Alyil

La città falco, arroccata su una montagna, resiste a tutte le invasioni grazie alla sua posizione e agli approvvigionamenti di acqua e cibo che permettono alla città di non soffrire mai la fame o la sete nemmeno nei peggiori assedi. Questa sua posizione non la salva dal nemico interno, anzi, la rende l’asilo ideale per i re vili, che vi si rifugiano durante le invasioni degli orchi, lasciando i propri sudditi a vedersela da soli. Ogni riferimento a Vittorio Emanuele III, me ne rendo conto adesso, è stato puramente intenzionale. Mi rendo conto ora che ho messo nel racconto tutto l’astio e il disprezzo che risuonava nella voce di mio padre quando ricordava l’8 settembre.

Il re è figura carismatica che ha la funzione, in effetti l’unica, di rincuorare la sua gente quando tutto va storto. Elisabetta I che sfida l’Invincibile Armata, i reali inglesi che non abbandonano Londra sotto le bombe. Il nostro re consegnò l’Italia al fascismo e dopo che questi l’aveva massacrata trascinandola in una guerra folle e ingiusta, eticamente ripugnante, tagliò la corda e mise in salvo le terga.

Alyil, mentre è nella grinfie dell’orrido Giudice Amministratore sarà conquistata militarmente, quindi liberata, solo da sire Rankstrail ( Gli Ultimi incantesimi), ma neanche lui ci riuscirebbe senza l’aiuto di Atacleto (vedi).

Arduin I, il Signore della luce

Detto anche Arduink il Ratto, perché ogni convertito visto dall’altra parte della barricata è un rinnegato. Mitico re degli uomini che aveva respinto gli orchi nella prima terribile invasione, dopo la sconfitta dei re elfi. Di lui si sa poco. Le notizie sono confuse, contraddittorie. Il Giudice Amministratore di Daligar ne parla come un mago, colui che ha rifondato la città di Daligar distrutta dai troll. Non erano i troll, ma gli orchi che stavano per annientare Daligar, il Giudice Amministratore era colluso con gli orchi, ne era il segreto alleato, ed è l’esempio di coloro che raccontano la storia distorcendola. Nella sua narrazione gli orchi scompaiono, sostituiti dai troll, esattamente come dalle foto di Stalin scompaiono i dirigenti in disgrazia e ormai fucilati, mentre scompaiono dai giornali sovietici tutte le critiche al nazismo dopo la stesura del patto Ribbentrop-Molotof. Gli orchi non sono mai stati nemici. Hitler? Una persona tanto per bene. Tra il 1 settembre 1939 (l’esercito tedesco entra in Polonia) e il 22 settembre 1939 (l’esercito sovietico entra in Polonia) la Pravda, il giornale del partito comunista sovietico il cui nome in Russo vuol dire 'verità', ha pubblicato ben quattro articoli di elogio del nazional-socialismo, un socialismo nazionale che si armonizzava con il socialismo internazionale sovietico e come lui si opponeva ai veri nemici dell’umanità, capitalismo, democrazia, cristiani e ebrei. L’autore dei quattro articoli? Tale Togliatti Palmiro. La storiografia fantastica è uno schema molto presente nella storia recente, genialmente descritto da Orwell in 1984. Daligar non fu distrutta dai troll, ma assediata dagli orchi e Arduin era un orco.

Arduin il re visionario degli uomini che ne riorganizzò le armate annientate e li guidò alla riconquista della loro terra, in realtà era un orco, un orco che aveva deciso di combattere per gli uomini. Rosa Alba è una sua discendente. Arduin è nato orco, figlio di un orco particolarmente crudele e brutale: il suo nome originario è Arduink. Buttato su un campo di battaglia ancora bambino, è un guerriero violento che non tollera la slealtà di colpire un disarmato, una donna o un bambino. Si schiererà con gli uomini, diventandone il re. Per gli orchi è il paradigma del traditore, detto anche Arduink il Ratto. La sua figura aleggia sempre in tutta la saga. La sua storia avviene tre secoli prima degli eventi trattati ne l’Ultimo elfo e sarà raccontata in Io mi chiamo Arduin (Fanucci editore 2013)

Arduink aveva capacità di preveggenza, come molti orchi, quelli toccati dalla tenerezza nella prima infanzia oppure quelli che vantano discendenze dai Maghi del fuoco. E’ lui l’artefice della profezia incisa sulle mura di Daligar, che presagisce Yorsh. Oppure Rankstrail? O entrambi? La coppia di cui parla è quella costituita da Yorsh e Rosa Alba, Rankstrail e Aurora oppure Rankstrail e Rosa Alba? Elfo e orco nell’antica lingua hanno la stessa grafia e ambedue le principesse hanno nel nome la luce del mattino e sono entrambe figlie di un discendente di Arduin, discendente nel senso di qualcuno che ha lo stesso sangue ( Rosa Alba) o figlia di qualcuno che ha coperto la stessa carica (re del mondo degli Uomini, quindi il Giudice Amministratore, perciò Aurora)

Come ogni profezia di buona qualità, quella di Arduin può essere interpretata in più di una maniera, nessuna delle quali esclude le altre, ed è grazie alla sua conoscenza ed alla sua interpretazione che gli avvenimenti predetti avvengono. La profezia stessa, cioè, determina che gli avvenimenti predetti si avverino. È uno schema molto noto sia in psicologia che in sociologia, la profezia che si auto-avvera. Il primo esempio lo abbiamo in Edipo Re. Laio ordina di uccidere Edipo perché la profezia che suo figlio lo ucciderà per congiungersi alla madre non si avveri. Ma il bambino non muore, ma anzi verrà adottato. Edipo è così allontanano da casa sua: se vivesse come un bambino normale, mai più ucciderebbe il padre per unirsi alla madre. Quando sente la profezia si allontana dai suoi genitori, non sapendo che sono adottivi, per essere certo di non uccidere il padre e unirsi alla madre, e così va a inciampare in Laio e Giocasta. Senza la forza di sapere che la profezia prevede la sua vita e la sua vittoria, Yorsh non avrebbe mai la potenza di salvare sé stesso e Robi. Senza quella profezia e quindi senza la certezza di essere destinata a riuscire Robi non riuscirebbe mai a diventare Rosa Alba, regina guerriera degli uomini. Senza la profezia di Arduin il Saggio, gli yurdioni non si metterebbero mai in posizione di farsi battere e gli uomini non oserebbero mai sollevarsi.

Lo schema delle profezie del fantasy possiamo attuarlo anche noi, sempre, nelle nostre vite. Diamo per scontato che esiste una profezia che garantisce che raggiungeremo i nostri scopi, che i nostri sogni saranno realizzati, ed agiamo di conseguenza, con questa certezza. Non garantisce al 100% il successo, ma ne aumenta enormemente le probabilità.