Terra ignota. Risveglio


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Autore Messaggio
M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Mer 18 Dic 2013 17:23 pm    Oggetto:   

Non esistono le coincidenze. Solo l'illusione delle coincidenze.
Questo per dire che non è affatto strano che dopo il commento di un anonimo, compaia un utente registrato che è sulla stessa lunghezza d'onda del precedente.
Si può benissimo essere non d'accordo con una recensione, ma si spiega anche le ragioni per cui non la si pensa in questa maniera e si dimostra facendo riferimenti al testo, ai personaggi, alla trama: in questo caso invece si è spalato solo fango.
Poi chi assicura che autori selezionati siano in grado di fare recensioni migliori? Niente e nessuno: è solo un'utopia.
E visto che si accusa di essere parziali, di osteggiare, chi assicura che i cosiddetti autori selezionati non faccio lo stesso per autori amici, conoscenze, quelli della stessa scuderia? Di nuovo niente e nessuno. Le prese in giro vengano fatte da un'altra parte.
Coltivare giovani scrittori considerandoli delle risorse, perché sono giovani? Vogliamo continuare a prendere in giro? Le case editrici hanno sfruttato il momento di boom del fantasy, propinando prodotti mediocri, mancando di rispetto al genere e soprattutto ai lettori, ritenendoli dei mentecatti e menomati mentali che potevano sorbirsi di tutto. Tali prodotti erano mancanti su tutta la linea: stile, storia, trama, personaggi. Non meritavano la pubblicazione. Pubblicandoli invece si è rovinato e bruciato il mercato: ecco l'unico risultato ottenuto.

Scriptresss, oltre a imparare a scrivere meglio, impara anche a guardare e conoscere prima di fare certe affermazioni: su FM ci sono anche tanti approfondimenti sul genere fantastico ed è molto più di quello che affermi.
Negróre
«dannatamente umano»
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MessaggioInviato: Sab 21 Dic 2013 13:26 pm    Oggetto:   

C'è ancora in giro gente che dice "fantasy italiano", invece di solo "fantasy"?
E che sarà mai... questo "fantasy italiano", un sottogenere ben definito? Una di quelle cose che ha come caratteristica principale il "vieni e spappolamele con la tua opinione che pretendi essere legge"?

Il "fantasy italiano" (che come ho già detto molte volte NON esiste: è una teoria inventata come quella dei negazionisti dell'Olocausto) crescerà non soltanto grazie a pochi autori che emergono grazie al proprio talento (non parlo di questo romanzo, che non ho letto, ma per esempio di Dimitri, di Barbi, di Coltri e di Tarenzi - quest'ultimo è il mio preferito, ma apprezzo tutti e quattro parecchio), ma anche grazie a una collettività che s'è finalmente resa conto di *cosa* sia necessario per crescere.
Il solo aggettivo "italiano" crea una ghettizzazione. Non solo è una cosa che va contro gli autori italiani, ma è pure una cosa che li avvantaggia in modo errato: italiano? Un fico secco! "Fantasy" e basta: forza, a competere con *tutti*. Se poi si finisce sempre come degli emarginati, rispetto al panorama nazionale e internazionale, perché la qualità non regge nemmeno una frettolosa analisi grammaticale, non ci si lamenti con chi colpa non ne ha.
Certo, va detto che l'Italia è uno dei Paesi peggiori per riuscire a emergere, dato che siamo un popolo di non-lettori e quelli che leggono son per la maggior parte esterofili. Le nostre "case editrici" sono provinciali e spregiudicatamente volte al soldo, donando i rimasugli delle proprie energie alla parte culturale e artistica dell'impresa scelta. Non credo si possa paragonare il lavoro di una Mondadori e case editrici come la Tor, in cui non solo curano i propri prodotti 100 volte meglio, ma usano pure ragionarci sopra, prima di lavorarci. Che strano, eh?
In Italia, invece, si pesca nel più facile e comodo, lo si spreme a dovere - spargendo tutto fuorché narrativa di qualità (e ho già avuto modo di dire che all'estero *non va così male*, non come in Italia: e non parlo dell'Inghilterra, che dal mio punto di vista è ad anni luce di distanza da tutti, anche dagli Stati Uniti, ma della Spagna! In Francia e in Germania va tutto molto meglio. Vogliamo paragonare all'Italia i Paesi dell'Est Europa? Avanti... Avrete delle sgradevoli sorprese). Ciò che accade alla narrativa di genere, in Italia, è solo un altro risvolto di quello che sta accadendo in Italia da decenni in *ogni* campo.

