Urban Fantasy, tra Buffy l’Ammazzavampiri e manga giapponesi

Chi è Cassandra Clare?

I fan del Signore degli Anelli e di Harry Potter dovrebbero ricordarla rispettivamente come l’autrice delle serie The Very Secret Diaries e The Draco Trilogy,  pubblicate sui siti degli appassionati ammiratori delle due opere-simbolo del genere fantasy.

Chi conosce Cassandra Clare sa anche delle tensioni registratesi tra la scrittrice newyorkese e i webmasters di www.harrypotterfanfiction.com per le accuse di plagio rivolte alla Clare.

Senza scomporsi, la giovane autrice ha ammesso con prontezza di essersi liberamente ispirata, nella stesura dei dialoghi, ad alcune delle serie e degli autori da lei preferiti, come Buffy l’Ammazzavampiri, X-Files, la scrittrice di fantasy Pamela Dean e, ovviamente, la stessa J.k. Rowling.

La pubblicazione di un’opera cartacea è qualcosa di completamente diverso e Cassandra sembra essersene accorta: del lavoro di altri scrittori non è rimasta traccia nel suo romanzo Città di Ossa, esordio della trilogia dedicata agli Shadowhunters.

Gli Shadowhunters sono cacciatori di demoni dotati di particolari poteri, ottenuti bevendo il sangue dell’Angelo Raziel dalla perduta Coppa Mortale, di cui molti sono alla ricerca.

Insieme allo Specchio e alla Spada, che troveranno spazio nei prossimi volumi della serie, la Coppa è uno dei Mortal Instruments che danno il titolo alla versione originale della trilogia, il cui secondo volume, Città di Vetro, verrà pubblicato negli Stati Uniti nel marzo 2008.

Protagonista della narrazione è la quindicenne newyorkese Clary Fray, che inizia improvvisamente a notare intorno a sé fenomeni che non dovrebbero affatto manifestarsi, come demoni che si polverizzano dopo scontri all’ultimo sangue con temibili guerrieri dall’aspetto di semplici ragazzi.

Per Clary comincia una nuova vita, che la porterà a scontrarsi con misteri che affondano le radici nel passato della sua famiglia, composta da un padre, che Clary non ha mai conosciuto, e da una madre pittrice dagli strani comportamenti.

Dopo essere stata attaccata da un demone all’interno di casa sua, Clary, accompagnata dal fedele e sensibile amico Simon, segue gli Shadowhunters Jace, Alec e Isabelle nell’Istituto dove vivono, apprendendo segreti su un mondo completamente sconosciuto, in cui i Nephilim, i Cacciatori, lottano contro i demoni da svariati secoli per proteggere gli umani.

Vampiri e Lupi Mannari, noti come Figli della Notte e Figli della Luna, non mancano nel romanzo della Clare e si muovono con nonchalance nella New York notturna, spostandosi da un locale all’altro con motociclette volanti che, funzionando a energia demoniaca, si bloccano inserendo acqua santa nel motore e si disintegrano alla luce del sole.

Tra covi di Lupi Mannari nascosti in ristoranti cinesi dall’aria dimessa, cartomanti agorafobiche, stregoni supremi di Brooklyn dediti al pettegolezzo e passaggi dimensionali, Cassandra Clare ci trascina in una New York popolata di mostri e creature fatate che tutti gli amanti del fantasy vorrebbero visitare una volta o l’altra, possibilmente armati di pugnali e coltelli da lancio!

Nel sarcasmo che percorre l’intera narrazione è da ricercarsi la caratteristica principale di Città di Ossa: il racconto procede veloce e scorrevole e, una volta individuato il carattere dei personaggi principali, se ne apprezzano i dialoghi, spiritosi e divertenti.

L’origine angelica degli Shadowhunters, il tema della discesa verso l’oscurità e altri elementi della trama che preferiamo non svelare ai lettori, ricorderanno agli appassionati di manga suggestioni, volontarie o non, tratte dall’opera di Kaori Yuki Angel Sanctuary, mentre la coppa, lo specchio e la spada possono facilmente essere accostati ai Cristalli del Cuore di Sailor Moon.

I dialoghi alla Buffy, ironici persino di fronte a pericoli mortali, rendono l’opera originale. Pur se piena di rimandi, non può in alcun caso essere tacciata di plagio.

L’unico difetto è una certa ingenuità in cui la Clare incorre mentre la trama si va dipanando e che permette al lettore di intuire parzialmente, almeno da un certo punto in poi, come si concluderà questo primo episodio della trilogia.

La prova è comunque superata e non possiamo che augurare alla Clare buona fortuna con le opere successive: teniamo d’occhio questa scrittrice, non mancherà di stupirci.