Marco Davide


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LotharB
Nano
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MessaggioInviato: Dom 18 Mag 2008 14:20 pm    Oggetto:   

@Pawin: sono contento di esserti stata di qualche aiuto. Wink

@by Ax: io credo che Lothar, nell'arco della trilogia, incarni molti degli aspetti che ho citato. Mi riferisco all'intera trilogia perché il componente essenziale della crescita si sviluppa nei tre romanzi, di pari passo con le evoluzioni, spesso impreviste, della storia. Credo comunque che già 'La Lama del Dolore' delinei i tratti di un eroe molto umano, caratterizzato da qualità ma da altrettanti limiti, che sceglie di percorrere la sua strada nonostante le difficoltà e nonostante la coscienza di potere cadere da un momento all'altro. Questo è il punto di vista dell'autore, certo, frutto delle sue (ovvero mie Wink ) intenzioni. Mi sembra, dai giudizi che ricevo, che l'aspetto venga solitamente percepito. Sarò ovviamente curioso di sapere, se mai accadrà che leggerai di Lothar (ma non solo, anche altri personaggi della trilogia a mio avviso ricadono nella sua stessa categoria), quali saranno anche le tue percezioni.
by Ax
Maia
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MessaggioInviato: Dom 18 Mag 2008 21:34 pm    Oggetto:   

LotharB ha scritto:
@by Ax: Sarò ovviamente curioso di sapere, se mai accadrà che leggerai di Lothar (ma non solo, anche altri personaggi della trilogia a mio avviso ricadono nella sua stessa categoria), quali saranno anche le tue percezioni.

Con piacere, Marco. Al momento sono in attesa di ricevere il tuo romanzo, quello di Michele, e quello di Milena.
Mamma Italia chiama. Wink
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
by Ax
Maia
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MessaggioInviato: Dom 19 Ott 2008 13:43 pm    Oggetto:   

Marco, mi fischiano le orecchie o il tuo secondo 'pargolo' sta per vedere la luce? Mr. Green
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
CB
LotharB
Nano
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MessaggioInviato: Lun 20 Ott 2008 20:43 pm    Oggetto:   

by Ax ha scritto:
Marco, mi fischiano le orecchie o il tuo secondo 'pargolo' sta per vedere la luce? Mr. Green


Così è se vi pare. Wink

Ormai manca una settimana, si sono praticamente rotte le acque! Laughing
anto73
Elfo
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MessaggioInviato: Mar 21 Ott 2008 3:41 am    Oggetto:   

Shocked urka che parto lungo! Laughing
LotharB
Nano
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MessaggioInviato: Mar 21 Ott 2008 12:52 pm    Oggetto:   

anto73 ha scritto:
Shocked urka che parto lungo! Laughing


Dieci anni, in effetti. Laughing
zephiross
Drago
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MessaggioInviato: Mar 28 Ott 2008 20:52 pm    Oggetto:   

Ciao Marco, una domanda: so che sarai a Lucca Comics per la presentazione del tuo nuovo libro.
Magari è una domanda banale, ma sarà possibile acquistarlo, nell'occasione? (magari con un tuo autografo Very Happy )
LotharB
Nano
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MessaggioInviato: Lun 03 Nov 2008 10:29 am    Oggetto:   

Zephiross, scusami per la scarsa tempestività nella risposta...

Il volume era acquistabile, certo, allo stand della Curcio che, sono sicuro, se sei stato nel padiglione Games non ti è sfuggito (per dimensioni e banner qua e là... non passavamo inosservati! Laughing ).

Io ho trascorso quasi tutto sabato e domenica lì a firmar dediche (pranzi compresi Laughing )... ci siamo incrociati senza rendercene conto? Wink
zephiross
Drago
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MessaggioInviato: Lun 03 Nov 2008 13:23 pm    Oggetto:   

Ho presenziato alla tua conferenza, ero seduta proprio a fianco all'ingresso della sala conferenze (insieme al ragazzo vestito da templare). Purtroppo non son potuta rimanere a sentire fino in fondo (e quindi, sigh, nemmeno a farmi fare l'autografo)... comunque avevo nella borsa il 2° volume e 2 tomi del primo volume da regalare agli amici che mi avevano accompagnato Very Happy

Oggi comincerò a leggere il secondo volume Wink
LotharB
Nano
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MessaggioInviato: Mar 04 Nov 2008 14:53 pm    Oggetto:   

zephiross ha scritto:
Ho presenziato alla tua conferenza, ero seduta proprio a fianco all'ingresso della sala conferenze (insieme al ragazzo vestito da templare). Purtroppo non son potuta rimanere a sentire fino in fondo (e quindi, sigh, nemmeno a farmi fare l'autografo)... comunque avevo nella borsa il 2° volume e 2 tomi del primo volume da regalare agli amici che mi avevano accompagnato Very Happy

Oggi comincerò a leggere il secondo volume Wink


Il ragazzo vestito da templare me lo ricordo... quando ho tempo di mettere mano sul filmato magari provo a vedere se c'è un passaggio dove individuarti. Wink

Per la dedica, spero capiterà un'altra occasione.

