C'era una volta una principessa di nome Snow White, o Biancaneve che dir si voglia. Dopo essere stata salvata con un bacio dal Principe Azzurro (Josh Dallas), Biancaneve (Ginnifer Goodwin) sembra sul punto di coronare il suo sogno d'amore. Eppure nel giorno delle nozze qualcosa va storto: la matrigna gelosa (Lana Parrilla) irrompe nel corso della cerimonia per porgere il suo regalo ai novelli sposi, un giorno di pace prima che lei scagli una maledizione che li intrappolerà in un inferno in cui tutti verranno defraudati del loro "per sempre felici e contenti".

E se questo inferno fosse la realtà? E' quel che sembra credere Henry (Jared Gilmore), un ragazzino di dieci anni convinto che il paesino del Maine in cui vive, e in cui il tempo pare essersi fermato, sia la trappola in cui si trascinano i personaggi delle fiabe, ignari della loro vera natura. Henry è inoltre sicuro che l'unica persona in grado di liberare tutti dalla prigionia del tempo sia Emma Swan, la madre che lo ha dato in adozione dieci anni prima. Peccato che Emma (Jennifer Morrison), solitaria e ombrosa detective privata, di aiutare Henry non ne voglia sapere! La giovane donna, inconsapevole figlia perduta di Biancaneve e del suo Principe, acconsente però a riaccompagnare Henry dalla sua matrigna, ignara dei pericoli che la attendono...

Reami fiabeschi e cittadine di provincia tanto realistiche da risultare fittizie: questi gli ingredienti principali di Once Upon a Time, conditi con temi - il tempo - e una certa impostazione nei dialoghi tanto cari ai creatori di Lost Adam Horowitz ed Edward Kitsis e ai produttori Jane Espenson (Buffy l'Ammazzavampiri) e Damon Lindelof (Lost). Lo scarto tra reale e immaginario viene sottolineato da una fotografia ben studiata: tanto il fantastico è luminoso e brillante quanto la realtà è grigia e ordinaria. Eppure anche nel quotidiano sono facilmente riconoscibili degli elementi fantastici, che siano le mele sul tavolino di cristallo della matrigna di Henry o il sidro che quest'ultima offre all'ignara Emma. Tra i due distinti piani della narrazione non manca una certa armonia, anche se l'episodio pilota lascia presagire una più spiccata supremazia della parte "reale" rispetto a quella "immaginaria". Da segnalare che, tranne che per i ruoli di Emma Swan e di suo figlio Henry, assenti nel fiabesco reame di Biancaneve e del Principe, tutti gli altri attori recitano un doppio ruolo: abbiamo così Ginnifer Goodwin nei doppi panni di principessa delle fiabe e maestrina dal cuore d'oro, Josh Dallas a ricoprire il doppio ruolo di Principe Azzurro e di un uomo in coma nella realtà, una curiosa inversione di ruoli se si considera che nel racconto originario dei fratelli Grimm era la principessa a dormire un sonno irreversibile mentre nella realtà tocca al principe. Lana Parrilla, fiabesca strega cattiva e matrigna gelosa, è una donna sindaco in carriera, che si divide tra suo figlio Henry e i suoi doveri pubblici. Una menzione a parte la merita Robert Carlyle, un folle Tremotino detenuto in carcere nel castello di Biancaneve e del Principe, che riesce ad "appropriarsi" del nome di Emma, un elemento che di sicuro mostrerà la sua importanza nel corso del serial. 

All'ottima performance dei principali interpreti della vicenda si unisce un'idea originale che, almeno nell'episodio pilota, è ben sviluppata e pone le basi per un serial che riesce a mescolare rimandi e citazioni alla tradizione fiabesca dei Grimm con strizzatine d'occhio a Lost, un esempio su tutti la scena in cui Emma, in seguito a un incidente automobilistico, si risveglia con un primo piano del suo occhio che si apre, scena iniziale e conclusiva del serial di J.J. Abrams. Stiamo dunque a vedere come si evolverà Once Upon a Time, che si preannuncia promettente e sembra voler dar vita a una prima stagione piena di colpi di scena.