Mariangela Cerrino


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Autore Messaggio
LotharB
«Nano»
Messaggi: 141
Località: Roma
MessaggioInviato: Lun 21 Apr 2008 20:00 pm    Oggetto:   

Ciao Mariangela,
volevo dire la mia a proposito della dicotomia presunta fra romanzi e racconti brevi.
Io sono per il rapporto biunivoco. Ovvero, saper scrivere bene un genere di narrativa non comporta automaticamente facilità nell'approcciare l'altro, a prescindere da quale sia il genere da cui si parte.
Esistono diversi romanzieri d'indubbia fama che hanno fallito sulla breve distanza, e viceversa (mi viene in mente, a quest'ultimo proposito e visto che siamo in ambito fantastico, l'esempio fatto da qualcuno in merito all'opera di HP Lovecraft).
D'altro canto, possiamo trovare altrettanti esempi di scrittori bivalenti. Se uno come Stephen King, malato di prolissità acuta, è riuscito a scrivere racconti e novelle d'indiscutibile valore, allora dico che se hai talento nessuno ti preclude la porta (narrativa) a fianco.
Personalmente mi ritrovo in quanto dice Andrea: ho bisogno di spazio e di respiro, in prima istanza perché punto molto sui personaggi e me la prendo comoda a farne emergere le sfaccettature. La stessa storia, inoltre, mi piace svolgerla una spira per volta, sempre con un occhio al giusto ritmo, ovviamente.
Per quelle che sono le mie caratteristiche, quindi, ritengo più difficoltoso (anche se meno dispendioso) comprimermi nei confini di un racconto. E' curioso come poi le volte in cui l'ho fatto, io sia stato più soddisfatto del risultato di quanto di solito sono con i romanzi... forse perché sono minori gli elementi da raffinare, una volta che hai preso le misure giuste (e corte) alla narrazione. Wink
Mariangela Cerrino
«Hobbit»
Messaggi: 25
MessaggioInviato: Mar 22 Apr 2008 10:22 am    Oggetto:   

Ciao Negròre, ben trovato!
Ovviamente quello che io posso dire rispecchia la mia personale esperienza e, al massimo, quello che nel corso degli anni ho potuto vedere nella mia cerchia di amici, appassionati di fantasy e fantascienza.
Ho pur contribuito a creare nel passato dei poli di attrazione per giovani scrittori (lo Space Opera Club organizzatore di tante Italcon, per dirne uno); di tutti quei giovani che pure scrivevano buoni racconti, nessuno è approdato al romanzo in modo tale da riuscire a farsi pubblicare.
Per contro, ho letto ottimi racconti di tutti gli autori di romanzi del panorama italiano di sf.
Non ho mai detto che sia più facile scrivere un racconto, ma che l'approccio alla scrittura di un racconto è totalmente diverso dall'approccio ad un romanzo, più o meno lungo che sia.
Un racconto deve dare tutto e subito, un romanzo deve svolgersi su tempi di diversi e richiede lavoro e struttura adeguati. Tutto qui.
Ovviamente, più un racconto è breve e maggiore deve essere l'abilità dell'autore per creare phatos e dire effettivamente qualcosa. Al contempo, più un romanzo è lungo e maggiore è l'impegno dell'autore per non lasciar cadere la narrazione in un semplice (e noioso) scorrere di pagine.
Non credo, o almeno per me non è mai stato possibile, scrivere soltanto con il mestiere. Certo il mestiere aiuta, come l'esperienza, ma questo accade in tutti i lavori; scrivere coinvolge (sempre per me personalmente) troppe emozioni per essere mestiere.
Ho una sola regola fondamentale: non scrivere qualcosa che come lettrice non leggerei. Il resto è appunto emozione e, perché no, amore. I personaggi non amati non nascono bene, si muovono male, restano relegati alla dimensione piatta della carta. I personaggi amati prendono vita nel loro particolare universo, ed è lì che restano vivi. Ed è così che deve sentirli il lettore. Vivi.
Questo è forse il blocco di cui tu parli; reggere la lunga distanza senza cedere e farli tornare piatti nella carta. Senza contare che comunque il romanzo richiede capacità organizzative e di struttura a cui il racconto non prepara.
Personalmente, per me il racconto è sempre stato una specie di "passatempo", proprio come le poesie; un'ispirazione passeggera, un'emozione da vivere rapidamente e poi lasciare, uno studio di personaggi e situazioni magari da utilizzare successivamente in un romanzo, oppure una serie di racconti da unire. Le Storie dell'Epoca Mu è nato in questo modo. Prima un racconto... poi un altro, e infine diciotto racconti che hanno formato un solo corpo narrativo.
400 pagine di solo mestiere? Ne ho lette, specialmente di autori anglossasoni di bestseller. Si riconoscono subito, mi lasciano ammirata, e mi fanno pensare che (con le loro tirature e i loro incassi), devono essere loro ad aver capito tutto, e non noi, che abbiamo bisogno di amore per la parola scritta e i nostri personaggi. Sad
Mariangela Cerrino
«Hobbit»
Messaggi: 25
MessaggioInviato: Mar 22 Apr 2008 10:30 am    Oggetto:   

