Lord Dunsany, il padre della fantasy
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Inviato: Mer 28 Mar 2007 19:12 pm Oggetto: Lord Dunsany, il padre della fantasy |
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A grande richiesta (più o meno) e per tutti coloro che lo adorano e altri che vogliono conoscere un autore fantasy dei più incantevoli ecco:
Edward John Moreton Drax Plunkett, XVIII barone di Dunsany
Conosciuto nel mondo della letteratura semplicemente come Lord Dunsany, per molti riconosciuto come il vero padre della fantasy (insieme con William Morris) e ispiratore di autori come H.P Lovecraft, Neil Gaiman e molti altri.
Di seguito una breve presentazione dei quattro volumi, principalmente raccolte di racconti, pubblicati in Italia.
- Il paese dello Yann - FMR Editore, La biblioteca di Babele
- La figlia del re degli elfi - Edizioni della terra di mezzo
- Demoni, uomini e dei - Mondadori
- Il libro delle meraviglie - Luigi Roverdito Editore
Il paese dello Yann
Dalla quarta di copertina
Nel nostro secolo di noti scrittori impegnati o di cospiratori che ansiosamente ricercano il proprio cenacolo, e voglio essere gli idoli di una loro setta, è insolità l’apparizione di un Lord Dunsany, che ebbe molto del giullare e si affidò con tanta facilità ai sogni. Non evase dalle circostanze. Fu un uomo d’azione e un soldato ma, innanzitutto, fu l’artefice di un beato universo, di un regno personale, che fu per lui la sostanza intima della sua vita. Jorge Luis Borges.
Come descrivere a parole un sogno, come trasmettere le fugaci emozioni, le atmosfere irreali, i personaggi che lo popolano? Lord Dunsany, con la sua fervida immaginazione, sua prosa evocativa e il suo linguaggio poetico, è in grado di rendere reali i sogni e di narrarceli nella forma di racconti brevi. Il Paese dello Yann, che dà il titolo alla raccolta, è forse il racconto più rappresentativo. “...io a cercare per strani mezzi la via del ritorno ai campi brumosi che conoscono tutti i poeti, dove si alzano le casupole misteriose, dalle cui finestre, guardando a occidente, potete vedere i campi degli uomini, e guardando a oriente, sfolgoranti montagne di fantasmi, incappucciate di neve, che marciano di catena in catena inoltrandosi nella regione dei mito, e oltre, nel regno della fantasia che appartiene alle Terre del Sogno.”. Ne "I cacciatori di Sogni" di Gaiman si può leggere una frase molto simile a questa.
“Perchè sono tutti addormentati in questa silente città”. Egli rispose: “Nessuno deve far domande a questa porta, perchè si può risvegliare la gente di questa città. Perchè quando la gente di questa città si sveglierà , moriranno gli dei. E quando moriranno gli dei , gli uomini non potranno più sognare.” (da Il paese dello Yann). Questi sono solo due esempi delle perle che Lord Dunsany ha racchiuso in questo splendido libro.