Ma, insomma, i primi a risollevare le sorti della narrativa di genere dovrebbero essere tutti coloro i quali la amano (solo fruendone, anche producendone, non importa...). E la prima cosa da fare, lo dico da anni e anni e anni... La prima cosa da fare è smetterla di appiccicare al romanzo di un nostro compatriota l'aggettivo "italiano". Non ha senso, è controproducente e, soprattutto, crea immediatamente un gap spazio-temporale per cui i giudizi vengono completamente alterati rispetto a quelli che dovrebbero essere.

Quando io leggo un Fantasy non faccio distinzione di sorta. Ho i miei punti fissi di riferimento (Tolkien, Le Guin ed Erikson) e a quelli mi rifaccio. Costi quel che costi al mal capitato di turno.
Spero di aver chiarito, pur se con una risposta indiretta, quello che penso del commento di chiunque consideri il "fantasy italiano".
Un sorriso, Andrea
Elyria
«Anjin»
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MessaggioInviato: Gio 26 Dic 2013 19:31 pm    Oggetto:   

Tanto per ampliare la visuale su libro e autore.
a Lucca C&G 2013 Emanuele Manco presenta Vanni Santoni e Terra Ignota.

http://www.youtube.com/watch?v=fzJ08PXGsi4&feature=youtu.be
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
Elyria
«Anjin»
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MessaggioInviato: Gio 26 Dic 2013 21:40 pm    Oggetto:   

Andrea non voglio andare OT. Ma imho dovresti riflettere su quanto hai detto. La fantasy italiana esiste e si riconosce eccome. Perché salvo un paio di lodevoli (lodevolissime) eccezioni, è BRUTTA.
http://novatlantide.wordpress.com/

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CDuMbledore
«Modessa» Modessa
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MessaggioInviato: Gio 26 Dic 2013 22:08 pm    Oggetto:   

Opinabilissima anche la tua opinione, Kinzica, permettimi.

Io di fantasy italiana ne leggo poca, e non tutta mi piace. Ma penso che qualcosina di buono ci sia e punto su quello.

Poi, penso che culturalmente non abbiamo troppi riferimenti. Gli inglesi sono più fortunati, gli americani non ne parliamo. Definire il fantasy "italiano" non deve avere quel retrogusto di dispregiativo che invece troppo spesso sento in giro e non mi piace.

L'importante però, per me, è che gli autori nostrani si impegnino e non si adagino sugli allori, snobbando le critiche, mettendosi sui trespoli del "nessuno mi capisce". Cosa che alcuni fanno dal primo successo ottenuto.

A me scrivere sembra uno dei mestieri più difficili del mondo. Quindi se l'autore è "onesto" di etichettare con "brutta" la sua produzione mi sembra un'offesa gratuita.
(searching for)
Elyria
«Anjin»
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Località: fra la terra e il mare
MessaggioInviato: Gio 26 Dic 2013 22:24 pm    Oggetto:   

CDuMbledore ha scritto:
Opinabilissima anche la tua opinione, Kinzica, permettimi.

Io di fantasy italiana ne leggo poca, e non tutta mi piace. Ma penso che qualcosina di buono ci sia e punto su quello.

Poi, penso che culturalmente non abbiamo troppi riferimenti. Gli inglesi sono più fortunati, gli americani non ne parliamo. Definire il fantasy "italiano" non deve avere quel retrogusto di dispregiativo che invece troppo spesso sento in giro e non mi piace.

L'importante però, per me, è che gli autori nostrani si impegnino e non si adagino sugli allori, snobbando le critiche, mettendosi sui trespoli del "nessuno mi capisce". Cosa che alcuni fanno dal primo successo ottenuto.

A me scrivere sembra uno dei mestieri più difficili del mondo. Quindi se l'autore è "onesto" di etichettare con "brutta" la sua produzione mi sembra un'offesa gratuita.


MCRi: le opinioni, come dice il nome, sono opinabili. Io ho detto la mia perché ho letto, leggo e leggerò autori fantasy italiani e stranieri. Dire la propria opinione può essere spiacevole, ma a questo punto sfido chiunque a farmi esempi di buon fantasy italiano, fatti salvi quattro/ massimo cinque autori che si salvano. Più con l'urban che con la fantasy classica.
Che si impegnino non discuto. Sono la prima a dire che qualsiasi autore merita rispetto perchè spende tempo, fatica e speranze. Ma alla fine, quello che conta è il risultato. E su quello, se permetti, sono libera di dire e difendere il mio punto di vista.
Qualsiasi mestiere è difficile, chi sostiene il contrario è perchè non ha mai veramente lavorato. E un lavoro fatto male è brutto. Non è colpa di nessuno se certe capacità non ci sono, ma questo non cambia la realtà dei fatti.

