Nell'interessante articolo pubblicato su USA TODAY da Susan Wloszczyna un elenco delle produzioni che prossimamente potremmo vedere sul grande schermo

A chi ritiene che le vicende degli Hobbit diano una pericolosa assuefazione e ora lo nega, siamo spiacenti di ricordare che non ci saranno altri film tratti da Il Signore degli Anelli, la trilogia epica di J.R.R. Tolkien.

Per la prima volta dopo tre anni, dicembre sarà una terra senza Frodo.

Restano soltanto il successo previsto per gli Oscar il mese prossimo e il DVD del regista Peter Jackson sull’episodio finale, Il Ritorno del Re, che si preannuncia ricco di contenuti.

Come la prima trilogia di Guerre Stellari o Titanic, un campione di incassi quale Il Signore degli Anelli è un caso assai raro.

Pensateci. Tre episodi girati contemporaneamente e usciti uno dopo l’altro, con un copione che ha preso vita grazie a un mago neozelandese che si rende conto per caso di avere a disposizione una discreta copia della Terra di Mezzo praticamente in cortile.

“Il signore degli anelli è un’opera sui generis”, afferma Peter Travers, critico del Rolling Stone. “Non esiste niente di simile”.

Gli spettatori desiderosi di altre avventure fantastiche, comunque, non si devono preoccupare. Il trionfo de Il signore degli anelli, insieme alla continuazione della serie di Harry Potter (il terzo episodio, Il Prigioniero di Azkaban, dovrebbe uscire il 4 di giugno) hanno lasciato un segno indelebile su Hollywood, dove ogni grande successo vanta di solito molti tentativi di imitazione. Una prova? L’imminente assalto di storie epico a seguito de Il gladiatore.

Senza dubbio, quasi tutte le case di produzione più importanti si sono assicurate i diritti di possibili esclusive fantasy tratte da celebri romanzi che hanno già il proprio stuolo di sostenitori scatenati. “Chi gestisce una casa di produzione a volte prende delle decisioni analizzando gli eventi dell’anno prima” afferma Toby Emmerich, dirigente di produzione della New Line Cinema, la casa distributrice del Signore degli Anelli. “Sarebbe un po’ come investire in borsa basandosi sull’andamento dell’anno precedente, cosa da non farsi”.

Stavolta, però, si potrebbe anche correre il rischio. Questi territori letterari possono anche non essere tutti destinati all’Oscar, ma in gioco non ci sono soltanto dei riconoscimenti. Si può infatti puntare al proficuo mercato dei film per famiglie (molti di questi titoli, rispetto alla prosa relativamente più seria di Tolkien, sono più adatti ai bambini) e a quello del merchandise.

La stessa New Line rientra nel mondo della fantasy con un’altra trilogia di cui si è assicurata i diritti già nel 2002, prima che Il Signore degli Anelli guadagnasse il suo primo miliardo in tutto il mondo. E’ una serie che ha conquistato premi quali il Whitebread Book of the Year, il primo romanzo per bambini a fregiarsi di tale riconoscimento.

Queste Oscure Materie dell’inglese Philip Pullman racconta la storia di Lyra Silvertongue, una ragazzina che vive un’avventura straordinaria ispirata niente meno che al Paradiso Perduto e che coinvolge orsi polari corazzati e strani animaletti chiamati Daimon anime gemelle di ogni essere umano.

Emmerich dichiara che molto probabilmente i singoli titoli, La Bussola d’Oro, La Lama Sottile e Il Cannocchiale d’Ambra, saranno riuniti in due film girati in successione. Il primo dovrebbe uscire per la fine del 2005 o per l’inizio del 2006. Una prova dell’alto livello della produzione: il vincitore dell’Oscar Tom Stoppard (Shakespeare in Love) sta scrivendo la sceneggiatura.

Altri voli della fantasia dalla pagina allo schermo:

Una Serie di Sfortunati Eventi di Lemony Snicket. I volumi, ricchi di cupa comicità (13 è lo sfortunato numero di romanzi promessi) rimandano solo vagamente all’opera di Tolkien, cosa che tuttavia potrebbe giocare a favore del racconto dolce-amaro dei tre orfani Baudelaire, tormentati da tutori avari ed eccentrici. Si riducono quindi le possibilità di fare paragoni.

