Incantevoli e affascinanti, esotici e misteriosi o talmente quotidiani da poter essere nascosti giusto dietro l’angolo di casa, o addirittura inquietanti e pericolosi. Possono essere molto diversi fra loro i luoghi raccontati da Anna Ferrari nel suo Dizionario dei luoghi letterari immaginari, ma tutti hanno una cosa in comune: sono nati dalla fantasia di uno scrittore.

Come scriveva Herman Melville in Moby Dick a proposito dell’isola di Rokovoko, si tratta di “un’isola lontanissima all’Ovest e al Sud. Non è segnata su nessuna carta: i luoghi veri non lo sono mai.”

E nessuno di questi luoghi esiste nella realtà, ma spesso sono descritti con una tale accuratezza da sembrare più veri dei luoghi reali.

Dall’Atlantide immaginata da Platone alla scuola di Hogwarts descritta da J.K. Rowling, la Ferrari spazia, in circa seimila voci, lungo qualche millennio dell’immaginario umano.

 

Del resto, poiché la letteratura stessa è il regno dell’immaginazione, spessissimo gli autori finiscono con l’inventare i luoghi nel quale ambientare le loro storie. E questo accade in tutti i generi, nella mitologia e nelle fiabe come nelle opere che, sotto il velo del fantastico, si occupano di critica sociale. Come non pensare, per esempio, alle località narrate da Jonathan Swift nel suo I viaggi di Gulliver? O ai molti luoghi visitati da Candido, il protagonista dell’omonimo romanzo di Voltaire?

 

La Ferrari, già autrice di un Dizionario di mitologia dedicato al mondo classico e alla sopravvivenza dei miti nel corso dei secoli, si dimostra perfettamente a suo agio in una materia che, per sua stessa natura, tende a sfuggire da ogni classificazione.

Città, isole, fiumi, mari e monti che si trovano ai confini del mondo, quando non al di fuori del mondo che conosciamo, nell’aldilà come nel lontano passato o in un remoto futuro. Luoghi allegorici, simbolici e onirici, per ciascuno di essi viene indicata l’opera in cui compare, e ne viene tracciata una breve descrizione.

 

Oltre seicento pagine per spaziare dall’epica di Omero alle moderne vicende del Commissario Montalbano raccontato da Andrea Camilleri, passando per mostri sacri della letteratura come William Shakespeare e Franz Kafka.

Fra gli altri autori italiani citati segnaliamo semplicemente Italo Calvino, Dino Buzzati e Umberto Eco. Senza dimenticare quel Carlo Collodi che, con il suo Pinocchio, ha realizzato uno dei classici per l’infanzia del XIX secolo. Testo al quale si affiancano tranquillamente Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll e il Peter Pan di James M. Barrie.

 

In campo più propriamente fantasy non potevano mancare la Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien e quella di Narnia del suo caro amico C.S. Lewis. Ma anche opere più moderne trovano qui il loro posto. Michael Ende, Marion Zimmer Bradley e Terry Brooks reclamano il loro spazio, per ricordarci che i reami della fantasia sono a portata di mano.

Basta solo volerci andare.

Dizionario dei luoghi letterari immaginari,

di Anna Ferrari

2007, Utet,

pag. 654 – € 24,00