Una pioggia di novità su Breaking Dawn - Parte I


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FantasyMagazine
Balrog
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MessaggioInviato: Lun 24 Ott 2011 10:47 am    Oggetto: Una pioggia di novità su Breaking Dawn - Parte I   

Una pioggia di novità su Breaking Dawn - Parte I

Nuovi video, l'annuncio della data ufficiale per l’incontro con gli attori al Festival del Cinema di Roma e una dichiarazione provocatoria di Kristen Stewart.

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Schedar
Hobbit
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MessaggioInviato: Lun 24 Ott 2011 10:47 am    Oggetto: Re: Una pioggia di novità su Breaking Dawn - Parte I   

"non riceve mai il rispetto per tutte le sue stramaledette qualità meravigliose”
Sarebbero?? Quelle di saper copiare,scrivere da schifo, stereotipare al massimo e riuscire a vendere tanto, credendosi una brava scrittrice?? Ma daiiiiiii la meyer non è una scrittrice, ma un produttore di rifiuti ad alta tossicità!
Io credo la Stewart un'incapace, e non la sopporto, ma dopo queste dichiarazioni si potrebbe tranquillamente sotterrare.
TerryP
Hobbit
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MessaggioInviato: Mar 25 Ott 2011 12:18 pm    Oggetto:   

sono d'accordo con te sul fatto che la stewart abbia le espressioni facciali di un bradipo (senza offesa x i bradipi).. consiglio la visione su youtube dei video sfottò di twilight fatti da willwoosh...! troppo belli.. Laughing

xò non sono d'accordo sul fatto che la meyer non sia una brava scrittrice.. i LIBRI di twilight sono meravigliosi, sono scritti in maniera fluente e raccortano una delle più belle storie d'amore di tutti i tempi
Agonizzanti in un letto siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avete vissuto per avere un'occasione di tornare qui sul campo, a urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la LIBERTA'!
M.T.
Paladino Guardiano
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MessaggioInviato: Mar 25 Ott 2011 12:53 pm    Oggetto:   

"Kristen Stewart ha sfogato tutta la sua frustrazione contro chi non fa che criticare il lavoro della Meyer"

Nella vita non si può andare bene a tutti, ci sarà sempre chi critica. Certo conta il modo in cui viene fatto.
La Meyer ha dato una certa impronta ai suoi libri; impronta che non tutti possono condividere. Una delle critiche che è stata rivolta al suo lavoro è il fatto che viene mostrata la figura della donna che si sente realizzata nel matrimonio, trova completezza solo in esso. Un modo di vedere che non è stato certo inventato dalla Meyer, che esiste da molto tempo. Un modo di vedere limitante, perché la completezza dell'individuo non può venire solo da un altro. Certo l'incontro con la persona giusta aiuta a rendere la vita migliore, ma non è tutta la vita, non è la totalità.
Eppure adesso vige questa mentalità, che va a influire non poco sui generi letterari. Un modo anche per non accorgersi della realtà e dei suoi problemi: interessante quanto venuto fuori in questo evento
TerryP
Hobbit
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MessaggioInviato: Gio 27 Ott 2011 11:08 am    Oggetto:   

"la figura della donna che si sente realizzata nel matrimonio, trova completezza solo in esso" -> ebbene certamente alla fine Bella sposa Edward.. ma non era esattamente il suo desiderio, difatti per quasi tutti e 3 i libri Edward (che è nato nel 1918 e che ha quindi una mentalità diversa) supplica Bella di sposarlo, perchè il suo ideale di amore trova come fine il matrimonio. Mentre a Bella, ragazza dei giorni nostri, il matrimonio non interessa per niente, secondo lei non è necessario il pezzo di carta per amare una persona. l'unico motivo per cui si sposa sarà per via del compromesso che edward le impone: e cioè SOLO se si sposeranno, lui farà l'amore con lei prima di trasformarla in vampira.. quindi quello che spinge Bella al matrimonio sono i suoi ormoni.. (e anke il fatto che visto che ha deciso di diventare vampira sposati o no, staranno cmq insieme x sempre).
Altro punto: Bella NON vuole assolutamente farsi mantenere da Edward (nonostante sia ricco) infatti non gli permette ne di farle regali ne di aiutarla in alcun modo economicamente! infatti Bella va in giro con il suo pick-up rottamato (nonostante Edward si sia offerto di comprarle qualsiasi macchina lei voglia) e via dicendo...
Tutti gli altri vampiri della famiglia Cullen lavorano e coltivano le proprie passioni: Carlile fa il medico, la mogli Esme restaura palazzi. Rosalie è un meccanico provetto e via dicendo...