“E’ più ironico, molto sofisticato, ma anche dickensiano” afferma Walter Parkes, uno dei produttori della Paramount che prevede di far uscire il film è prevista per il 17 dicembre il che potrebbe addolcire una vacanza senza Anelli.

E’ perfino più divertente del romanzo di Tolkien, specialmente con Jim Carrey nel ruolo del Conte Olaf, un pessimo attore che dà la caccia all’eredità dei suoi nipotini orfani.

“Si traveste e inganna gli adulti, mentre i bambini capiscono perfettamente le sue intenzioni” spiega Parkes. Nel cast troviamo anche Meryl Streep, nel ruolo di Zia Josephine, e Jude Law come voce narrante di Lemony. Il film è diretto da Brad Silberling (Casper).

Parkes afferma che la Paramount valuterà il successo riscosso dal film (basato sui primi tre libri) prima di impegnarsi ulteriormente in questo progetto secondo una tattica comune a molte case di produzione.

Artemis Fowl: il celebre protagonista anti-eroe dei quattro romanzi (il quarto dovrebbe essere pubblicato quest’anno) dello scrittore irlandese Eoin Colfer. Artemis è un criminale dodicenne che rapisce l’irascibile elfa Spinella Tappo per rubare il suo oro. Egli, però, non sa che lei è il capitano di una pattuglia della polizia sotterranea, la LEP, e che elfi, nani e fate suoi amici stanno organizzando il suo salvataggio.

Erano già stati annunciati sia il raggiungimento di un accordo, sia una data indicativa, eppure la Miramax, il cui ramo editoriale sta pubblicando questi romanzi, al momento è alla ricerca di un nuovo regista e sta rivedendo il copione dell’opera che Colfer ha soprannominato il “Die Hard delle fate”.

Nonostante non sia famosa per produrre film per la famiglia, la Miramax sta cercando “materiale adatto ai ragazzi che sia caratterizzato dalla stessa forza distintiva” dichiara Jennifer Wachtell, la vice presidente del settore che si occupa di scegliere le sceneggiature La stessa casa ha anche in progetto di trarre una serie di film dalla Trilogia di Bartimaeus di Jonathan Stroud sulle avventure di un mago bambino e di un genio.

Intanto un altro dei settori della Miramax, la Dimension, sta sviluppando il proprio progetto fantasy basato su The Lost Years of Merlin di T.A. Barron, che narra le vicende dell’infanzia del Mago amico di Re Artù.

Eragon: La Fox 2000, una divisione della 20th Century Fox, si è assicurata il titolo fantasy più appetitoso del momento, il primo della trilogia già intitolata Inheritance del ventenne autore-rivelazione Christopher Paolini.

“Avevamo letto il romanzo quando era ancora un manoscritto e la famiglia stava cercando di pubblicarlo a proprie spese” afferma Elizabeth Gabler, presidente della Fox 2000. “Ritenemmo che la forte amicizia fra un ragazzo e un drago uniti da un legame telepatico potesse essere un ottimo soggetto per un film”.

La Gabler è consapevole di come Eragon ricordi l’opera di Tolkien sia per il linguaggio pseudo-celtico, sia per l’universo immaginario di nani e di elfi. Il romanzo è debitore anche a Luke Skywalker, in quanto il giovane protagonista si addestra a diventare un Cavaliere del Drago mentre è impegnato a vendicare l’omicidio dello zio. In ogni modo, conclude la Gabler, “riusciremo a proporre al nostro pubblico un film veramente innovativo”. L’uscita è prevista per il 2005.

La saga di Elric: cosa ha stimolato Jackson durante i sette anni in cui ha lavorato duramente per trasformare le auliche parole di Tolkien in uno spettacolo così affascinante? La passione che un fan nutre per la sua fonte di ispirazione.

Allo stesso modo, i fratelli trentenni Chris e Paul Weitz (American Pie e About a Boy) sono cresciuti con gli undici romanzi di Michael Moorcock sulle vicende di un meditabondo guerriero albino che governa l’isola-impero di Melnibone.

I fratelli Weitz, famosi per le loro commedie incentrate sui personaggi, stanno per entrare nel mondo della fantasy: si stanno infatti occupando della stesura e della produzione di un film tratto dai primi sei libri della saga di Elric per la Universal Pictures.