Per la lettura... beh, sai dove trovarmi per il feedback. Wink
zephiross
Drago
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MessaggioInviato: Mar 04 Nov 2008 16:58 pm    Oggetto:   

Lettura già iniziata mentre ero in treno, e sono già a metà Wink
Mi piace, e molto Wink
mikimago
Bombadil
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MessaggioInviato: Ven 13 Feb 2009 17:47 pm    Oggetto:   

Qui di seguito la mia recensione.
Disponibile come sempre a confrontarmi con Marco e gli altri su di essa.

ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER


Ecco un bell’esempio di fantasy adulto, che non si fa scrupolo di “sporcarsi le mani” (se mi si passa l’espressione) e di colorire il linguaggio (d’altra parte, è una scelta stilistica congrua con l’ambientazione e i personaggi e di conseguenza non stona).

Lo stile del romanzo è magmatico. Davide molla spesso le briglie e lascia che il linguaggio s’avventuri per vie impervie. Essenziale e tagliente in certi frangenti, diventa più ricco dove le esigenze narrative lo richiedono (in tal senso, ho trovato straordinario il passaggio relativo all’arrivo dell’inverno, una notevole dimostrazione di come la nostra lingua sappia essere, se usata adeguatamente, davvero evocativa).
Un plauso particolare va rivolto, a mio avviso, all’autore per la gestione dei punti di vista. Decidere di passare da quello di un personaggio all’altro, nell’ambito di uno stesso capitolo, e senza ricorrere allo stratagemma dello spazio bianco che “marca” lo spostamento, è una sfida che richiede coraggio nelle intenzioni e padronanza tecnica nella realizzazione. Ebbene, Marco riesce in maniera egregia a vincerla, grazie a una straordinaria “fluidità di manovra” (se mi si passa l’espressione calcistica)

Riguardo ai personaggi, interessante Lothar anche se quello che a me è parso meglio definito è di certo Mutio, un uomo comune coinvolto in vicende molto più grandi di lui a cui non fa fronte attingendo a miracolose capacità nascoste. Non altrettanto ben sbozzati mi sono invece parsi Thorval e Rugni. In Moonz ravvedo infine potenzialità che spero trovino piena espressione nei romanzi che verranno. In genere, ho apprezzato la loro vulnerabilità, il fatto che sputino sangue, spillino odio, non si tirino indietro quando si tratta di scendere a compromessi: in una parola, insomma, le mezze tinte che li contraddistinguono.

Ho letto in giro su Internet che a qualcuno la storia non è parsa particolarmente innovativa. Non concordo con tale giudizio. Ne “La Lama del dolore”, a me è parso, conta più il viaggio e come esso aiuta a svelarci i personaggi che non il fine del viaggio stesso. D’altra parte non c’è una vera e propria quest alla sua base (sarebbe stato molto più scontato se Lothar fosse andato alla ricerca della spada) ma una successione di eventi che hanno una loro ragione d’essere e un plausibile rapporto causa effetto.
In tal senso l’unico appunto che mi sento di muovere a Marco in tal senso è relativo alla scena dell’impiccagione. Da autore, ritengo che ciascuna scena contenuta in un romanzo debba essere funzionale alla storia che esso racconta e – imprescindibile – portare avanti la trama. Invece quella scena a me ha dato forte l’impressione di essere stata appiccata lì per fare confrontare i personaggi circa il tema della pena capitale, facendo esprimere loro tra l’altro posizioni che, a differenza del resto, mi sono parse troppo manichee.
Interessante infine l’idea dei culti pagani che si sposa con l’atmosfera cupa che pervade il romanzo e che trova compiuta espressione a mio avviso nelle creature che il gruppo affronta nel tempio di Fenice.

Bell’esordio, non c’è che dire: un altro solido mattone piantato alla base del nascituro fantasy italiano.
Segui la strada per tornare a Krune:


http://www.darioflaccovio.it/scheda/?codice=DF8722
LotharB
Nano
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MessaggioInviato: Dom 15 Feb 2009 14:11 pm    Oggetto:   

mikimago ha scritto:
Qui di seguito la mia recensione.
Disponibile come sempre a confrontarmi con Marco e gli altri su di essa.