Quindi io non credo che la Meyer proponga un modello di donna non indipendente... anzi! lei propone un amore eterno in cui ci sia il rispetto di entrambi i partner e che quest'ultimi siano assolutamente liberi di fare quello che vogliono..
Agonizzanti in un letto siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avete vissuto per avere un'occasione di tornare qui sul campo, a urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la LIBERTA'!
M.T.
Paladino Guardiano
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MessaggioInviato: Gio 27 Ott 2011 12:25 pm    Oggetto:   

Tuttavia non si può non dar adito alle critiche che la protagonista s'innamori di un vampiro, di un essere agiato e benestante, rappresentante di un ideale cui molte donne (fortunatamente non tutte Smile ) anelano, perché più che l'amore ricercano l'agiatezza, la sicurezza, la sistemazione economica. Il vampiro in passato rappresentava la nobiltà, adesso l'industriale, il ricco, ma in entrambi i casi rappresenta il potere. Solo che è un potere parassita, perché deve la sua forza ad altri, perché senza di loro non varrebbe nulla.
C'è da fare attenzione al modo in cui viene usata la figura di questo archetipo, che serve a mettere in guardia le persone sui lati oscuri della personalità e dell'agire umano, perché ne distorce il significato, anzi lo travia del tutto, facendo passare per buono ciò che è negativo.
Non è un caso che in periodo buio come quello presente si vuole che abbiano successo libri del genere, dove si vuol fare passare per salvatori ed eroi chi invece è stato causa di una crisi economica (che come sempre va a colpire la parte meno forte), ovvero gli imprenditori. E l'associazione imprenditore/vampiro è una realtà.
Occorre fare attenzione anche quando si scrive di fantastico, perché un libro non è solo intrattenimento, può essere una difesa, un'arma contro chi vuol far passare menzogne o mezze verità, può smascherare certi meccanismi a cui la gente si è assuefatta o non se ne rende conto. Ma come ogni cosa, un'arma può avere un doppio utilizzo: essere usata per qualcosa di positivo come già detto (difesa, preservazione) o qualcosa di negativo (distruzione). E un uso distorto della narrativa fantastica può fare molto male, perché inconsiamente immette una linea di pensiero condizionante verso chi è al potere: quando questo avviene i risultati non sono mai positivi.
TerryP
Hobbit
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MessaggioInviato: Gio 27 Ott 2011 17:00 pm    Oggetto:   

capisco quello che vuoi dire.. eppure io direi più che altro che il grande fratello o i programmi di un certo essere chiamato Maria DeFilippi siano i rappresentanti di un modello sbagliato di società.

