La nascita e la definizione di un nuovo sottogenere letterario si concretizza da una nebulosa confusa di aspirazioni personali, proclami e dichiarazioni, e semplici constatazioni di fatto.

Il Fantasy ha già figliato una quantità di sottogeneri in passato (ad esempio molti conosceranno l'Urban Fantasy, o la New Wave dell'inglese Michael Moorcock, che ha guadagnato notorietà atteggiandosi a scrittore anti-Tolkien, ormai diversi decenni fa).

Oggi sta ormai prendendo forma un nuovo sottogenere che fino a qualche anno fa sembrava ancora un fenomeno confuso di cui non si sapeva bene cosa fosse: è il New Weird e anch'esso ha forti radici in Inghilterra.

Che sia un'etichetta applicata ad autori diversi per evidenziare le somiglianze dei loro lavori o un movimento consapevole, il New Weird è caratterizzato dalle ambientazioni relistiche, complesse e spesso urbane dove manca il romanticismo e il senso del meraviglioso come si trovano nel Fantasy tradizionale; abbondano invece elementi surreali e bizzarri, spunti horror e fantascientifici, elementi inquietanti che mirano a disorientare o a mettere a disagio il lettore, ma allo stesso tempo a solleticarne il gusto per l'eccentrico.

Non indispensabili, ma non mancano, i contenuti sociali e politici.

L'autore che per primo viene in mente parlando di New Weird è ovviamente China Miéville che è un po' considerato l'esempio più calzante di questo sottogenere, oltre ad essere colui che ne ha coniato il nome. Le storie ambientate nel mondo di Bas-Lag (ad esempio il romanzo Perdido Street Station con le sue razze insettoidi e i suoi incubi allucinogeni) hanno colto un buon successo e ricevuto premi e riconoscimenti in Inghilterra e a livello internazionale. Altri scrittori accettano di essere definiti New Weird, come lo statunitense Jeff VanderMeer, che ne ha curato un'antologia di recente pubblicazione, mentre la scrittrice inglese Steph Swainston si chiama fuori, nonostante il suo libro di maggiore successo, The Year of Our War, sembri decisamente appartenere al filone, con il suo mondo in pericolo di essere invaso da bellicosi insetti.

Fuori dal mondo anglosassone, la scrittrice russa Ekaterina Sedia segue le tracce di Miéville nel suo The Alchemy of Stone, storia di razze non umane, guerra e politica, dove un'automa senziente si muove tra passione e malinconia, in un'ambientazione urbana.

Tra i precursori del New Weird sono stati arruolati i più diversi scrittori: Lovecraft forse il più sorprendente: è assai lontano nel tempo perciò l'arrulamento può sembrare forzato, ma se si rilegge il saggio Notes on writing weird fiction si potrebbe rimanere stupiti. Tra i più recenti: Tanith Lee, John Harrison e Mervin Peake, la cui serie gotica e bizzarra, Gormenghast, può risuonare di toni affini al New Weird.

Britannico e non solo britannico, bizzarro ad ogni costo, alla ricerca dello shock e della rottura nei contenuti, il New Weird è arrivato tra noi. Non ha un manifesto letterario o un proclama, ma la tendenza da parte di molti scrittori a prendernne la via si sta facendo sempre più evidente.

A parte Miéville però non si trova moltissimo in italiano. Per gli anglofoni che vogliano approfondire, il punto di partenza più comodo è la già menzionata antologia a cura di Ann e Jeff VanderMeer, edita da Tachyon Publication con l'appropriato titolo The New Weird.