[Ripensamenti] Dietro i suoi occhi


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un muspeling
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MessaggioInviato: Sab 05 Giu 2010 23:52 pm    Oggetto: [Ripensamenti] Dietro i suoi occhi   

(Soggetto e trama: Cristallo; editing: un muspeling)

Morbidi veli di tenebra fluttuarono intorno al giaciglio. Occhi candidi, senza pupilla, ammirarono la preda, le dita ossute sfiorarono il suo petto, in cui il cuore cantava la melodia della vita…

«Fermo!»
Thanatos alzò lo sguardo: Eros gli sorrideva ironico con le labbra scarlatte - il viso angelico scolpito nel diamante. Amore carezzò le guance della preda umana, e Thanatos si sentì scuotere dalla gelosia.
«Guarda che dolce bottino, Morte. Non credi che sia degno di essere guadagnato?»
«Che intendi?»
«Tu ghermisci i cuori delle fanciulle più belle con la forza, mentre a me basta carezzali e loro mi pregano di divorarli. Anche questa fanciulla… vedo una ferita d’amore nel suo cuore.»
«Intendi dire che tu sei più forte di me? Che nessuno possa resisterti? Che tu sia più potente della morte?»
«E’ quanto ho visto nei millenni.»
Thanatos sorrise con i denti neri.
«Quanto scommetti, fratello, che la dolce preda confesserà di temere più la morte?»
«E tu quanto scommetti che ella riconosca la potenza assoluta ed eterna dell’amore?»
Eros e Thanatos si strinsero le mani in segno d’accordo. Le ossa fredde della morte s’intrecciarono alle morbide dita rosate dell’amore. La sfida era iniziata.

Leila si svegliò nei suoi sogni: il prato enorme e smeraldino era faccia a faccia con il cielo, la mente lucida.
«Benvenuta nell’Eden, fanciulla.»
Si voltò di scatto individuando un ragazzo dalle pelle splendente che la guardava divertito, ma gli occhi purpurei erano seri e profondi. Le ricordava molto l’uomo che l’aveva lasciata, devastandola.
«Temo che il tuo cuore delizioso abbia attirato due predatori.»
Rose nere incastonate fra rovi sbocciarono dal suolo, fondendosi in un manto del colore dell’ebano. Sul fondo del cappuccio brillavano due occhi bianchi pieni di luce. Leila capì. Lo sentì nel cuore. Era la Morte.
La paura rese ghiaccio le sue vene. Cadde in ginocchio.
«Cosa sta succedendo?»
«Non avere paura. Io sono Amore, egli è Morte. Tu dovrai solo decidere chi di noi due ha più potere sugli uomini.»
La fanciulla sussultò, Eros l’aiutò a rimettersi in piedi, mentre scrutava con i grandi occhi castani le due tremende divinità. A un suo cenno, la lotta ebbe inizio.

Un incendio di velluto morse il prato e il cielo. I drappi scarlatti la incatenarono, si dimenavano, correvano come fiamme rabbiose. Leila gridò, il velluto si spezzò in frammenti taglienti.
Eros apparve alle sue spalle bendandole gli occhi. Il caos si placò e i profumi la inebriarono.
Capelli, capelli biondi come miele; delicati, taglienti, dolci.
Capelli neri di malva; di notte gelida, di pioggia agrodolce.
Pelle candida come bucaneve, pelle scura come la terra.
Avvertiva le proprie dita come un fuoco vivo, la schiena era pioggia di ghiaccio. Rovi pungenti alle gambe e brividi sulle tempie, un’ouverture stridente, assurda e irresistibile la riempì tutta. Ne voleva ancora, ne voleva fino a devastarsi.
«Ammira il mio potere.» Eros le tolse la benda, Leila fu sorpresa dal vento.
Erano a miliardi di metri di distanza dal suolo, in volo verso le stelle cadenti. Le ali enormi e bianche del dio occupavano tutto il cielo.
Il resto era cenere. Rise felice come mai lo era stata.
«Io ti sto elevando. Il paradiso è lì.» Leila - gli occhi lucidi di gioia - vide eternità di stelle e di sole.