C'è da dire che è un fatto che Twilight abbia fatto dei vampiri una "moda". eppure io penso che non sia un risultato voluto. perchè tutto questo caos mediatico è scaturito dai film.. e non è solo una mia congettura...ma potrei dire che "anno canta", xkè in data 2008, cioè l'uscita del primo film appunto Twilight, coincide con la fine dell'intera saga dei romanzi e cioè con l'uscita di Breaking Dawn.
come ben vedi la saga era già finita eppure tutto questo osannare i vampiri è nato dopo, infatti nessuno avrebbe mai immaginato ke la trasposizione in pellicola avrebbe scatenato un successo ancora più marcato.. ai cui purtroppo si sono aggiunte le "bambine pazzoidi" che si innamorano + ke altro degli attori.
in ogni caso.. ognuno ha le sue idee.. ma secondo me la saga di twilight trasmette solo buoni sentimenti: - e cioè che è l'amore che va ricercato, l'amore vero, (e non come si fa oggi, che una settimana sto con te, la settimana dopo non si sa) - bisogna lottare per difenderlo - i valori dell'amicizia dell'affetto e della famiglia - la solita lotta "bene contro male" (che è alla base di praticamente tutti i libri)...
e se proprio devo essere sincera la figura del vampiro va cosi di "moda" perchè rappresenta un po' il sogno dell'uomo: vita eterna, grande forza, grande potere, bellezza, intelligenza (qualità che alla fine rispecchia qualsiasi eroe, dai supereroi americani a molti fumetti giapponesi) Ed in più chi non vorrebbe essere vampiro, visto ke in twilight sono diventati praticamente invincibili e senza limitazioni? eppure nessuno si rende conto che sono solo i cullen e il clan di denali ad essere "buono", il resto dei vampiri corrisponde alla classica rappresentazione del vampiro.
per il fatto che il vampiro sia un parassita... insomma.. noi essere umani non ci cibiamo di piante e animali per sopravvivere? (per di più distruggendo anke il mondo in cui viviamo) eppure molti umani hanno la presunzione di sentirsi superiori a esseri che sono praticamente nostri parenti (visto che cavalli o mucche sono sempre mammiferi, animali come noi). quindi il vampiro è semplicemente in cima a noi nella catena alimentare.. Razz se loro sono parassiti lo siamo anke noi.. (ed io credo fermamente in questo... la razza umana è il parassita num1)
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M.T.
Paladino Guardiano
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MessaggioInviato: Gio 27 Ott 2011 17:45 pm    Oggetto:   

TerryP ha scritto:
capisco quello che vuoi dire.. eppure io direi più che altro che il grande fratello o i programmi di un certo essere chiamato Maria DeFilippi siano i rappresentanti di un modello sbagliato di società.


Sono d'accordo.

TerryP ha scritto:
C'è da dire che è un fatto che Twilight abbia fatto dei vampiri una "moda". eppure io penso che non sia un risultato voluto.


Anche su questo sono d'accordo. Non ritengo che Stephanie Meyer si sia seduta a tavolino con l'intenzione di creare una storia "manipolatrice"; ha scritto la storia che sentiva. Che poi l'inconscio abbia agito in una certa maniera condizionato dal sistema in cui è immersa è un altro discorso, ma si rischia di addentrarsi in un discorso psico-filosofico lungo Smile .
Il fattore mediatico ha influito e non è certo dovuto solo ai romanzi della serie Twilight: ci si sono messi anche quelli sugli angeli Rolling Eyes . La questione è sempre la solita: i soldi. Le case editrice non sono enti benefici devono avere un fatturato positivo sufficiente a pagare le spese e anche rendere utile: per questo sfruttano filoni come fanno adesso con il romance. E così continueranno a fare finché ci saranno lettori che vorranno libri del genere (domanda/offerta), chiamiamoli d'intrattenimento, che possono far avvicinare alla lettura e da questo avvicinamento scaturire a letture più di "sostanza", più riflessive e che fanno rendere più consapevoli su tante cose, anche di come ci sono copioni che si ripetono e di che cosa trasmettono (ad esempio quanto ho scritto prima).
Se accade questo, ritengo positivo aver letto libri che hanno dato il via a una crescita; se invece si cristallizza solo su un genere di storie, no.
Una lettura come quella che hai fatto sui sentimenti (no al liberismo, difendere ciò che ha valore) la condivido anche se, stando in campo letterario, preferisco un approccio alla King, dove ci sono più sfaccettature, dove l'uomo viene mostrato come un insieme di luci e ombre.