La figlia del re degli Elfi
Trama tratta dal sito delle “Edizioni della Terra di Mezzo”
Due mondi posti uno accanto all’altro, separati da una sottile ed impalpabile barriera che ne segna il confine e che a pochissimi è dato di varcare; due mondi, così prossimi tra loro, eppur così diversi da risultare quasi inaccessibili l’uno all’altro. Da una parte Erl, piccolo borgo sperduto nelle valli, la cui vita è scandita dal ritmico operare dei suoi abitanti, artigiani e contadini, dal fluire delle stagioni, dall’ inesorabile scorrere del tempo. Dall’altro il Regno di Elfi, mondo incantato e magico in cui tutto è immutabile e nulla può intervenire a turbare la fatata armonia che lo governa. Non conoscono però gli abitanti di Erl la portata della loro richiesta quando, spinti dal desiderio di maggior gloria e celebrità, comunicano al loro re di voler essere governati da un mago. Nonostante quindi il principe Alverico abbia successo nel rapire Lirazel, la figlia del re degli Elfi, compiendo la difficile impresa nel magico regno in un solo giorno, corrispondente nelle terre di Erl al trascorrere di dieci lunghi anni, il suo popolo rimarrà dapprima deluso per la mancanza di evidenti risultati e per la lunga attesa, poi sconcertato quando i risultati cominceranno a mostrarsi e saranno affatto dissimili a quelli da loro sperati. Non roboanti e prodigiose manifestazioni che possano rendere celebre alla storia il piccolo borgo ma strane apparizioni e sparizioni, fenomeni più inquietanti che rassicuranti, il ritorno di antichi, dimenticati sogni, che il trascorrere del tempo ha ammantato di timori. E, tra le cacce di Orione, la ricerca di Alverico, la buffa comparsa di gnomi scherzosi, l’arcigna intransigenza del Pastore che lancia maledizioni contro tutto ciò che è magico, la tristezza ed i ricordi di Lirazel, nel fluire scorrevole della narrazione, ma forse anche nei sogni di chi legge, il confine tra i due mondi si fa più evanescente, fluttua come una nebbiolina mossa dalla brezza del mattino, si dirada, torna a infittirsi al punto che il viandante non sa più precisamente dove si trova: con le spalle irrevocabilmente voltate alla magia di Elfi, o nello sconfinato deserto creatosi al ritirarsi dei suoi confini, o ancora ad un passo da quella atmosfera diafana e luminescente, da quella reggia incantata, da quella armoniosa bellezza di cui può essere detto solo nelle ballate dei poeti?
Se esiste un singolo libro che definisce realmente il cuore del genere fantasy questo è “La figlia del re degli Elfi.” La storia è potente, l’intreccio ricco, ci si affeziona alle vicende dei personaggi mentre è possibile vedere le parole tramutarsi nei paesaggi e reami di Erl e Elfi. Ci sono profondità e complessità, gioia e dolore, dettagli e vaste visioni e non manca una vena di umorismo, fornito principalmente dagli dagli esseri umani ma soprattuto dai trolls. Ciò che poi colpisce di questo romanzo è lo stile della prosa di Dunsany, coinvolgente e trascinante. La narrazione fluisce con un linguaggio ritmico e fiorito che trasporta il lettore in un viaggio incantato e ipnotico attraverso i favolosi scenari di Erl e del regno degli Elfi.
Demoni, uomini e dei
Dalla quarta di copertina
C’è un mondo, lontano dal nostro eppure vicino, dove la magia e i sortilegi sono ancora possibili, dove l’avventura si unisce al mistero, dove il tempo non scorre soli in avanti ma indietro e di lato. E’ il mondo della fantasy.
Lord Dunsany è innanzitutto un sognatore: da un’immaginazione vividissima trasse il materiale che gli avrebbe permesso di creare la short-story di fantasy, il racconto breve in cui prende vita un mondo magico e lontano dal nostro o addirittura un pantheon di divinità immaginarie. La sua penna d’oca ci ha lasciato una formidabile galleria di re e principesse, guerrieri e demoni, mostri e dei; Everett F. Blair, uno dei maggiori esperti americani del genere, ha scelto dalle più celebri antologia dunsaniane (The Gods of Pegana, Time and the Gods, The Sword of Welleran, The Book of Wonder, la serie di Jorkens) il meglio delle sue storie meravigliose.
Questo libro è un appuntamento classico – e in molti casi una scoperta – per vecchi e nuovi lettori fantasy.
Questo è il libro degli uomini e degli eroi, dei guerrieri e delle principesse, degli dei e dei demoni. Ancora una volta Dunsany ci porta in mondi esotici e strani, in città dove si rimpiangono gli antichi eroi.
