Che dire di Fabiana Redivo? Sicuramente che la fantasy italiana ha iniziato ad avere una certa risonanza quando, nel 2000, per la casa editrice Nord, l’autrice dette alle stampe il suo primo lavoro: Il Figlio delle Tempeste. Da allora il genere nel nostro paese ha conosciuto una vera e propria primavera. E Fabiana Redivo è stata di certo una fautrice di questa nuova età.

Nata a Trieste, dove risiede tuttora, l’autrice è stata finalista al Concorso Letterario Nord con il racconto Il Sigillo dei Due Mondi. È tuttavia giunta alla notorietà grazie alle due trilogie ambientate in un mondo controllato dai quattro elementi: Afra la terra, Hydara l'acqua, Pyrxos il fuoco e Harj l'aria. A ognuna di queste entità divine è legato un popolo, e a ogni popolo una vicenda e una cultura particolari. Protagonista incontrastato del ciclo, tanto da dare il titolo alla saga intera, è il carismatico mago Derbeer.

I romanzi che compongono le trilogie, pubblicati dall'Editrice Nord sono:

Il Figlio delle Tempeste (2000);

La Pietra degli Elementi (2001);

Il Seme Perduto (2001);

Il Figlio del Vento (2002);

Le Nebbie di Afra (2003);

La Spada dei Re (2004) (Vincitore del Premio Italia).

Un'autrice che ha insomma saputo dare vita a un mondo ricco e sfaccettato, complesso nel suo insieme, ma capace di affasciare, come pochi altri hanno saputo fare, l'esigente pubblico dei lettori.

Ora, la nostra intervista con Fabiana Redivo:

Fabiana, prima di ogni altra cosa: bentornata su FantasyMagazine. E’ un piacere poter scambiare quattro chiacchiere assieme. Innanzitutto vorremmo chiederti: quando hai iniziato a scrivere? Come è nata la tua passione per la scrittura? Ti sei dedicata subito alla narrativa fantasy?

Ho iniziato a scrivere a 35 anni “nel mezzo del cammin di nostra vita…”. Buffo, se ci pensi. Soprattutto tenuto conto che l’imput è stato un incubo causato da una cattiva digestione. O almeno così credevo. La verità è che avevo un gran bisogno di scaricare tutto ciò che avevo accumulato nel corso degli anni. Ciò che per il lettore è una saga fantasy, per me è stata una terapia. Però me ne sono accorta col passare del tempo. Un

Il Figlio delle Tempeste di Fabiana Redivo
Il Figlio delle Tempeste di Fabiana Redivo
primo “crollo” nervoso l’ho avuto nel febbraio del 2004 (La spada dei re, cioè l’ultimo volume della saga, uscita in aprile di quell’anno, era stata consegnata alla Nord nel novembre 2003).

Su consiglio del medico rilessi tutta la saga. Altro che storia di Derbeer… era la mia storia! Per simboli, certo… scrivendo avevo rielaborato i miei problemi e mi ero data risposte. Magari valide solo per me, però… Cribbio! è difficile spiegare in poche parole… Meglio un esempio. Cinque lutti nel giro di dieci anni. Chi ha letto la saga, sa che Derbeer affronta il Sigillo della Morte solo al penultimo capitolo dell’ultimo libro. Pensa quanto ci ho messo per affrontare questo spinoso problema. E sai una cosa? La soluzione che mi sono data va ben oltre il problema in sé. Per me la vera morte è vivere nel male. Chi vive nel bene, vive per sempre. Spero mi si perdoni questo minuscolo spoiler.

La tua produzione è particolarmente ricca. Hai dato alle stampe un numero ragguardevole di romanzi e ti sei fatta conoscere presso il grande pubblico grazie al tuo personalissimo ciclo La saga di Derbeer dei Mille Anni. Dicci, a distanza di 3 anni dalla conclusione della saga, cosa ti ha lasciato un lavoro tanto ampio? Senti ancora il desiderio di narrare storie in quel mondo particolare? Ci sai lavorando?