TerryP ha scritto:
per il fatto che il vampiro sia un parassita... insomma.. noi essere umani non ci cibiamo di piante e animali per sopravvivere? (per di più distruggendo anke il mondo in cui viviamo) eppure molti umani hanno la presunzione di sentirsi superiori a esseri che sono praticamente nostri parenti (visto che cavalli o mucche sono sempre mammiferi, animali come noi). quindi il vampiro è semplicemente in cima a noi nella catena alimentare.. Razz se loro sono parassiti lo siamo anke noi.. (ed io credo fermamente in questo... la razza umana è il parassita num1)


Se ci pensi il vampiro ha bisogno del sangue umano, altrimenti muore: è come l'edera che s'attacca all'albero e che finisce per farlo seccare. Anche il tuo ragionamento può essere giusto, vedendo l'uomo un parassita e così tutti gli esseri viventi, perché tutti hanno bisogno di qualcosa per sopravvivere (i carnivori degli erbivori, gli erbivori delle piante e via dicendo). La differenza tra essere un parassita e non esserlo sta nel come si agisce, sta nell'equilibrio. Gli animali prendono solo quello di cui hanno bisogno per sopravvivere, nulla di più; l'uomo occidentale, l'uomo "civilizzato" accumula e sfrutta e questo porta rovina. In realtà, l'uomo non è un parassita (la saggezza di certe tribù insegna che l'uomo fa parte della natura e deve aiutare a mantenere l'equilibrio, un controllo che certe specie animali non prendano il sopravvento su altre creando uno squilibrio e pertanto un danno sull'intero ecosistema, perché se una parte del copro s'ammala tutto il corpo ne soffre), ma lo diventa quando perde il controllo, ovvero quando lascia che una parte oscura di sé prenda il sopravvento, come avviene con l'archetipo del vampiro
TerryP
Hobbit
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MessaggioInviato: Dom 30 Ott 2011 23:43 pm    Oggetto:   

sono d'accordo su quello che hai scritto, anche se le condivido solo in parte.
certamente la figura del vampiro è vecchia quanto il mondo e sicuramente rappresenta
"la fame smodata di dominio, potere e brama per le cose materiali; rappresenta la strumentalizzazione e la manipolazione assoluta. Tutti gli uomini hanno quest’indole nel loro animo, tutti hanno piccolezze e grettezze con cui fare i conti nella vita quotidiana,"
eppure proprio perchè è questo che è fondamentalmente il vampiro, in questi romanzi moderni ci viene mostrato come la volontà ci possa spingere oltre i nostri più bassi istinti. Nonostante tutto il tuo corpo grida "uccidi e bevi", la forza di volontà e il buon senso, la volontà di andare contro un istinto malvagio, riesce a far essere "il vampiro" buono.
si può leggere anche in questa chiave no? tutti noi abbiamo luce e ombra in noi (come è alla base dello yin e yang), in twilight ci viene mostrato che la parte oscura si può combattere... e non può essere che positivo..! Very Happy
ahaha insomma io la vedo in questa maniera.. trovo twilight una lettura piacevole ed emozionante. la trovo una storia d'amore bellissima, che, personalmente, mi ha emozionato come pochi.. e proprio perchè è improntato sul "vissero felici e contenti" è uno dei pochi libri di cui apprezzo la fine..! io odio quando le cose finiscono male.. Razz
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M.T.
Paladino Guardiano
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MessaggioInviato: Lun 31 Ott 2011 1:13 am    Oggetto:   

Per quanto riguarda il finale di un libro, occorre che sia un buon finale, ovvero che sia allineato con l'impronta data al romanzo; può esserci anche la svolta, ma che abbia un significato, una giustificazione credibile, perché non vada a far crollare tutto quello che è stato creato finora. Il lettore deve sentirsi soddisfatto finita la lettura, non terminata l'ultima riga di sentirsi preso in giro con qualcosa che sente stridere con tutto il contesto.
TerryP
Hobbit
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MessaggioInviato: Lun 31 Ott 2011 13:18 pm    Oggetto:   

certo sono assolutamente d'accordo..
ma se intendi dire che ci sia qualcosa di non coerente nel finale di BreakingDawn non ho capito cosa intendi... Question
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M.T.
Paladino Guardiano
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MessaggioInviato: Lun 31 Ott 2011 14:25 pm    Oggetto:   

Il discorso era generale, non entrava nello specifico: Twilight non c'entra nulla. Era una riflessione, partendo da una tua frase, su come uno scrittore deve creare la propria storia per non scontentare i lettori Smile
Barbagianni
Balrog
Messaggi: 1005
MessaggioInviato: Mer 02 Nov 2011 12:55 pm    Oggetto:   

Fermi tutti!