La caduta fu nera, fulva e ustionante. Nuotava nuda nella lava. Beveva dalla pioggia di cristallo, gelida sulla sua pelle infuocata, ma la cute non si consumava. L’angoscioso morbo oscuro le veniva da sotto la pelle. Amore le stava distruggendo l’anima come un cancro, la pioggia era gelida sul suo cuore, non sul corpo.
Morire. Voleva morire. Voleva… le ali erano ossa, il paradiso inferno.
Il senso di tutto si arrendeva a quel cerbero.
Esistere? Era nulla.

Riaprì gli occhi, stupendosi di averli ancora, di vivere.
Eros le stava davanti, con un leggero sorriso sulle labbra, si sedette graziosamente sull’erba come uno spettatore. Leila si volto verso Morte che mosse la sua falce e il prato svanì.

Non sentiva le dita, non sentiva la schiena, le gambe. Avanzò in quel regno di ghiaccio mentre la neve delicata si posava sulla pelle.
Il suo corpo si spogliava lentamente della pelle, ogni fiocco di neve ne portava via un po’. Poi le ossa si persero a mano a mano brani di carne. La metamorfosi le sbranò il corpo, la neve succhiava il caldo sangue, il vento le strappava i capelli, il freddo mordeva la gola silente. Si vide cadere, un mucchietto di ossa bianche, distrutta.
E giunsero i lupi. La sua anima era disgustata, avrebbe vomitato quell’orrore se avesse avuto uno stomaco, ma ora quello era in pasto ai lupi straziandolo. Divoravano anche le braccia senza pelle, si rotolavano eccitati nella pozza del suo sangue.
Orrore, puro e tremendo. Il ghiaccio annerito si sciolse. La buriana fu urlo di donna. A migliaia figure strisciavano sul fondo di quel lago nero. Corpi senza volto.
La Morte brillò di tenebre nel cimitero dei corpi mentre la sua anima si librava verso l’alto.

Eros e Thanatos la scrutavano di nuovo.
«E’ arrivato il momento del verdetto, fanciulla.»
Leila guardò la morte negli occhi. Lo sguardo di viscere nere, sangue marcio e predatori infernali la stremò, la paura eterna della morte formicolava nel suo cranio.
Pianse, singhiozzò, si gettò al suolo pur di sfuggirle.
Già vedeva la sua carne scivolare dallo scheletro.
«Morte! Morte, regina degli uomini!» Strillò tremando.
I suoi occhi spaventati si posarono poi su Eros. Leila sentì il cuore urlare in petto. I ricordi vividi dell’amore l’abbracciarono. Profumo, sorriso, sensazione, paradiso, ali… e la caduta. Nonostante la paura, capì.
La caduta era l’unica vera morte. Da quando lui l’aveva abbandonata si era sentita bruciare ogni giorno, come con Eros, nuotando nuda nella lava, corrotta sia nell’anima che nel corpo. A confronto il freddo esilio della morte era piacevole.
L’orrore del corpo restava ma alla fine l’anima sopravviveva, felice.
Amore si avvicinò a lei, sfiorandola con le labbra, e seppe che la gioia che le stava donando poteva diventare agonia dello spirito.
«Eros…» Mormorò.