Il libro delle meraviglie
Dalla quarta di copertina
“Insuperabile nella magia di una prosa cristallina e musicale e nella creazione di mondi sgargianti e fantastici di iridescenti visioni esotiche, inventore di una nuova mitologia e di un sorprendente folklore che affonda le radici nei miti e nelle tradizioni di tutto il mondo” (Lovecraft), lord Dunsany merita un posto di rilievo tra i narratori fantastici del Novecento e, per certi versi, è possibile considerarlo uno dei padri della moderna Heroic Fantasy, soprattutto nella forma del racconto breve. La bellezza più che il terrore è la nota dominante dei quattordici racconti inclusi ne Il libro delle meraviglie. Dunsany ama alludere con malizia ed eleganza a cose mostruose: così, in quest’agile volumetto di fantasie inizi secoli, leggiamo di Hlohlo, il gigantesco idolo-ragno che non sempre resta al suo posto; di ciò che la Sfinge temeva nella foresta; di Slith il ladro che scavalca con un salto il bordo del Mondo dopo aver visto una certa luce e sapendo chi l’aveva accesa; degli antropofagi Gibbelin, che dimorano in una funesta torre custodendo un tesoro; degli Gnoles che vivono nella foresta e che è meglio evitare; della Città di Mai e degli Occhi che guardano dai Grandi Abissi; e di altre, simili cose nell’ombra.
Le storie di Dunsany sono sempre narrate in una lingua ricca e poetica, ma molto spesso il dato fantastico non si sorregge su una trama ben definita, e il racconto, gonfiatosi come una bolla iridescente, esplude d’un tratto, con esiti già surrealisti.
Sebbene non abbia mai raggiunto una vasta popolarità (ma la sua produzione teatrale, incoraggiata da Yeats, ha interessato l’ultimo Pirandello e Borges), Dunsany ha avuto grande influenza sulla maggior parte degli autori fantastici di questo secolo, per parecchi dei quali è possibile individuare un “periodo Dunsany”: fra quanti, chi più, chi meno, gli devono qualcosa basti ricordare Lovecraft, Robert Bloch, Clark Ashton Smith, Sprague de Camp, Robert Howard, Tolkien.
In questo libro Dunsany si esprime al massimo del suo talento. I racconti sono un sontuoso arazzo di parole che evocano immagini di luoghi, persone e cose che non potrebbero altrimenti esistere ma che qui diventano reali. Troverete, centauri, sfingi, grandi ladri, pirati pronti a ritirarsi, re che cercano di portare alle lacrime regine prive di emozioni, una finestra magica, idoli e divinità. “Il libro delle meraviglie” è un volume indispensabile per qualunque collezione fantasy. |
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Inviato: Mer 28 Mar 2007 19:34 pm Oggetto: |
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Grande Melian!
Lord Dunsany è un autore Imprescindibile per chi vuole conoscere il Fantasy nella sua totalità, dagli esordi, per capire come è nato e che potenzialità ha!
Una curiosità, ma in inglese di Libro delle Meraviglie ce ne sono due...
Questo pubblicato da noi è il primo o un insieme dei due? |
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Inviato: Mer 28 Mar 2007 19:49 pm Oggetto: |
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L'edizione che ho contiene i seguenti racconti
- La sposa del centauro
- Storia inquietante di Thangobrind il gioiellere e del funesto destino che si abbattè su di lui
- La Casa della Sfinge
- La probabile avventura dei tre letterati
- Le imprudenti preghiere di Pombo l’Idolatra
- Il sacco di Bombasharna
- Miss Cubbidge e il Drago di Romanz
- La cerca delle lacrime della Regina
- Il tesoro dei Gibbelin
- Come Nuth cercò di derubare gli Gnoles
- Storia di colui che giunse alla Città di Mai
- L’incoronazione di Thomas Shap
- Chu-bu e Sheemish
-La finestra meravigliosa
ed è anche illustrato da Sidney Sime. |
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ThomasMore
Rivolzottoso
Messaggi: 2538 Località: Ahi Pisa, vituperio de le genti!
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Inviato: Mer 28 Mar 2007 19:51 pm Oggetto: |
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Bella presentazione!
