Con Le sette monete, Guillaume Prévost firma il secondo capitolo della saga Il Libro del tempo, successivo a La pietra scolpita, di cui vi avevamo dato notizia lo scorso anno, e da cui prendevano il via le avventure di Sam. Il protagonista è alla ricerca del padre di cui non ha più notizie, ma il ritrovamento casuale di un vecchio libro e di una pietra particolare gli aprono le porte per viaggiare nel tempo.  

L’autore

Guillaume Prévost è nato nel 1964 a Tananarive nel Madagascar. Laureatosi presso l’Ecole normale supérieure, è stato professore associato di storia e insegna in un liceo a Parigi. Prima di iniziare la sua carriera di scrittore ha collaborato con il canale telematico Histoire.

Sino a oggi ha scritto vari saggi e romanzi gialli di ambientazione storica con la caratteristica di spaziare tra varie epoche (1° secolo dopo Cristo; Rinascimento; Parigi del 1855 ecc.). I suoi gialli sono stati tradotti nel nostro paese.

In Francia la saga de “Il libro del tempo” ha avuto un grande successo, il racconto mescola grandi avventure e avvincenti descrizioni storiche

la “quarta”:

Dopo numerosi viaggi nel tempo compiuti grazie alla pietra scolpita, Sam è riuscito a localizzare suo padre: si trova nella Valacchia medievale, prigioniero di Vlad Tepes, il tiranno sanguinano che servì da modello per il personaggio di Dracula.

Per salvarlo, Sam deve ritrovare le sette monete che gli permettono di orientarsi nelle diverse epoche storiche. Ma ai mille pericoli del passato si aggiungono i tranelli di un misterioso nemico...

Prima di riuscire a rivedere suo padre, Sam finisce nell’antica Delfi, nel cuore della preistoria, e ancora Pompei durante l’eruzione del Vesuvio, fino ad arrivare nella Chicago del proibizionismo. Ma una volta giunto finalmente nel castello di Bran, nuove sorprese l’attendono.

Un frammento: 

"...Tutto era iniziato vent’anni prima in Egitto. Mentre lavorava agli scavi della tomba del grande sacerdote Setni, Allan Faulkner, il padre di Sam, aveva scoperto un’incredibile pietra scolpita che permetteva di viaggiare nel tempo. Il suo funzionamento sembrava relativamente semplice: bastava incastrare sul sole inciso nel centro una moneta bucata. Non una qualunque, ma una dotata di poteri magici; monete di quel tipo erano numerose in tutte le epoche. Da quello che Sam aveva potuto ricostruire, il padre aveva fatto dei “viaggi” durante i lavori degli scavi archeologici, poi aveva dovuto interromperli per molti anni. Fino agli ultimi mesi, per lo meno, quando nella libreria che aveva aperto nel vecchio quartiere di Sainte-Mary aveva trovato — per caso? — un’altra pietra scolpita.

E così, tre settimane prima, Allan era scomparso nel nulla... Partito alla sua ricerca, Sam aveva rovistato nella cantina della Libreria antiquaria Faulkner, e là era incappato nella pietra scolpita e nel Libro del tempo. Il volume aveva una bella copertina rossa e rovinata, con pagine tutte identiche che riportavano l’epoca scelta da chi utilizzava la pietra. Grazie a quel libro e a diversi viaggi nel tempo, Sam aveva localizzato la destinazione del padre: la Valacchia medievale, al tempo del regno di Vlad Tepes, un tiranno sanguinano che era servito da modello per il personaggio di Dracula! Ora Sam doveva strapparlo dalle grinfie di quel mostro...

Samuel gettò le lenzuola ai piedi del letto e si alzò di colpo: la radio-sveglia segnava le 6:42. In teoria era in vacanza, ma considerate le circostanze, non aveva alcuna importanza. Per forza di cose, cercando con tutti i mezzi di raggiungere suo padre, era diventato anche lui un “viaggiatore”. Così aveva vagato dall’abbazia di Iona minacciata dai Vichinghi, alle trincee della prima guerra mondiale, e dall’Egitto dei faraoni alla città di Bruges — ecco il perché di quei sogni piuttosto confusi sul piano storico! Dunque, secondo la sua esperienza e i suoi calcoli, nel passato il tempo scorreva sette volte più in fretta che nel presente. In altre parole, una giornata di qui corrispondeva laggiù a una settimana. Il che comportava per Allan, prigioniero di Vlad Tepes da venti giorni, diversi mesi di sofferenza in una gelida cella tra topi e vermi. Samuel riusciva a immaginarselo perfettamente, magro da far paura, raggomitolato su un mucchio di paglia umida, mentre con le ultime forze resisteva ai morsi della fame e raccoglieva l’acqua che stillava dai muri. Quanto tempo avrebbe resistito in quelle condizioni?..."

Le sette monete. Il libro del tempo – vol. 2° (Les sept pièces, 2007)

Guillaume Prèvost

Traduzione Giovanni Burali e Sara Tagliacozzo

la Nuova frontiera, collana Junior

pag. 268, euro 15,00

ISBN 978-88-8373-113-6