L’Amore, trionfante, le affondò la mano in petto, le ghermì il cuore prelibato e davanti alla Morte invidiosa se ne nutrì.
Elyria
«Anjin»
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MessaggioInviato: Mer 09 Giu 2010 12:04 pm    Oggetto:   

Oggi lo leggo!!! ^________^
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
Cristallo
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MessaggioInviato: Mer 09 Giu 2010 16:05 pm    Oggetto:   

Attendiamo con apprensione Very Happy
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Agar Cioccolato
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MessaggioInviato: Mer 09 Giu 2010 16:39 pm    Oggetto:   

letto ieri ma devo rileggere


Voldemort vincerebbe tutti i reality perchè è Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato.
ringstorm
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MessaggioInviato: Gio 10 Giu 2010 22:43 pm    Oggetto: Re: [Ripensamenti] Dietro i suoi occhi   

aloha! Very Happy
comincio con quelli che mi sembrano errori di punteggiatura:
un muspeling ha scritto:


Morbidi veli di tenebra fluttuarono intorno al giaciglio. Occhi candidi, senza pupilla, ammirarono la preda, le dita ossute sfiorarono il suo petto, in cui il cuore cantava la melodia della vita…
troppe virgole. troppe virgole spezzano la continuità col risultato di rendere una descrizione una sorta di lista della spesa. io farei:
"occhi candidi e senza pupilla ammirarono la preda, le dita ossute sfiorarono il petto in cui blabla..."
anche con i pronomi vedo un poco di incertezza.

Citazione:

Amore carezzò le guance della preda umana, e Thanatos si sentì scuotere dalla gelosia.
anche qui eliminerei la virgola. inoltre vedrei meglio il termine "mordere" dalla gelosia. Wink

Citazione:

«Che intendi?»

«Tu ghermisci i cuori delle fanciulle più belle con la forza, mentre a me basta carezzali e loro mi pregano di divorarli. Anche questa fanciulla… vedo una ferita d’amore nel suo cuore.»
«Intendi
mi pare una ripetizione inutile.
Citazione:

«E tu quanto scommetti che ella riconosca la potenza assoluta ed eterna dell’amore?»
Eros e Thanatos si strinsero le mani in segno d’accordo.
riconoscerà, non suona meglio?
e anche:
si strinsero le mani per siglare il patto.


Citazione:

Sul fondo del cappuccio brillavano due occhi bianchi pieni di luce. Leila capì. Lo sentì nel cuore. Era la Morte.
anche qui la punteggiatura non mi convince:
leila capì. lo sentì nel cuore: era la Morte.
Citazione:

La paura rese ghiaccio le sue vene. Cadde in ginocchio.
«Cosa sta succedendo?»
«Non avere paura.
ripetizione. Wink
Citazione:

La fanciulla sussultò, Eros l’aiutò a rimettersi in piedi, mentre scrutava con i grandi occhi castani le due tremende divinità. A un suo cenno, la lotta ebbe inizio.

farei:
la fanciulla sussultò. eros...
però quando dici così pare che sia eros a guardare le due divinità, e in effetti nella seconda frase il soggetto pure è sbagliato, imo.

e così via, anche in altri punti, ma è inutile che continui perchè a una attenta lettura poi li correggete voi. Very Happy

dunque:

STILE:3
mi piace lo stile di cristallo corretto da musp: è più scorrevole e valorizza l'espressività delle formule che cristallo ama usare.
però, la punteggiatura... spetta, ma è qui che va il giudizio sulla punteggiatura o in REGISTRO??? Shocked
EQUILIBRIO:4
buon continuum, gli avvenimenti si seguono bene senza inciampi.

REGISTRO: 2
avrei osato di più. talvolta mi pare piuttosto banale.

COMUNICAZIONE:3
sarebbe 2, ma lì per lì la trama scorre chiarissima, è sul finale che sono rimasta interdetta: mi era parso di capire che leila avesse riconosciuto un rischio maggiore, una pena indicibile, nel concedersi ad eros. dunque, per esclusione, aveva scelto la morte: ma, allora perchè eros le ha mangiato il cuore?