ciao Lothar
bè, certamente ciascuno deve scrivere secondo i propri desideri. Scrivere qualcosa che non si ama o per cui non ci si sente portati a mio parere è inutile, perché comunque non ci permetterà mai di esprimerci. Se un buon racconto ci soddisfa ha altrettanto valore di un romanzo. L'importante è che sia riuscito bene. E' sempre e comunque una questione di attitudine e di scelta. Se poi si vuole approdare all'editoria professionale, allora il discorso cambia, e prendere in considerazione il romanzo diventa una necessità.
Negróre
«dannatamente umano»
Messaggi: 2562
MessaggioInviato: Mer 23 Apr 2008 10:26 am    Oggetto:   

Mariangela, non è facile continuare questa discussione. Non so perché, ma le tue parole mi fanno riflettere molto e non mi lasciano molto da dire. Immagino che il motivo sia che vivo la scrittura esattamente come tu hai descritto (con una sintesi che non mi è propria, ahimè...).

Credo, forse, che in quanto dici tu vi sia una parte di verità: l'amore per il testo semplice e scorrevole al limite della banalizzazione, che rimpiazza l'amore per la parola scritta. La parte che invece mi lascia perplesso è credere che gli autori internazionali di best-seller non sentano i loro personaggi. Per molti sarà così, ma ho come l'impressione che un romanzo con personaggi bidimensionali, tratteggiati di solo mestiere e senza passionalità, faccia crollare le sue vendite. Sono abbastanza convinto che quanto meno il protagonista è sentito: altrimenti il pubblico è davvero caduto in basso (e non lo so, perché personalmente non leggo best-seller che non siano "best-seller di genere"; se esco dal fantastico in senso lato, entro in saggi e classici o, piuttosto, in letteratura vera e propria - soprattutto autori sudamericani e autrici, perché amo la letteratura femminile).
I vari King, Follett, Grisham e compagnia bella (e ricca) non m'attraggono più, né credo mi possano rivelare qualche segreto di sicuro successo: non potrei scrivere cose simili, perché come te so che la mia unica via è quella dell'amore per il romanzo che sto scrivendo - e non per il possibile risultato di vendite che otterrei scrivendo una cosa che m'annoia a morte o che, semplicemente, non è nelle mie corde.

Grazie per la risposta, Mariangela.
Un sorriso, Andrea


Ultima modifica di Negróre il Dom 11 Mag 2008 20:14 pm, modificato 1 volta in totale
by Ax
«Maia»
Messaggi: 663
Località: Milano
MessaggioInviato: Sab 10 Mag 2008 22:04 pm    Oggetto:   

Mariangela, quali sono gli autori che hanno contribuito alla tua formazione di lettore/autore, e che - magari inconsciamente - ti si insinuano tra le dita nella stesura di ciò che scrivi? Non mi riferisco, ovviamente, al copiarne lo stile, ma ti capita mai di pensare a cosa farebbe uno di loro quando incontri una situazione di stallo in cui non sai come muoverti?
Sono sicuro che poi alla fine un autore onesto troverà la soluzione muovendosi sulle proprie gambe, ma magari una piccola spinta può scatenare il resto.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
Mariangela Cerrino
«Hobbit»
Messaggi: 25
MessaggioInviato: Mar 13 Mag 2008 22:01 pm    Oggetto:   