Meriterebbe anche solo per la citazione di Borges
Se non hai nulla in contrario, lo aggiungerei alla discussione sui "classici per lettori di fantasy" .
Un porco che non vola è solo un porco. |
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Misericordia
"MR PISOLONE"
Messaggi: 2642 Località: Ministerium für Staatssicherheit, Berlin-Lichtenberg.
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Inviato: Mer 28 Mar 2007 19:57 pm Oggetto: |
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Santa Donna.
Necessario il thread sul Lord.
Andrò a caccia delle pubblicazioni. |
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Inviato: Mer 28 Mar 2007 21:11 pm Oggetto: |
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Misericordia ha scritto: | Santa Donna.
Necessario il thread sul Lord.
Andrò a caccia delle pubblicazioni. |
E bene fai! E' semplicemente Necessario! |
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Inviato: Mer 28 Mar 2007 21:25 pm Oggetto: |
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Melian ha scritto: |
L'edizione che ho contiene i seguenti racconti
- La sposa del centauro
- Storia inquietante di Thangobrind il gioiellere e del funesto destino che si abbattè su di lui
- La Casa della Sfinge
- La probabile avventura dei tre letterati
- Le imprudenti preghiere di Pombo l’Idolatra
- Il sacco di Bombasharna
- Miss Cubbidge e il Drago di Romanz
- La cerca delle lacrime della Regina
- Il tesoro dei Gibbelin
- Come Nuth cercò di derubare gli Gnoles
- Storia di colui che giunse alla Città di Mai
- L’incoronazione di Thomas Shap
- Chu-bu e Sheemish
-La finestra meravigliosa
ed è anche illustrato da Sidney Sime. |
Uhm...
guardando meglio su projet Gutember direi che, forse mi sono sbagliato...
I racocnti che ricordavo stanno in The Sword of Welleran and other stories...
Beh!
Ricordo Gran Bei racconti, molto brevi come... sui cui titoli, però, ho delle incertezze... The Body? The Unhappy Body? Oppure, The Day of The Poll?
(attualissio quest'ultimo ) |
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Bran
servitore di due padroni
Messaggi: 4590 Località: Era Hyboriana (Trento)
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Inviato: Gio 29 Mar 2007 14:37 pm Oggetto: |
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Misericordia ha scritto: | Santa Donna.
Necessario il thread sul Lord.
Andrò a caccia delle pubblicazioni. |
mi unico alla ricerca..ne so troppo poco di questo buon Lord
ho visto che esite anche un film tratto da una delle sue opere..la grassissima biblioteca di trento a tutto...la saccheggerò appena torno in patria... Nipote di Pick e di Julia ///
-Riuscite a vedere qualcosa?-
-Sì, cose meravigliose-
Lord Carnavon & H. Carter, 26 novembre 1922 |
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Inviato: Gio 29 Mar 2007 18:13 pm Oggetto: |
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Io mi domando e dico:
Perché Lord Dunsany non è stato ancora ri pubblicato di recente, in un tempo in cui escono fuori da case editrici come Fanucci e Dompiani i grandi autori di Fantasy antecedenti a Tolkien? Direi che tutti i fan di Moorcock un qual certo interesse a leggersi La Spada di Welleran, e gli appassionati del Lovecraft onirico (Presente! ) apprezzeranno sicuramente la sua opera, così come i patiti di racconti celtici o celticheggianti.
C'è Morris e lui no! E' un oltraggio! |
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Inviato: Ven 30 Mar 2007 20:20 pm Oggetto: |
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Misteri dell'editoria italiana.
Che bello che è La spada di Welleran
Poi il sole tramontò, e venne l'ora in cui i pipistrelli e le creature delle tenebre si aggirano e i leoni escono dalle loro tane, e i predoni del deserto si addentrano di nuovo nelle pianure e le febbri si levano alate e ardenti dalle fredde paludi, ed era l'ora in cui la sicurezza abbandona i troni dei re, l'ora in cui cambiano le dinastie.
Tuttavia gli preferisco Il Paese dello Yann che rimane il racconto che mi ha folgorata fin da subito.
