Lo dico subito: i puristi del genio artistico rinascimentale non guardino questa serie, perché c'è il rischio che gli venga un coccolone.

Ho dovuto fare questa premessa perché Da Vinci's Demons non è una biografia dell'artista ma una "allegra" rivisitazione del mito che si prende moltissime libertà e che, di fatto, ne trasforma vita e invenzioni fino a farlo diventare una sorta di supereroe del nuovo millennio, ispirato vagamente a quello reale.

Dopo la rilettura di un altro personaggio dal peso storico molto ingombrante come Spartacus, una serie che ha sdoganato il porno soft e il full frontal maschile ma che ha avuto il merito di costruirci attorno una trama shakespeariana di tutto rispetto, i ragazzi della Starz, in collaborazione con quelli più classici della BBC, capito che con la storia ci si può anche giocare, hanno tirato fuori un prodotto che definire entertainment action/fantasy sarebbe riduttivo.

Ma andiamo con ordine.

La sinossi del sito ufficiale recita: "In un mondo dove vengono controllati pensiero e fede, un uomo combatte per rendere la conoscenza libera. La storia segreta dell'eccitante vita di Leonardo da Vinci rivela il ritratto di un giovane afflitto da un dono di genio sovrumano. Il suo eretico intento sarà quello di smascherare le menzogne ​​della religione. Un ribelle che cerca di sovvertire una società elitaria. Un figlio bastardo che anela la legittimazione dal padre. Egli si trova nel bel mezzo di una tempesta che è stata dibattuta per secoli. Un conflitto tra verità e menzogna, religione e ragione, passato e futuro. Le sue aspirazioni saranno utilizzate contro di lui dalle forze opposte del tempo, attirandolo in un gioco di seduzione in cui coloro che disprezzano il suo intelletto hanno comunque bisogno di lui. Leonardo dovrà combattere contro nemici che usano la storia per sopprimere la verità. Da eroe armato solo di genio, Da Vinci si trova da solo contro il buio interiore, e le tenebre esteriori. Di fronte a un futuro incerto, la sua ricerca di conoscenza diventa quasi la sua rovina, mentre esplora i margini della sua sanità mentale. Da Vinci si getta nel suo genio ed emerge come una forza inarrestabile che solleva un'intera epoca di tenebre e spinge verso la luce. La sua storia diventa lo specchio del nostro mondo che chiama tutti a unirsi alla sua lotta per liberare il futuro."

Fin qui tutto bene, perché la sinossi dice tutto o niente dell'impianto narrativo che caratterizza il pilota di Da Vinci's Demons.

Per motivi di spoiler non voglio annunciare nulla perché voglio immaginare la sorpresa, o lo sbigottimento, del pubblico che lo vedrà, come me, per la prima volta. L'unica cosa che mi posso azzardare a dire è che Da Vinci's Demons, è uno di quei prodotti Starz che, fregandosene bellamente della realtà storica, riescono a sospendere l'incredulità lasciandosi guardare, annientando in modo guascone e irresistibile tutto quello che avviene nella rivisitazione biografica di quello che appare come il supereroe Da Vinci.

La trovata della cifra stilistica di visualizzare la fervida mente in azione come disegni in movimento che si mischiano alle immagini reali è davvero una bella sorpresa e riesce a far entrare, anche se per attimi, nei processi mentali di un vero genio assoluto. 

L'unica vera pecca: gli scenari digitali della Firenze rinascimentale sembrano presi così com'erano dal gioco Assassin's Creed, con il risultato di apparire farlocchi e appiccicati. La pochezza del composting digitale è qualcosa che non fa onore all'operazione e denota una sciatteria produttiva che svela un budget ridotto all'osso, in vista di un probabile fiasco, visto il soggetto che la serie tratta. Il fatto che negli ultimi anni Da Vinci sia stato tirato in ballo in storie che non gli sono mai appartenute potrebbe aver saturato l'interesse del pubblico rispetto al personaggio, anche se qui della sua vita si prendono giusto gli scampoli esistenziali.

L'azzardo che con Spartacus è stata l'arma vincente, qui in Da Vinci's Demons, dove la biografia del personaggio è molto più articolata e rendicontata nei minimi dettagli da studiosi di tutto il mondo, il rischio è quello di fare il passo più lungo della gamba attirandosi le ire di un pubblico che può, comprensibilmente, odiare il progetto per la sua vena goliardica.

Detto questo, il personaggio principale, che ha il volto del poco noto Tom Riley, ha l'ambizione di diventare una nuova icona moderna, sostenuto da un cast di attori quasi tutti alla loro prima vera prova importante, fatta eccezione per alcuni solidi caratteristi come Nick Dunning (The Tudors e Alexander) e David Schofield (From Hell, Pirati dei Caraibi) nel pilot c'è anche spazio per il cameo di un pezzo grosso come Alexander Siddig (Deep Space Nine, Scontro tra Titani) che interpreta un turco misterioso e affascinante.

Tolte le machevolezze tecniche degli effetti speciali, per il resto Da Vinci's Demons è puro godimento spensierato e cialtrone che ha tutti i numeri per diventare e promette di essere una serie di successo per chi ha la voglia, e l'inclinazione, di non porsi troppe domande e lasciarsi trasportare dalla Storia.