Ciao Ax,
la mia formazione si è compiuta sui grandi autori anglosassoni "main". Poi, quando è arrivata la fantascienza nella mia vita letteraria, su Bradbury, Vance e Brackett, i miei autori preferiti.
Nel campo fantasy confesso di non aver letto molto, non almeno per quanto riguarda la fantasy tradizionale. Sono portata per il romanzo storico, e quindi anche per la fantasy prediligo impianti e ambientazioni agganciati alla storia. La mia autrice preferita resta Mary Stewart, e il suo ciclo dedicato a Merlino.
Di solito non leggo romanzi - non almeno romanzi dello stesso genere - se sto scrivendo, e proprio per evitare non volute contaminazioni...
In quanto a pensare a che cosa potrebbe fare un altro scrittore in una situazione di stallo... no, non mi è mai capitato. E francamente non ne vedo nemmeno il motivo, proprio perché gli altri scrittori, con tutti i loro meriti, non sono me. Smile
by Ax
«Maia»
Messaggi: 663
Località: Milano
MessaggioInviato: Mer 14 Mag 2008 12:54 pm    Oggetto:   

Mariangela, l'ultima frase denota personalià e mi è piaciuta.
L'impianto storico affascina anche me ed è per questo che ho preso i tuoi 'Rasna': a breve li leggerò.
Grazie per la risposta.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
Mariangela Cerrino
«Hobbit»
Messaggi: 25
MessaggioInviato: Mer 14 Mag 2008 14:03 pm    Oggetto: Etruschi/Rasna   

Ax, spero davvero tu abbia trovato il ciclo edito da Longanesi in rilegato, e non quello della Tea, perché il ciclo Rasna proposto dalla Tea era una versione molto più corta, mooolto semplificata rispetto all'originale, e voluta per un pubblico giovanile (o meno preparato), sull'onda della moda di Ramse e affini di quel periodo Sad
Ora non darei più il mio consenso ad una operazione del genere...
Mi auguro tu abbia letto (o vorrai leggere) Lisidranda, fresca di stampa. Qui ho "nascosto" molti miti comuni a tradizioni e religioni di molti popoli. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensano i partecipanti del forum. Magari lo chiederò nell'apposita discussione!
Ciao!
by Ax
«Maia»
Messaggi: 663
Località: Milano
MessaggioInviato: Mer 14 Mag 2008 16:49 pm    Oggetto: Re: Etruschi/Rasna   

Maevan ha scritto:
Ax, spero davvero tu abbia trovato il ciclo edito da Longanesi in rilegato, e non quello della Tea, perché il ciclo Rasna proposto dalla Tea era una versione molto più corta, mooolto semplificata rispetto all'originale, e voluta per un pubblico giovanile (o meno preparato), sull'onda della moda di Ramse e affini di quel periodo Sad
Ora non darei più il mio consenso ad una operazione del genere...

Ahimé temo di aver preso quelli della TEA, tranne il secondo che è in edizione rilegata. Non avevo pensato (o meglio, non mi ero documentato a sufficienza) a possibili differenze di contenuto tra le due edizioni. Ammetto che quel 'pubblico giovanile' che hai scritto mi spiazza un po'. Smile
Lisidranda mi incuriosisce - un bel tomo -, ma volevo prima leggere i Rasna, avendoceli già; terrò conto di quanto hai precisato sul target dell'edizione TEA.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
Mariangela Cerrino
«Hobbit»
Messaggi: 25
MessaggioInviato: Mer 14 Mag 2008 22:37 pm    Oggetto: Rasna   

Ci sono circa 50/80 pagine in meno, complessivamente, nell'edizione TEA - ma attenzione, nel ciclo Rasna, perché la TEA ha proposto anche una sua stampa in versione integrale dei primi due.
Ricapitolo, per comodità:
Versione integrale Longanesi:
- I Cieli Dimenticati
- La Via degli Dei
- La Porta sulla Notte
Versione integrale Tea:
- I cieli Dimenticati (copertina diversa dalla versione rilegata Longanesi)
- La Via degli Dei (copertina uguale alla versione rilegata Longanesi)
Versione intregale Club degli Editori:
- La Via degli Dei (copertina diversa)
Versione semplificata TEA proposta con il titolo RASNA
_ I Cieli Dimenticati
- La Via degli Dei
- La Porta sulla Notte

Avendo il secondo in edizione rilegata, ti accorgerai da solo, confrontandolo con gli altri due, che cosa intendo parlando di edizione semplificata per un pubblico giovanile.
Ciao! Smile
Pawin
«Balrog»
Messaggi: 1023
Località: Sardegna
MessaggioInviato: Gio 15 Mag 2008 19:56 pm    Oggetto:   

ho un problema.
devo fare una pseudoricerca (non so nemmeno da che parte darmi) sull'eroismo ma ci sono tanti tipi diversi di eroe..
addirittura, ho pensato ai miei libri ma non sono riuscita ad inquadrare in quel modo nessun personaggio, per capire di chi devo parlare!
perciò mi chiedo Che cos'è un eroe? che caratteristiche deve avere?
anzi, lo chiedo a tutti voi perchè preferisco sentire il punto di vista di uno scrittore (per quanto certa gente continui a dirmi che la letteratura è morta da tempo.. Rolling Eyes ).
come vedete l'eroe? Medieval

grazie in anticipo! temo che passerà qualche giorno prima che possa ritornare nel forum.. Crying or Very sad

naturalmante parlo anche di eroine! mi sembra pure giusto Rispetto
Elyria
«Anjin»
Messaggi: 4837
Località: fra la terra e il mare
MessaggioInviato: Sab 04 Ott 2008 19:47 pm    Oggetto:   

