentemente brutali, come la lotta fra Anton (Konstantin Khabensky) e il vampiro Andrei (Ilya Lagutenko). Niente che un appassionato di film horror non abbia avuto occasione di vedere altrove.