Questa è la frase da I Cacciatori di Sogni di cui parlavo sopra: "...Una volta ero un poeta e, come tutti i poeti, trascorrevo troppo tempo nel Regno dei Sogni" |
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Inviato: Gio 10 Mag 2007 9:36 am Oggetto: |
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Inviato: Gio 10 Mag 2007 20:40 pm Oggetto: |
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OTTIMO!
Magari, quando mi si solidifica in testa un'idea di quel che dovrebbe dire il libro (tipo:non c'è autore degli esordi del Fantasy importante, influente, seminale, quanto lo fu Lord Dunsany... ... ma non ne sono ancora certo),te ne dirò |
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Inviato: Mar 19 Giu 2007 21:50 pm Oggetto: |
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Rispondendo qui alle domande di Adelasia sul perché Lord Dunsany è così poco conosciuto rispetto a Tolkien, azzardo:
il Lord è stato un autore pioneristico, lui è stato mlto influente, ma la forma "romanzo Fantasy" era ancora allo studio. L'esempio più compiuto e riuscito - e mai superato sino a oggi a quanto mi appare - è il Signore degli Anelli diTolkein che ha seppellito sotto la sua ombra gliautori precedenti. Attenzione però: questo può, forse, valere per l'Italia che è terra d'0importazione, in Inghilterra e negli USA, invece, il genere era in elaborazione prima e dopo Tolkien, alcuni il maestro di Oxford non l'hanno ma sofferto e si rifacevano a gente come Merwyn Peake (ho il suo Titus che attende la mia lettura, ancora... ) e Lord Dunsany.
Ricordiamoci che noi ancora, qui, in Italia, non ne sappiamo abbastanza, non abbia l'esatta percezione, di quel che è ed è stato il fenomeno Fantasy in GB e USA |
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Inviato: Mer 20 Giu 2007 9:38 am Oggetto: |
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Concordo con muspelling, almeno qui eh?
Spesso leggo le recensioni di libri fantasy in uscita su Amazon e, soprattutto se si tratta di racconti, ci sono dei riferimenti a Lord Dunsany. Questo mi fa pensare che il Lord sia conosciuto e usato come riferimento letterario almeno nei paesi anglofoni.
In Italia secondo me ci sono due aspetti da considerare.
Innanzitutto il fenomeno fantasy è esploso col successo letterario del Signore degli Anelli; prima, a parte qualche favola legate alle tradizioni o alle leggende, non credo si parlasse di fantasy.
Diversamente, nei paesi anglofoni la fantasy nasce e si diffonde verso la fine dell'800 non solo con autori come Morris e Dunsany ma anche nel campo artistico con pittori come Edward Burne Jones e i preraffaelliti.
E' evidente come l'ondata fantasy abbia avuto in questi paesi un impatto più profondo e un approccio più maturo rispetto all'Italia, dove tutt'oggi viene considerata letteratura "minore"; per non parlare degli artisti che non vengono nemmeno considerati tali dai "pittori" canonici.
Seconda cosa, l'editoria Italiana ha un cattivo rapporto con i racconti brevi, soprattuto in campo fantasy; probabilmente legato al discorso di cui sopra. Mentre per quanto riguarda la SF c'è pieno di raccolte di Asimov, Dick e Ballard, sulla fantasy si è ancora scarsi; le raccolte di Gaiman per esempio vengono tradotte a stento.
Dunsany che è ancora meno noto di altri autori, come per esempio Borges, ne esce chiaramente penalizzato. Le sue raccolte di racconti sono state pubblicate, ma non è stata data loro sufficiente visibilità nè viene data all'autore.
Accade così che chi ha avuto la fortuna di scoprirlo per tempo lo ha potuto conoscere e apprezzare, cosa assai facile per il suo stile fortemente coinvolgente e incantevole - nel senso vero del termine -, per gli altri rimane un perfetto sconosciuto anche se magari sono appassionati di fantasy e di Tolkien. |
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