Si è chiusa ieri a Bologna la Fiera del Libro per Ragazzi, questa volta all'edizione n.44. Per i professionisti e gli appassionati del settore è un'occasione professionale importante: quattro giorni (dal 24 al 27 aprile) dal programma intenso, dalle conferenze di illustratori e scrittori agli incontri di traduttori e editor, dagli spazi dedicati agli agenti letterari all'annuale mostra di illustrazione. Per gli amanti del fantasy è sempre una festa, visto che il fantastico narrato e dipinto tiene banco, senza dimenticare l'ottima occasione per cogliere in anteprima le novità editoriali che terranno banco nei prossimi mesi.

In Fiera non si vende software e non si regalano telefonini, si lavora alle proposte di giovani autori e aspiranti illustratori armati di portfolio. Si parla di libri, colori, idee e delle idee per i lettori di domani, perché il mondo della letteratura per ragazzi richiede una mente agile - meglio ancora se appassionata - per stare al passo con i propri lettori. Un pubblico che non sa essere ipocrita, pigro, o annoiato: i ragazzi leggeranno poco, forse, ma se leggono lo fanno con passione. L'unicità della Fiera del Libro per Ragazzi è tutta qui.

Tra gli appuntamenti più importanti di quest'anno spicca l'incontro con Philip Pullman e Silvana De Mari sui significati storici e metaforici della letteratura fantastica. I due autori sono stati salutati da più di duecento persone e per oltre un'ora e mezza hanno saputo coinvolgere e divertire la platea. Un plauso particolare a Silvana De Mari, oratore davvero eloquente; preparata e appassionata, ha saputo letteralmente affascinare il pubblico con le sue analisi dei grandi temi della letteratura fantasy, temi affrontati di recente anche nel saggio Il Drago come Realtà.

Philip Pullman è stato una piacevole conferma: l'autore inglese è una persona dalle maniere misurate e pacate ma dalle opinioni molto decise. Durante la conferenza ha ricordato come non si consideri tanto un autore di fantasy quanto un autore che usa il fantasy, le sue prerogative e caratteristiche, per raccontare storie universali. Il suo fine ultimo è sempre l'analisi dei sentimenti umani e lo studio del carattere dei suoi personaggi.

Per ulteriori particolari sull'autore de La Bussola d'Oro dovrete aspettare l'intervista che ha rilasciato per Fantasymagazine, in uscita il prossimo lunedì.