“Questi libri di fantasy eroica contengono universi paralleli, manifestazioni multiple e guerre metafisiche” afferma Chris, che ha appena acquistato la sua prima rivista di effetti speciali. “E’ come Tolkien, ma con una visione meno in bianco e nero. Elric sta a Tolkien come Matrix sta a Guerre Stellari.

In Chris sopravvive ancora ciò che lo condusse per la prima volta verso il mondo di Moorcock. “C’è un anarchico in ogni dodicenne. I ragazzi amano la libertà di immaginazione. Vogliono vivere in un mondo diverso da quello costrittivo dei loro genitori”.

Parlando del giorno in cui il pubblico potrà vedere Elric sullo schermo, Chris dichiara che, per quanto riguarda i tempi, non c’è ancora niente di definito: “Magari ci fossero già degli incaricati impegnati a scegliere le location a Zanzibar! In realtà, dobbiamo ancora stabilire se saremo in grado di scrivere un copione che parli di spade e di incantesimi”.

Le Cronache di Narnia: La casa di produzione Walden Media (Holes) sta cercando un distributore per il film basato sul primo di una serie di sette romanzi di C.S. Lewis. Ne Il Leone, La strega e l’Armadio”, quattro bambini, passando appunto attraverso un armadio, entrano nel regno di Narnia, dove incontrano il leone Aslan.

Molti dei singoli aspetti relativi alla produzione, che dovrebbe iniziare quest’anno, sono già stati definiti; tra questi, ricordiamo l’ambientazione neozelandese, il regista Andrew Adamson (Shrek) e la Weta Workshop, la casa produttrice di effetti speciali che ha vinto alcuni Oscar con Il Signore degli Anelli.

Adamson, che lesse questi romanzi per la prima volta da bambino, afferma: “Ho sempre creduto che Narnia esistesse davvero. Non voglio ricreare tanto il testo, quanto i miei ricordi di quel testo. Aslan deve essere un personaggio parlante e capace di trasmettere emozioni”.

Non tutti questi film conquisteranno gli spettatori. Anzi, alcuni non saranno mai neppure proiettati. Un titolo famoso non è necessariamente una garanzia. “Peter Pan è una storia meravigliosa, ma il pubblico non lo ho apprezzato” osserva Emmerich. “Preferirebbero andare a vedere Cheaper by the Dozen.

Inoltre, non molto tempo fa, negli anni Ottanta per la precisione, la mediocre magia di film quali Legend, The Dark Crystal e Willow condusse il genere fantasy in uno stato di prolungata ibernazione. Sono stati Harry Potter e Frodo a ripescarlo dal quel polveroso baule di reperti kitsch.

Grazie ai suddetti best-seller è ovvio che sia così vivo l’interesse per questi racconti adatti a un pubblico di tutte le età. La quindicenne Kelly Eng, studentessa al nono anno, di Weehawken (N.J.), è un’avida lettrice che si è sorbita tutti i film tratti dall’opera di Tolkien e che è ansiosa di vedere sullo schermo Queste Oscure Materie.

La Eng reputa l’imminente invasione fantasy “una cosa positiva”, soprattutto adesso che la saga degli Anelli è finita.

Il prequel de Il Signore degli Anelli? Forse.

Eppure, come tutti coloro che hanno resistito ai molteplici addii a chiusura de Il Ritorno del Re sanno, non è ancora detta l’ultima parola.

La New Line potrebbe anche presentare alcuni nuovi titoli basati su Il Signore degli Anelli infatti possiede i diritti del primo racconto di Tolkien sulla Terra di Mezzo, Lo Hobbit. La vicenda, tuttavia, è complicata da problemi sui diritti di distribuzione di proprietà della MGM/UA. “Ci sono buone prospettive per il raggiungimento di un accordo”, afferma Bob Shaye, uno dei presidenti della New Line.

La casa è anche in possesso dei diritti per l’eventuale realizzazione di un prequel o di un sequel de “Il Signore degli Anelli, ma è pronta a impegnarsi in questo progetto solo se Jackson assicurerà la propria partecipazione.

La Eng non è sicura di voler altre “porzioni” delle avventure degli Hobbit.

“Se continuano a produrle, potrebbero diventare stancanti”. Continua poi: “Posso sempre rivedere i DVD”.