TRAMA:4
bella l'idea del duello tra eros e thanatos. intriga vedere eros raffigurato come una divinità sanguinaria. Very Happy
però in sè la trama è scarna: un susseguirsi di immagini vorticose e coloratissime, che sbattono la poveretta in un trip da allucinogeni con contorno di introspezione che non guasta, ma non è stato sfruttato abbastanza per giustificare la scelta della protagonista. si è accennato a un abbandono, ma nient'altro. alla fine non accade granchè. peccatuccio!
Era brilligo e gli unsci tovi / girondavano sulla rava, / eran birbizzi i borogovi / e il momo ratso ultragrattava

Cristallo
«Eldar»
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MessaggioInviato: Gio 10 Giu 2010 23:06 pm    Oggetto:   

Grazie mille del commento ring! Very Happy Very Happy
Per le pecche che hai evidenziato... sì, sono d'accordo. Purtroppo sono stata occupatissima quindi alla fine ho dovuto scrivere in fretta, da qui la scelta un pò ordinaria del registro.
Grazie ancora
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ringstorm
«Giullare del Massacro»
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MessaggioInviato: Ven 11 Giu 2010 11:58 am    Oggetto:   

io però non ho ancora capito dov'è il ripensamento... Embarassed

EDIT: spetta, forse ho capito: lei pensa che la morte sia una scelta migliore, ma alla fine sceglie eros dicendo:
Citazione:

-eros...- mormorò.

credo che "mormorò" mi abbia sviata. magari potevi usare una formula più esplicita (ma tant'è, devo essermi distratta io. Very Happy ):
Citazione:
-eros...- scelse in un sussurro.

o anche:
Citazione:
eros...- sussurrò la sua scelta.
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Cristallo
«Eldar»
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MessaggioInviato: Ven 11 Giu 2010 14:08 pm    Oggetto:   

In effetti il ripensamento è quello ring Very Happy Wink
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un muspeling
«apprendista incendiario»
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MessaggioInviato: Ven 11 Giu 2010 20:58 pm    Oggetto:   

Grazie per il tuo commento Ring! Very Happy
G.C.
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Località: Rivendell
MessaggioInviato: Gio 17 Giu 2010 16:34 pm    Oggetto:   

Sono spiaciutissimo, non è da me ma questa volta arrivo fuori tempo massimo. Crying or Very sad
Agar Cioccolato
«Gollum»
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MessaggioInviato: Gio 17 Giu 2010 20:51 pm    Oggetto:   

STILE 2: pesante. Non è per niente quello che preferisco, sarà questo, ma ho faticato a leggere il racconto. Il poeticheggiante purtroppo non lo reggo e assai poco lo sopporto.

TRAMA 3: considerando che si tratta di una storia "mitologico-style" non è che si possa pretendere chissà quale trama intricata, però l'ho trovato anch'io banalotto o che comunque affornta il tema thanatos vs eros in maniera molto canonica.

REGISTRO 2: qua si ricollega sempre allo stile, che a me proprio come "genere" non piace. E' che l'intero linguaggio del racconto l'ho trovato eccessivamente caricato e ricercato (NB: mi va benissimo che uno usi uno stile più poetico o aulico, ma qua non l'ho trovato ben fatto).

EQUILIBRIO 4: qua tutto okay.

COMUNICAZIONE 3: molto chiaro come intenti e avvenimenti, solo nel finale diventa un po' confusello.


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MessaggioInviato: Gio 17 Giu 2010 21:07 pm    Oggetto:   

Grazie per il commento Agar! Very Happy
Agar Cioccolato
«Gollum»
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MessaggioInviato: Gio 17 Giu 2010 21:26 pm    Oggetto:   

scusate per il ritardo, sono stata un po' lontana dal pc ultimamente Rolling Eyes


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un muspeling
«apprendista incendiario»
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MessaggioInviato: Gio 17 Giu 2010 22:17 pm    Oggetto:   

Non tanto in ritardo, tranquilla!
Sei la seconda a valutare questo racconto dopotutto! Wink
Cristallo
«Eldar»
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MessaggioInviato: Ven 18 Giu 2010 13:53 pm    Oggetto:   

@agar: garzie del commento! Comunque mi chiedevo una cosa: lo stile aulico non è riuscito perché scritto male o perché eccessivo?
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