( C'è ancora qualcuno qui? Very Happy )

Ciao Mariangela,
se non sbaglio tu hai scritto una saga "Etrusca". E' in previsione una ristampa? Sarei davvero interessata a leggerla ^__^.

Cris
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
ringstorm
«Giullare del Massacro»
Messaggi: 3507
Località: siano (sa)
MessaggioInviato: Lun 06 Ott 2008 19:40 pm    Oggetto:   

ciao mariangela!!
anche io sono molto interessata alla tua saga "etrusca", ricordo che conobbi il tuo nome proprio sentendo nominare questo tuo lavoro, e rimasi talmente incuriosita da fare una ricerca su di te. purtroppo, non sono ancora riuscita a leggerlo.
mi aveva colpito la particolarità dell'ambientazione. devo dire che da quando ho conosciuto i tuoi lavori, ho rivalutato il fascino del romanzo storico.
(tanto che, da allora non mi vergogno più di conservare nel cassetto l'idea di una futura serie di racconti a sfondo storico).
prima di incappare nei tuoi avevo letto romanzi storici veramente deludenti. tanto deludenti, che non mi ricordo nemmeno più il nome dell'autore. e questo, a mio parere è quanto di peggiore si possa dire di uno scrittore.
questo perchè io penso che al di là del desiderio di guadagno, quello che spinge uno scrittore a pubblicare la propria opera sia il desiderio nascosto di condividersi con gli altri, di scoprire se la parte più nascosta di noi, che si esprime appieno nella storia, potrebbe piacere ad altre persone, e trovare affinità con esse.
io penso che leggere un romanzo, sia come conoscere in maniera più o meno intima l'autore. ci sono sentimenti che scorrono con le parole, che non mostriamo mai in un faccia a faccia ma che, anzi ci sforziamo di nascondere in profondità. secondo me è questo che rende uno scritto prezioso.

in ogni caso, mi sono sempre domandata cosa spinge a desiderare di scrivere nella vita. qual è stata l'esperienza che ti ha fatto decidere che ti sarebbe piaciuto scrivere? una lettura particolare, un'esperienza di vita, o un particolare bisogno?
nell'ultimo periodo, le pubblicazioni contemporanee mi lasciano oltremodo annoiata e delusa. mi sembra di leggere sempre le solite storie trite e ritrite. per questo motivo, sto riscoprendo i talenti degli scrittori pubblicati dal caro vecchio weird tales, (howard, e catherine moore, che sto adorando, lovecraft, ecc..) tra questi l'osannato vance. mi domandavo quali erano i suoi racconti che ti avevano rapito di più.

spero che passerai nuovamente di qua per leggere le mie domande.
ciauz
terry
Era brilligo e gli unsci tovi / girondavano sulla rava, / eran birbizzi i borogovi / e il momo ratso ultragrattava

Mariangela Cerrino
«Hobbit»
Messaggi: 25
MessaggioInviato: Sab 11 Ott 2008 10:29 am    Oggetto: Saga Etrusca   

Ciao Kinzica
mi auguro che la Saga sia ristampata anche qui in Italia e il mio agente sta lavorando in questo senso, dal momento che in Germania è arrivata alla quarta edizione (contando soltanto le edizioni della Fischer)!
Poichè è stato un notevole impegno, specialmente dal punto di vista della ricostruzione storica (ovviamente con qualche concessione per sviluppare la vicenda, come sempre accade per i romanzi storici romanzati) non potrebbe che farmi tanto piacere. Quindi speriamo Smile
un muspeling
«apprendista incendiario»
Messaggi: 5312
MessaggioInviato: Sab 11 Ott 2008 10:54 am    Oggetto:   

Io ho trovato e mi trovo in casa ad attendermi, Cronache dell'epoca Mu. Voglio cominciare a leggerlo quanto prima, anche se ho già delle cose già iniziate che dovrò finire.
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