Io non disprezzo affatto la nazionalità del fantasy. Mi limito a dire quello che provo dopo aver letto. Magari, di fantasy italiana leggine Tanta, e poi ne riparliamo. Senza polemica ^_^.
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
un muspeling
«apprendista incendiario»
Messaggi: 5312
MessaggioInviato: Gio 26 Dic 2013 22:37 pm    Oggetto:   

Ohibò, Modessa, in qualsiasi attività creativa il pubblico pagante ha tutto il sacrosanto diritto di fare "buuu" a un'opera e a dire, certo in modo molto sintetico, "questo libro è brutto".
Si potrà dissentire se si pensa che questo campo dell'umano ingegno sia retto da regole democratiche, ma allora si finirebbe per applaudire anche chi pubblica a pagamento e solo perché "ha fatto lo sforzo di buttare giù una prima stesura".
Purtroppo/per fortuna, in questo campo ci si piglia tanti fischi e solo i pochi veramente meritevoli hanno apprezzamenti. Si tratta del tato duro, ma al contempo esaltante del fare opere creative. Che dolcezza ci sarebbe, se no, nel sentirsi dire (da un completo sconosciuto) "però, sei bravo, mi è piaciuto quello che hai fatto!". Wink
Reginald Graham
«Lo Stolto»
Messaggi: 1105
MessaggioInviato: Ven 27 Dic 2013 0:34 am    Oggetto:   

Lorsignori, io credo che se mettiamo un autore di talento 7 vicino a un autore di talento 10 quasi sicuramente (e con il quasi racchiudo gli indici, i fattori di gradimento del lettore, che sono variabili soggettive) quello col talento 10 riuscirà a scrivere il libro migliore, indipendentemente dal fatto che sia anglosassone o italiano.
Il punto, purtroppo è: SE l'autore di livello 10 si dimostra esser l'italiano, riuscirà a essere edito da una casa editrice importante, che gli garantisca visibilità sul mercato? Molto difficilmente, anche se dietro ha una bella gavetta.
La mia conclusione è questa: i prodotti italiani ci sono, e sono buonissimi, ne sono arciconvinto (questo perché ho spulciato fra libricini autopubblicati e libri editi da case editrici ignote, trovando autentiche gemme) ma non ci viene data l'opportunità di gustarli.
Il fantasy italiano è brutto proprio per questo.

Un italiano che al posto di un fantasy firmato Rossi ne comprano uno firmato Smith, quasi certamente farà un affare.
M.T.
«Paladino Guardiano»
Messaggi: 2407
MessaggioInviato: Ven 27 Dic 2013 0:57 am    Oggetto:   

La discussione è interessante e meritevole, ma questo non è il 3D dedicato a essa: qui si parla del libro recensito. Discorsi di altro genere allontanano l'attenzione da quanto il 3D in questione si propone di fare: parlare del libro. Un libro fantasy scritto da uno scrittore italiano: l'unica precisazione che si può fare, come già detto, è che il fantasy non ha nazionalità, è di tutti e non appartiene a nessuno. Fatta questa doverosa premessa, quello di cui si deve parlare è se il romanzo, in questo caso Terra Ignota, ha una storia interessante o meno, se è intelligente oppure no, se ha uno stile coinvolgente o noioso, come sono caratterizzati i personaggi e come è sviluppata la trama.
Per qualsiasi altra questione, esistono 3D appositi: ormai si sta divagando troppo.
Negróre
«dannatamente umano»
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Dom 29 Dic 2013 0:02 am    Oggetto:   

Kinzica ha scritto:
Andrea non voglio andare OT. Ma imho dovresti riflettere su quanto hai detto. La fantasy italiana esiste e si riconosce eccome. Perché salvo un paio di lodevoli (lodevolissime) eccezioni, è BRUTTA.

Non la penso così. Ed è ovvio che quanto ho scritto viene da una riflessione (e pure bella lunga - ma anche talmente datata, ormai, che non m'interessa discuterne più di tanto).
Ribadisco quanto scritto e t'inviterei a riflettere sul fatto che non ho affermato che il fantasy scritto da italiani sia di qualche valore (né bello, né brutto). Semplicemente che il mio metro di paragone non sarà mai dettato da una scala di valori inesistente: il fantasy italiano. Il fantasy è la scala di valori, che tu sia italiano o giapponese o inglese, se scrivi fantasy. Ed ho anche messo un "costi quel che costi al malcapitato di turno" (cosa che dovrebbe farti riflettere circa come la pensi dei testi *che si pubblicano* in Italia - va da sé, non sono tutti quelli scritti... Wink ). La conseguenza del mio ragionamento è che sono ormai davvero pochi gli autori di fantasy che penso valga la pena leggere È questo includendo qualsiasi nazionalità sia in discussione.