Grazie per avermi letto, Michele. E grazie per avermi offerto un parere circostanziato, a prescindere dai suoi contenuti.

Citazione:

ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER


Ecco un bell’esempio di fantasy adulto, che non si fa scrupolo di “sporcarsi le mani” (se mi si passa l’espressione) e di colorire il linguaggio (d’altra parte, è una scelta stilistica congrua con l’ambientazione e i personaggi e di conseguenza non stona).

Lo stile del romanzo è magmatico. Davide molla spesso le briglie e lascia che il linguaggio s’avventuri per vie impervie. Essenziale e tagliente in certi frangenti, diventa più ricco dove le esigenze narrative lo richiedono (in tal senso, ho trovato straordinario il passaggio relativo all’arrivo dell’inverno, una notevole dimostrazione di come la nostra lingua sappia essere, se usata adeguatamente, davvero evocativa).


'Magmatico' non me l'aveva mai detto nessuno... Razz Però direi che rende. Wink
Sono cosciente di possedere uno stile cui bisogna concedere margine con molta accortezza. Garantisce impatto ma, appena ti distrai, rischia di debordare. Scrivendo 'La Lama del Dolore' ho appreso diverse lezioni su come padroneggiarlo, ed ho cercato di metterle a frutto già dai romanzi successivi. Negli anni, credo di averlo fatto definitivamente mio. Che possa piacere o meno, poi, è nella natura di ogni cosa...

Per quel che riguarda l'avvento dell'inverno... Nel tuo Krune, a fronte di uno stile generalmente impeccabile e certo controllato, ho ravvisato le potenzialità più intriganti della tua penna proprio là dove ti lasciavi andare nella pittura del paesaggio. Questo per dire che, ascoltato da te, questo specifico commento assume valenza particolare. Wink

Citazione:

Un plauso particolare va rivolto, a mio avviso, all’autore per la gestione dei punti di vista. Decidere di passare da quello di un personaggio all’altro, nell’ambito di uno stesso capitolo, e senza ricorrere allo stratagemma dello spazio bianco che “marca” lo spostamento, è una sfida che richiede coraggio nelle intenzioni e padronanza tecnica nella realizzazione. Ebbene, Marco riesce in maniera egregia a vincerla, grazie a una straordinaria “fluidità di manovra” (se mi si passa l’espressione calcistica)


Durante le presentazioni (compresa l'ultima di venerdì), spesso mi viene rivolto un commento riguardo il taglio 'cinematografico' che do alla narrazione. Scrivendo, non mi sono mai soffermato a vederla in questo modo. A posteriori, mi sono convinto che probabilmente è vero. Di nuovo, ne 'La Lama del Dolore' io credo di avere sperimentato anche questo aspetto del mio stile, finendo per consolidarlo nelle opere successive.

Citazione:

Riguardo ai personaggi, interessante Lothar anche se quello che a me è parso meglio definito è di certo Mutio, un uomo comune coinvolto in vicende molto più grandi di lui a cui non fa fronte attingendo a miracolose capacità nascoste. Non altrettanto ben sbozzati mi sono invece parsi Thorval e Rugni. In Moonz ravvedo infine potenzialità che spero trovino piena espressione nei romanzi che verranno. In genere, ho apprezzato la loro vulnerabilità, il fatto che sputino sangue, spillino odio, non si tirino indietro quando si tratta di scendere a compromessi: in una parola, insomma, le mezze tinte che li contraddistinguono.


Non smetterò mai di ripetere come la trilogia incarni il suo spirito nei propri personaggi, sopra a tutto. Se, nella misura dettata dai gusti, il lettore si cala al loro fianco, allora davvero riesce a prestare orecchio (e io spero cuore) alla storia narrata.

Citazione:

Ho letto in giro su Internet che a qualcuno la storia non è parsa particolarmente innovativa. Non concordo con tale giudizio. Ne “La Lama del dolore”, a me è parso, conta più il viaggio e come esso aiuta a svelarci i personaggi che non il fine del viaggio stesso.


Un bel modo per dire quel che io ho espresso poca'anzi. Wink

Citazione:

D’altra parte non c’è una vera e propria quest alla sua base (sarebbe stato molto più scontato se Lothar fosse andato alla ricerca della spada) ma una successione di eventi che hanno una loro ragione d’essere e un plausibile rapporto causa effetto.
In tal senso l’unico appunto che mi sento di muovere a Marco in tal senso è relativo alla scena dell’impiccagione. Da autore, ritengo che ciascuna scena contenuta in un romanzo debba essere funzionale alla storia che esso racconta e – imprescindibile – portare avanti la trama. Invece quella scena a me ha dato forte l’impressione di essere stata appiccata lì per fare confrontare i personaggi circa il tema della pena capitale, facendo esprimere loro tra l’altro posizioni che, a differenza del resto, mi sono parse troppo manichee.


