Hastur Lord, è questo il titolo del nuovo romanzo del ciclo di Darkover, atteso nelle librerie anglofone per il 2009. Un romanzo che, forse per la prima volta da dieci anni a questa parte (era infatti il 1999 l’anno in cui si spegneva Marion Zimmer Bradley), si avvicina molto al concetto di inedito. Il manoscritto, al momento della morte della Zimmer Bradley, si componeva difatti di due versioni chiamate in modo differente dall’autrice: The Shadow King e The Reluctant King. Una riprendeva parte degli eventi presenti in Il Ribelle di Thendara, riscrivendoli, un po’ come accadde per La spada di Aldones (1962), rimaneggiato nel 1982 nella versione estesa – e più matura – nota come L’esilio di Sharra. L’altro invece copriva quel vuoto, circa venti anni nella “realtà” di Darkover, che dal Ribelle di Thendara conduceva i lettori a La Sfida degli Alton (1995). Dunque un doppio manoscritto steso nell’ultimo anno di vita dalla Zimmer Bradley, e rimasto fino a questo momento inedito.

Deborah J. Ross, attuale erede del ciclo di Darkover, incaricata di completarlo (come ha fatto fino a ora con quattro romanzi editi negli USA), ha

Marion Zimmer Bradley
Marion Zimmer Bradley
spesso affermato sul suo blog che terminare questo romanzo si è rivelato più che altro come editarlo, facendo sì che le varie linee narrative collimassero tutte. Stando sempre a quanto ci racconta, vari capitoli del romanzo, come il quinto, sarebbero completamente di mano della Zimmer Bradley, e dunque corrispondenti in tutto e per tutto alla visione che l’autrice aveva di quest’opera. Una cosa non insolita se si pensa che Marion Zimmer Bradley era nota per la rapidità con cui sapeva stendere racconti e romanzi, anche di grande spessore. Moltissimi sono difatti gli inediti, le storie incomplete, e  i romanzi brevi mai dati alle stampe dall’autrice di Darkover.

Uno per tutti, basti pensare al romanzo breve Insolence, steso nei primi anni ’70 e che, come raccontato dalla stessa Zimmer Bradley nella prefazione di un suo volume pubblicato solo in America, A Darkover Retrospective (1980), è il titolo di "un lungo ed esteso frammento sui primi anni di vita di Regis Hastur, la sua carriera nella Guardia, la lite con Dyan Ardais, la sua amicizia con Danilo Syrtis, e così via." L’autrice, tuttavia, mentre era in vita non ritenne mai di dover dare alle stampe questo romanzo, ma ne sfruttò i concetti in esso contenuti per costruire lo sfondo storico del romanzo L’erede di Hastur (1975). E questo è solo uno dei tanti manoscritti parziali mai dati alle stampe.

Deborah J. Ross
Deborah J. Ross
Un sollievo, probabilmente, se si pensa ai tanti puristi che mal digeriscono le collaborazioni, specie se postume. Nel caso di Hastur Lord pare dunque si sia cercato di rispettare la versione dell’autrice il più possibile, chiudendo certi passaggi tra un libro e l’altro. Il romanzo in questione diventa così, senza dubbio, un capitolo importante della saga, e molto atteso (da un decennio esatto). Ritornano i grandi protagonisti del ciclo, da Regis Hastur a Danilo Syrtis, in un’epoca fra le più interessanti del pianeta del sole rosso. Non ci resta altro da fare che aspettare, e leggere.