Articolo molto interessante e ben fatto, anche per la duplicità di visioni.
A mio modesto avviso, fintanto che non ci sarà da parte dello Stato una presa di posizione forte a sostegno della cultura non sarà pensabile che molte cose cambino.
Giustamente, l'editore è sia divulgatore di cultura, sia, in primis, imprenditore che deve svolgere un lavoro remunerativo. Non stiamo parlando di biblioteche...
Però la cultura va sostenuta, non abbattuta da tasse varie. Occorre sostegno all'editoria, alle librerie (ricordiamo che le librerie mettono in tasca di solito il 30-40% del prezzo di copertina di un libro, eppure sono in costante chiusura...), ma soprattutto occorre un messaggio chiaro e deciso, cioè che la cultura è importante e che un popolo senza cultura è un popolo finito.
La cultura, d'altra parte, per il cittadino medio è a portata di mano senza grosse spese. Chi non ha mai letto niente (o visto un film diverso dalle soap opera...) potrà andare in qualsiasi biblioteca e trovare libri di vario genere (o in emeroteca, o in videoteca, etc...e trovare altri prodotti). Senza spendere un soldo, ma acculturandosi. E magari un giorno, forse presto, diventerà un frequentatore di librerie... |