"Fairy Oak è un villaggio magico e antico, nascosto fra le pieghe di un tempo immortale. A volerlo cercare, bisognerebbe viaggiare fra gli altopiani Scozzesi e le scogliere Normanne, in una valle fiorita della Bretagna, fra i verdi prati irlandesi e le baie dell'oceano. Il villaggio è abitato da creature magiche ed esseri umani, ma è difficile distinguere gli uni dagli altri. Infatti, fate, maghi, streghe e cittadini comuni abitano quelle case di pietra da tanto di quel tempo che ormai nessuno fa più caso alle reciproche stranezze. E dopo tanto tempo, tutti si somigliano un po'! A parte le fate, che sono molto, molto piccole e luminose... e volano! I maghi e le streghe della valle le chiamano per badare ai piccoli del villaggio".

E’ un romanzo prettamente per ragazzine, Il segreto delle Gemelle (2006), primo tomo della Trilogia di Fairy Oak, di Elisabetta Gnone. Una prosa morbida e delicata; una trama pulita e lineare, qualcosa che ricorda un cartone animato Disney o le vecchie e care fiabe che non deludono mai, col loro lieto fine. Un romanzo proprio per questo perfetto per il suo target: le giovanissime lettrici dagli otto anni in su (ma non troppo oltre), affascinate dalla magia e dai primi, teneri sentimenti che vanno dall’amicizia all’amore, e alle felici scorribande per luoghi fatati, belli come a volte tremendi. Risulta facile, dunque, capire il successo di questa saga in Italia, come all’estero, forte di un pubblico che ama divorare storie ricche di questi ingredienti.

Arricchite da splendide illustrazioni, firmate da Alessia Martusciello, in bianco e nero come a colori, che tendono a valorizzare il narrato, quest’ultimo tuttavia si impone per un certo ritmo e una piacevolezza tutta “femminile” che gioca molto con i temi cari alle ragazzine: mode, passioni, divertimenti e atteggiamenti colti nelle più piccole sfumature, tanto da avvicinare senza dubbio le giovani lettrici al colorato mondo di Fairy Oak. Piacevoli, ancora, sono senza ombra di dubbio le caratterizzazioni dei vari personaggi, soprattutto delle due protagoniste, Pervinca e Vaniglia. Gemelle, certo, ma molto ben diversificate dall’autrice, che evita così di renderle cloni l’una dell’altra (e, peggio ancora, macchiette senza spessore o colore). Buoni anche i comprimari, ognuno con una sua marcata personalità, ma sempre tutte virate al “lato più buono” dell’essere umano. E’ un mondo sognante e utopico, quello di Fairy Oak.

Elisabetta Gnone
Elisabetta Gnone

Una piccola critica che si può sollevare è, infine, la mancata narrazione della scena clou del libro: lo scontro con il nemico. Un nemico misterioso e sfuggente, che cerca stranamente di catturare le streghe della luce come le streghe del buio. Un nemico mai mostrato in volto durante tutto il corso di questo primo volume, e che proprio per questo regge molto bene le aspettative del lettore, che tuttavia scemano sul finale. Lo scontro non viene narrato. La  narrazione della prima battaglia col terribile nemico viene rimandata a un dopo che in questo primo libro non sussiste. Poco adatto il raccontare uno scontro col male in un libro per ragazzine? Forse. Ma di certo si poteva trovare un escamotage meno affilato e mutilante.

In definitiva, un libro che si legge d’un fiato, semplice e diretto, senza voli pindarici o fronzoli stilistici, senza eccessi e grandi innovazioni, che ci racconta una fiaba dolce e spensierata, ma sempre attuale.