Non siete ancora sazi di robottoni trasformabili? Alla faccia di quelli che vi accusano di farvi prendere da una moda del momento vi siete comprati il cappellino, la maglietta, il completo per la colazione, le scarpe, gli occhialini e le mutande col marchio dei Transformers?

Allora ecco qualcosa che potrebbe soddisfare il palato di fan superesigenti come voi: il fansite www.tfw2005.com ci segnala l’aggiornamento del sito di Ben Procter. Molti, giustamente, diranno: ”Chi?”. Forse Ben non è uno di quei nomi che finiscono sulle pagine dei rotocalchi hollywoodiani, ma nel cinema a grandi effetti speciali degli ultimi anni ha avuto una parte molto importante. Ben Procter è un concept artist, l’uomo che realizza i disegni che permettono di visualizzare tutta una serie di ambienti e personaggi, che poi hanno vita digitale sul grande schermo. Inutile dire che le fattezze di Bumblebee, Optimus Prime, Megatron e tutti gli altri colossi di metallo digitale nella pellicola di Michael Bay, sono almeno in parte (ovviamente ha dietro di sé uno staff) farina del suo sacco. L’artista ha lavorato anche ai due sequel di Matrix, alla Fabbrica di Cioccolato e Superman Returns. Ecco il suo portfolio di Transformers:

www.benprocter.com/SITEv2/HTML/PROJPAGE_Trans_01.html

La navigazione è un po’ lenta, ma ne vale la pena. Per iniziare il tour dovete scorrere le pagine con la freccia in basso a sinistra. Con  la bellezza di quasi un centinaio di immagini, la maggior parte digitali, e tanti filmati Quicktime, esploriamo un po’ tutti i personaggi robotici del film. I Transfomers di celluloide, la cui realizzazione è il frutto del lavoro congiunto di diverse compagnie a capo delle quali c’è l’Industrial Light & Magic di George Lucas (Star Wars), godono già di una nutrita schiera di fan, anche tra i più critici verso il lavoro del regista Michael Bay. Chi è rimasto un po’ ubriaco dopo le iperveloci scene d’azione volute da Bay, ora può godersi i suoi eroi di metallo con più di tranquillità; e in ogni minimo particolare, dagli obbiettivi che fanno da occhi ai pistoni che fungono da muscoli metallici.

Optimus Prime
Optimus Prime
Consigliamo di visionare con un po’ di pazienza i filmati, perché sono davvero interessanti. Fin dalla prima pagina vediamo una versione digitale semplificata di Optimus Prime, che ci mostra come la trasformazione del robot sia studiata e coerente (cioè davvero ogni singola parte del camion è un pezzo del robot e viceversa); cosa che lo ha reso senz’altro più realistico al cinema.

Una cosa simile c’è per molti personaggi, così come tutta una serie di immagini che li visualizzano in modo diverso da come sono apparsi al cinema. Qualcuno, come un Bumblebee molto più tarchiato, o il disegno di un agguerrito robot-tostapane, ci appare davvero strano.

Le pagine sono 15 e ci vuole un bel po’ di tempo per vedersele tutte. Per chi ne avesse poco, consigliamo le pagine uno e due (Optimus Prime e Bumblebee), la otto (bellissimo filmato di Scorponok), la undici (il robot-distrubutore e Bonecrusher) e la 15 (primi concept e personaggi mai utilizzati; come Arcee, la donna Autobot).

Rimanete sintonizzati sui nostri schermi virtuali, perché la Rete è in odor di novità per quello che riguarda un eventuale sequel di Transformers; pellicola che, per inciso, sta andando bene al botteghino, coi suoi 380 milioni di dollari finora incassati nel mondo, a fronte dei 150 spesi per la realizzazione.