Sulla funzionalità 'obbligatoria' degli episodi nei confronti della trama, Michele, ci troviamo in disaccordo. A me piace anche raccontare (e leggere, certo, ché siamo scrittori nella maniera in cui siamo lettori...) l'episodio non fine alla trama ma, nel caso, allo sviluppo dei personaggi. Senza esagerare, certo, se no si va poco avanti (recentemente ho letto 'La Furia' di Altieri: bellissimo, eppure se avesse sintetizzato un poco le prime seicento pagine in cui la storia scorre relativamente, sarebbe divenuto egregio!).
Per quanto riguarda l'impiccagione faccio tesoro del tuo commento e ti racconto un piccolo episodio. Su anobii, qualche mese fa, una utente mi contatta per un commento sul libro. Dice di avere apprezzato molto l'introspezione dei personaggi e cita esplicitamente la scena dell'impiccagione come uno dei momenti in cui il loro approfondimento s'esprime meglio.
Lei era l'unica finora ad avere menzionato quella scena. Prima di te, che però la attribuisci connotazione opposta. Tutto questo (e da autore ad autore sono certo che mi capisci Wink ) dà veramente sale al nostro proporci al pubblico. A me piace molto confrontarmi coi gusti differenti dei lettori. Sono certo, d'altronde, che ci sarà stato chi ha trovato pallosa la descrizione dell'inverno da te invece apprezzata! Laughing
In tutto ciò, io mi limito ad annotare i commenti e a servirmene nell'esercizio di autocritica tramite il quale spero, senza soluzione di continuità, di migliorare il mio sapere scrivere. Wink

Citazione:

Interessante infine l’idea dei culti pagani che si sposa con l’atmosfera cupa che pervade il romanzo e che trova compiuta espressione a mio avviso nelle creature che il gruppo affronta nel tempio di Fenice.

Bell’esordio, non c’è che dire: un altro solido mattone piantato alla base del nascituro fantasy italiano.


Un mattone in buona compagnia di altri, Michele. Wink
Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Gio 04 Giu 2009 22:39 pm    Oggetto:   

Ciao Marco, desidererei avere un tuo parere sul formato dei tuoi romanzi. Ho letto La lama del dolore e l'uso d'impaginazione e d'interlinea diversa dal formato standard mi ha lasciato un pò disorientato. Abituato in una certa maniera, mi è sembrato che questo modo fosse un pò dispersivo. So che è una questione soggettiva, ma tu cosa ne pensi? Hai avuto voce in capitolo nella scelta o l'ha deciso la casa?
Riconosco che è molto chiaro e non affatica la vista, ma il sentore che faccia disperdere m'è rimasto, probabilmente per abitudine a quanto leggo di solito.
LotharB
Nano
Messaggi: 141
Località: Roma
MessaggioInviato: Ven 12 Giu 2009 13:30 pm    Oggetto:   

@Ohdrein: no, non ho avuto voce in capitolo nella scelta dell'impaginazione (a onor del vero, sono stato coinvolto nella maggior parte delle altre faccende quindi non sto qui a lamentarmi Wink ).

Se vuoi sapere la mia, avrei preferito un'interlinea e una dimensione del font un poco più ridotti. Ne avrebbe giovato la mole del tomo (bello grosso) senza nulla togliere al resto. Ne 'Il sangue della Terra', l'impaginazione è stata ricondotta a dimensioni standard e non poteva essere altrimenti: benché i due tomi siano di stazza equivalente, il manoscritto del secondo è quasi una volta e mezza quello del primo... non c'era possibilità di prendersela altrettanto comoda, a meno di non sfornare un grimorio! Il terzo seguirà le orme del secondo (essendo, di poco, il più corposo dei tre).

Quindi siamo d'accordo, Ohdrein. Però ti avviso che siamo in minoranza. Il tuo è il primo commento del genere che ricevo (tanto da aver creduto di essere pressocché il solo a pensarla così... Very Happy ). Viceversa, molti lettori mi hanno detto di avere apprezzato il contributo alla leggibilità offerto dall'impaginazione tutt'altro che stipata.

Ciao!

PS: in pubblico o in privato, fai te, adesso m'aspetto una valutazione su cio' che l'editore ha impaginato. Laughing
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