Inoltre, il discorso scritto sulle case editrici dice proprio quello che diceva qui Reginald, né più né meno.
Un sorriso, Andrea
M.T.
«Paladino Guardiano»
Messaggi: 2407
MessaggioInviato: Dom 29 Dic 2013 0:46 am    Oggetto:   

Andrea, la discussione è meglio continuarla qui : http://www.fantasymagazine.it/forum/viewtopic.php?t=17481&highlight= Smile
Negróre
«dannatamente umano»
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Lun 30 Dic 2013 11:53 am    Oggetto:   

Grazie Mirco, ma ho concluso. Smile
Un sorriso, Andrea
(michele mancini)
«Ospite»

MessaggioInviato: Mar 11 Feb 2014 10:48 am    Oggetto: Re: Terra ignota. Risveglio   

boh, io l'ho finito di leggere ieri e mi è piaciuto. non sarà chissà quale romanzo originale ma a me sta recensione sembra esagerata
Martina
«Nazgul»
Messaggi: 400
MessaggioInviato: Dom 16 Feb 2014 0:55 am    Oggetto:   

Citazione:
a me sta recensione sembra esagerata


Volendo avrei potuto scrivere molte altre cose. Non l'ho fatto solo perché già così mi sembrava di aver dato un'idea abbastanza precisa del romanzo.
La mia impressione è che Santoni non abbia capito che non basta mettere insieme luoghi comuni o citazioni colte per scrivere un'opera valida, e che non abbia preso il genere abbastanza sul serio da riflettere sulla solidità della storia stessa. Tanta gente pensa che in un fantasy possa accadere di tutto semplicemente perché è un fantasy e quindi non ha bisogno di essere realistico. Temo che Santoni sia caduto in questo tipo di atteggiamento, quel che è certo è che più andavo avanti a leggerlo più il suo libro riusciva a irritarmi e a farmi sentire presa in giro. Da qui la recensione che ho scritto.
Danyengine
«Hobbit»
Messaggi: 23
MessaggioInviato: Mer 16 Apr 2014 10:57 am    Oggetto:   

Stavo cercando informazioni su "Terra Ignota" e mi sono imbattuto in questa discussione, che in alcuni tratti si è rivelata piuttosto interessante.
Non so se andrò leggermento OT, ma vorrei provare a guardare l'argomento trattato da un'altra ottica.
Premetto che non ho letto Terra Ignota e nessuna opera di Santoni, il mio è un discorso rivolto a quanto è stato generalizzato qui sopra, ossia a quella sorta di "discriminazione" contro gli scrittori Italiani citata da qualcuno.

Quando leggiamo un'opera tradotta in Italiano, prendiamo l'esempio di Martin, di Sanderson, o di Joe Abercrombie, senza dubbio la qualità del traduttore è fondamentale per la buona riuscita del testo nella nostra lingua. Io sono convinto che "quel traduttore", è arrivato ad essere il traduttore di Martin, di Sanderson o di "Joe Abercrombie" per meriti, probabilmente perchè è tra i migliori e riesce a rendere il testo nella nostra lingua eccellente. E' chiaro che alla base c'è un'opera stupenda di cui godranno coloro che leggono i libri nella lingua originale, ma per noi che leggiamo in Italiano, senza dubbio sono stati scelti i "migliori traduttori sul mercato" che senza dubbio sanno scrivere bene. Ok ... so che alcune traduzioni, tipo la prima traduzione de "l'occhio del mondo" non era il massimo, ma io parlo in generale! Wink

Io suppongo che riuscire a pubblicare un libro o un qualsiasi altro prodotto, potrebbe essere in alcuni casi pò meno meritocratico. Ad esempio, se io avessi soldi da investire (o comunque da spendere), potrei tranquillamente pubblicare un libro a livello nazionale, a prescindere dalle mie abilità. Se io fossi addentrato nel settore, con le giuste conoscenze ( ... e soprattutto avendo la possibilità di poter "ricambiare dei favori" ... ) potrei tranquillamente pubblicare un libro, anche se so che esistono migliaia di scrittori che hanno più capacità di me. Siamo in Italia e le cose spesso funzionano all'Italiana.

Forse (in parte!) è anche per questo che a volte le opere tradotte in Italiano risultano essere di livello superiore rispetto alle opere scritte in Italiano da Italiani. Da una parte c'è chi traduce perchè è probabilmente "il più bravo a tradurre", dall'altra potrebbe esserci chi è riuscito a pubblicare un'opera per ragioni che potrebbero essere un pò meno agganciate alla meritocrazia.

Chiaramente questa è una mia considerazione, del tutto personale, non rivolta ai contenuti della scrittura, ma alla stesura del testo ... in ogni modo, anche i contenuti traggono beneficio quando un testo è scritto a regola d'arte.
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