Arriveranno in Italia nuovi fiammanti fumetti dei Transformers, e il primo assaggio è legato a filo doppio con la pellicola che spopola nei cinema.

Nonostante non siano certo fra i pupilli della critica, Michael Bay e suoi robot virtuali stanno conquistando ogni giorno di più i favori dei fan. Viene il dubbio che il merito vada in gran parte al lungo elenco di tecnici, designer e programmatori dietro alla versione di celluloide dei mostroni metallici.

Per farla breve: se il film in sé può avere i suoi difetti, i robot sono piaciuti a tutti, e stanno ricomparendo in un po’ tutte le forme d’entertainment. Inevitabile il videogioco, una nuova serie animata (notizie/7760/), tutta una linea di giocattoli e naturalmente i fumetti, che negli ultimi anni con le produzioni Dreamwave e IDW Publishing avevano già fatto mostrato ai lettori americani ottimi albi con protagonisti i Transformers (anche in coppia con altri giocattoli famosi, i G. I. Joe).   

E così ecco che potete trovare in edicola l’adattamento a fumetti del film targato IDW.  E non manca un bel prequel che ci racconta gli avvenimenti accaduti prima dell’inizio della pellicola; della versione in lingua originale vi avevamo già parlato qui: notizie/7064/. Il tutto per mano dell’onnipresente Panini Comics.

Transformers il Film, pubblicato sotto l’etichetta Cult Comics, è realizzato da Kris Oprisko (Underworld) e Alex Milne (già al lavoro sui fumetti Dreamvawe), e ci ripropone gli avvenimenti della pellicola.

Transformers il Film: Preludio, ci racconta in vece del lontano pianeta Cybertron, dove  una furiosa guerra civile ha finito per mettere tutto a ferro e fuoco, e gli alieni Transformers, metallici e mutaforma, hanno perso l’AllSpark, il misterioso artefatto capace di infondere la scintilla della vita nelle macchine. Megatron, il più temibile dittatore che Cybertron abbia mai conosciuto, ha scoperto il pianeta dove l’AllSpark si nasconde: la Terra. A firmare l’albo sono di Simon Furman, Chris Ryall e Don Figueroa, un trittico che coi robottoni di china ha molta familiarità; continuare a leggere per credere.

 

Transformers: Spotlight
Transformers: Spotlight
Per chi non si accontente, altre avventure dei robottoni in versione cartacea possono innanzi tutto essere recuperate una serie di albi pubblicati da Panini nel 2003/2004. Tutti lavori usciti in America sotto il marchio Dreamwave. E va detto che sulle pagine di un fumetto – difficile dire quanto la cosa possa sembrare strana – Autobot e Decepticon funzionano proprio bene, anche nello stile simil-manga che va tanto di moda; almeno dal punto di vista grafico. 

Sempre con la pubblicazione Cult Comics, Panini ha portato in Italia le miniserie Dreamvawe dedicate alla Generation One, i Transformers come li ricordavamo dai cartoni animati, quelli precipitati sulla Terra con l’astronave Arca.  

Tutte storie realizzate da Pat Lee (X-Men) e il suo gruppo di collaboratori; si comincia con la miniserie Generation One, per proseguire con Transformers: Armada e infine con la serie regolare. Il tutto diluito in una dozzina di numeri.

Viene da chiedersi se Panini vorrà e potrà pubblicare anche quello che negli States ha seguito Armada e Generaation One, ovvero le tre bellissime miniserie di 6 numeri Transformers The War Within; oltre ad altre cose come Transformers More Than Meets The Eye e Transformers: Summer Special.

 

Altrettanto interessanti, se non di più, sono le cose uscite per IDW Publishing in tempi più recenti. Anche quelle già accaparrate da Panini (www.paninicomics.it/News.jsp?).

Si tratta di lavori con una continuity a sé stante (completamente slegata dal film), ma comunque ispirata ai cartoni animati originali. A livello grafico, e in molti casi narrativo, la qualità è alta. Come spesso accade con prodotti di questo tipo, e come forse è accaduto al film di Bay, si vuole spesso strizzare l’occhio al fan con rimandi a personaggi, frasi o eventi storici; il che può andare a scapito di una bella storia. Ma si tratta comunque di lavori che non mancano di trattare con coraggiosa originalità i robottoni Hasbro.

Transformers: Escalation
Transformers: Escalation
Per ora sono state pubblicate negli States tutte miniserie:  l’originale Evolutions, 4 numeri coi nostri eroi trasformati in treni, aerei e mezzi vari d’inizio XX secolo, Infiltration (6 numeri), Escalation (6 numeri), Devastation (ancora in corso di pubblicazione in patria); dovrebbe arrivare anche Revelation

Si aggiungono Stormbringer (4 numeri), e dal fatto che non fa rima con le altre si dovrebbe già capire che narra eventi slegati alle altre miniserie, Beast Wars, ispirata ai nuovi cartoni animati in computer grafica degli scorsi anni, e Spotlight, che approfondisce di volta in volta un personaggio in particolare. Chi scrive ha un debole per i Dinobot e si è procurato il numero 1 di Spotlight, Shockwave, e l’ha trovato di buona qualità.  

Sono ancora in corso di pubblicazione Megatron: Origin, che narra la nascita del celeberrimo leader dei Decepticon. Non manca un adattamento del bel film dell’84, Transformers: the Animated Movie.

Esattamente cosa arriverà nelle edicole italiane ancora non è chiaro, ma state certi che vedremo i lavori di maggiore qualità. Alle matite e alla tastiera ancora Alex Milne, Eric Holmes, i già citati Simon Furman e Don Figueroa, Don Perlin, Robby Musso, Nick Roche, tanto per dirne alcuni. Tutti autori cresciuti alla IDW o emigrati dalla Dreamwave; robot-specialisti, comunque.

Fra i tanti franchise degli Anni Ottanta che hanno avuto origine dai giocattoli, quello dei Transformers pare il più duraturo. Forse perché i robottoni (che hanno origini statunitensi) non hanno mai smesso di avere una bella dose di successo in Giappone, con conseguente produzione di serie animate e action figure made in Sol Levante; o forse per l’indubbio fascino suscitato dal sapore pseudo fantascientifico condito con massicce dosi di epica dei Transformers; sta di fatto che i fan dei robot Habro non sono mai venuti a mancare. E l’averli visti al cinema, grazie alle moderne tecniche di computer grafica, in una veste così realistica e tecnicamente sontuosa, non può che aver rimpinguato le fila degli appassionati, catturando una buona dose di nostalgici.