Al momento io possiedo solo la versione in lingua originale, comunque faccio un paio di considerazioni su questa bellissima anteprima.
Ovviamente non inizia a pagina 1, prima del prologo ci sono un paio di cose interessanti. Innanzitutto un brano di Brandon Sanderson in cui spiega il suo coinvolgimento nella Ruota del Tempo, poi la dedica a Maria Simons e Alan Romanczuk, il team Jordan che ha lavorato con lui per realizzare il romanzo, l’indice (colpevolmente assente nelle edizioni italiane) e un brano di 9 righe che, come le varie profezie, introduce nella storia.
Queste parole sono di Robert Jordan. Non ricordo dove l’ho letto, se in un’intervista a Sanderson, nei numerosissimi commenti che fa su Facebook (potevo non averlo inserito fra i miei amici?) o sul suo blog, ma sono di Jordan.
Poi c’è una cartina ben leggibile (!) e infine il prologo.
Il prologo non si limita a queste pagine. Nell’edizione tascabile della Orbit, quella che possiedo, va da pagina 3 a pagina 36. Il prologo è molto più breve degli ultimi realizzato da Jordan, Sanderson ha spiegato di aver fatto confluire parte del materiale lasciato per il prologo in The Gathering Storm e parte in Towers of Midnight. La divisione non è rigida, anche perché fra i due volumi c’è uno sfasamento temporale che sarebbe troppo lungo spiegare qui.
I punti di vista sono sei, noi abbiamo pubblicato il primo e le prime righe del secondo. Renald è un personaggio secondario, non è mai comparso prima e potrebbe non comparire più dopo. Ma la sua scena ha un impatto emotivo fortissimo.
Jordan ha soltanto delineato la trama della scena, le parole le ha scelte Sanderson, come avevo scritto a suo tempo qui:
http://www.fantasymagazine.it/notizie/10284/jordancon-tre-giorni-dedicati-a-robert-jordan/
Una sola precisazione: alcune affermazioni riferite ad A Memory of Light si riferiscono alla trilogia finale nella sua interezza (The Gathering Storm, The Gathering Storm, A Memory of Light) e non al solo volume finale. Non dico quali per non fare spoiler.
Buona lettura!