La saga ha segnato la fine di un periodo difficile. Ho costruito il mondo di Derbeer per fare chiarezza nella mia vita, ma ha esaurito completamente il suo compito (e non mi vengano ancora a dire che il fantasy è una fuga dalla realtà!). No, non intendo rimettere in gioco Derbeer, anche se in effetti ho più volte carezzato l’idea di un fumetto. Vedi, tra il terzo e il quarto libro c’è un buco di dieci anni e non mi dispiacerebbe leggere per immagine le avventure di Chitan Mihai e di Marcus in quel periodo. Sì, sarebbe interessante, ma non avendo alcuna esperienza in merito a copioni per fumetti, non ho ancora avuto il coraggio di bussare alla porta di un disegnatore. Prima o poi...

Ancora una domanda inerente i tuoi volumi. Come nascono i tuoi romanzi? Come prepari i tuoi personaggi? Affronti la pagina bianca con un progetto ben definito in mente? Stendi story-line e canovacci dettagliati, o ti lascia andare all’estro creativo del momento?

Le Nebbie di Afra
Le Nebbie di Afra
Caspita, che domanda! Non è mica facile rispondere. No, non sono capace di progettare a freddo. Però nel 2005 ho fatto un sogno ad occhi aperti. Da quel sogno è nata una nuova storia e nuovi personaggi. Il canovaccio iniziale si è trasformato nel corso del tempo, perché anche questa volta si tratta della mia vita. La stesura ha subito numerosi stravolgimenti, rifacimenti, rallentamenti e ancora non sono arrivata in fondo. Ci sto lavorando da due anni. Due anni di duro lavoro su me stessa. Sono prossima alla fine della fatica.

Fabiana, il fantasy italiano è in gran fermento. Pubblicazioni su pubblicazioni, esordienti, ristampe, premi, antologie… Cosa ne pensi di questa rinascita fantasy tutta nostrana? E ancora, proprio perché con i tuoi romanzi ne sei stata una fautrice, a cosa stai lavorando attualmente? E’ in uscita qualche tua nuova fatica?

Non è mai troppo tardi! Insomma, ragazzi, che ci manca? Fantasia? A noi italiani? Non credo proprio. E allora forza, rimboccatevi le maniche, datevi da fare! Voglio leggere fantasy italiano. Voglio andare in libreria e avere l’imbarazzo della scelta. Per quanto mi riguarda, attualmente, oltre al romanzo cui accennavo prima, sto portando avanti un altro lavoro “a quattro mani” assieme a un amico, Gigi Sorrentino.

In questo caso la storia è sua, perciò il canovaccio esiste già. Per certi versi è più facile, ma solo perché nasce dal gioco di ruolo da lui inventato. Insomma, ho partecipato alla sperimentazione di questo gioco portando avanti un personaggio. Così, a seconda dell’estro del momento, a volte procedo col mio mondo e a volte col suo. E senza confondermi mai! Davvero stimolante. Per quanto riguarda le uscite, non posso fare previsioni di alcun genere, ma non mi dispiacerebbe mettere qualcosa sullo scaffale delle librerie nel 2008. Vedremo.

In conclusione, Fabiana, ringraziandoti per questa bella chiacchierata, eccoti l’ultima domanda. Cosa ti senti di consigliare a chi spera un giorno di essere edito? Che cosa raccomandi a chi ha il classico romanzo nel cassetto e sogna la libreria?

Credere fermamente nel proprio lavoro e bussare a tutte le porte. Certo ricevere rifiuti è frustrante. Bisogna essere disposti a rimboccarsi le maniche, accettare le critiche, fare e rifare. E guarda che sto parlando anche per me. Non credere che per me sarà più facile che per altri. Non mi si perdonerà nulla. Questo però non mi scoraggia. È una sfida che intendo accettare. E voi?

Il sito ufficiale dell’autrice lo potete trovare a questo indirizzo: www.fabianaredivo.it/