Ogni adulto che abbia avuto il coraggio di leggere Twilight e soprattutto di commentarlo di fronte a un ragazzino, potrà facilmente intuire le reazioni dei giovani fan della saga alla notizia: Stephen King, nel corso di un’intervista rilasciata a USA week end per promuovere il suo nuovo libro, ha commentato duramente il lavoro di Stephenie Meyer.

A dire il vero, il cronista non aveva chiesto opinioni sul valore delle scrittrici, ma solo in quale misura King pensasse di aver spianato la strada a Rowling e Meyer. King risponde di sentire di aver influenzato la Rowling quanto lui stesso fu influenzato da Richard Matheson, e di considerarla un’ottima scrittrice, mentre non ha idea della formazione della Meyer e, decidendo di non voler trattenere la critica, annuncia che la sua scrittura  “non vale un accidente”.

Possiamo immaginare l’espressione dell’intervistatore: nessuna vera critica ufficiale era mai stata mossa finora alla saga dei vampiretti, forse anche perché ben pochi adulti hanno impiegato del tempo per conoscere cosa leggono i ragazzi.

A questo punto King sembra rendersi conto che con questa affermazione perderà un sacco di giovani lettori, annaspa alla ricerca di paragoni con altri autori, e cerca di ammorbidire i toni. Giudica il libro un’opera per ragazzine, eccitante e avvincente, che contiene un po’ di sesso ma non troppo, e quindi non rappresenta una minaccia dal punto di vista dei genitori, ma che per le ragazzine è un concentrato di emozioni che non sono ancora pronte a gestire.

Nei forum americani dedicati alla saga, i ragazzini sono insorti: King se li è giocati.

La reazione delle giovanissime potrebbe essere  materiale di studio per gli esperti di psicologia evolutiva; lo stile della Meyer, bello o brutto che lo si intenda a seconda del tipo - non della quantità- di cultura che si possiede, ha la capacità di provocare e di esprimere forti emozioni e profonda sensualità.  Non è detto che sia dannoso, e potrebbe anche distrarre i ragazzi dai volgari messaggi lanciati dalla televisione e indirizzarli a un rapporto di coppia leale e sincero.