Una discussione sulla meyer in cui non volano insulti e corpi contundenti? Shocked Questo è un altro dei segni dell'apocalisse in arrivo... Wink
Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata si segna nome, cognome e indirizzo.

Trolls? Io odio i trolls! - Willow
Marina
Bracchetto del Cheshire
Messaggi: 4980
MessaggioInviato: Dom 06 Nov 2011 15:36 pm    Oggetto:   

Sono d'accordo con Terry P. sul fatto che sia errato voler applicare a Twilight l'etichetta da casalinga americana anni '50. Ritengo che in molti casi il giudizio sia fuorviato dal fatto che la Meyer è mormone e quindi, in quanto tale, deve avere una mentalità retrograda (aspetto che ho criticato anche in un approfondimento pubblicato un paio di anni fa su queste pagine).

La cosa mi fa ancora più specie se penso a successi popolari come, per esempio, Ufficiale e Gentiluomo o Pretty Woman, dove ai tempi nessuno si scagliò a dissertare sulle implicazioni maschiliste della storia: tutti ne colsero la romanticheria - così come voleva essere - la rivisitazione della Cenerella salvata dal Principe Azzurro e quindi, in senso traslato, dall'Ammmore. Se vogliamo applicare la sociologia, allora anche le fiabe sono retrograde e a quel punto non si salva niente...

Il problema di Twilight quindi, non è quello della ragazza che ha in mente solo la vita da mogliettina ma, semmai, è quello di presentare una relazione simbiotica, che è un modello di coppia adottato dalla generazione attualmente collocata fra il 65 in avanti. Oggi, giustamente, è un modello che non corrisponde al sentire della maggioranza.
Quindi, tutt'al più Twilight non è retrogrado, bensì vecchio stile.
M.T.
Paladino Guardiano
Messaggi: 2407
MessaggioInviato: Dom 06 Nov 2011 21:06 pm    Oggetto:   

Marina ha scritto:
Ritengo che in molti casi il giudizio sia fuorviato dal fatto che la Meyer è mormone.


Non sapevo che la Meyer fosse mormone, né il mio giudizio sulle sue opere si sarebbe basato sulle sue scelte personali se avessi saputo questa realtà. Considero il punto di vista che dà tanta importanza e centralità all'unione tra uomo e donna (sia essa sessuale, sia essa cerimoniale) come limitante, dato che considero la realizzazione dell'individuo (maschile e femminile) non dovuto solo grazie al suo opposto, ma a tutta una serie d'esperienze che s'incontrano nella vita: sessualità e matrimonio (o convivenza) sono importanti e sono parte dell'esistenza, ma sono solo lati di essa, concentrarsi, dare grande spazio a essi, dà una visione parziale del tutto e fa perdere di vista altre cose.
Che questa sia una scelta voluta dalla Meyer o condizionata inconsciamente dal periodo attuale, questo non posso dirlo, ma in un tempo così invasivo e indifferente alle persone, gli individui si ritirano cercando di avere nicchie, rifugi dove essere protetti (la coppia, la famiglia). Questa però non è la risposta giusta a tale periodo, quanto occorre una ferma presa di posizione e fare muro contro il modo di agire imperante.

Marina ha scritto:
La cosa mi fa ancora più specie se penso a successi popolari come, per esempio, Ufficiale e Gentiluomo o Pretty Woman, dove ai tempi nessuno si scagliò a dissertare sulle implicazioni maschiliste della storia: tutti ne colsero la romanticheria - così come voleva essere - la rivisitazione della Cenerella salvata dal Principe Azzurro e quindi, in senso traslato, dall'Ammmore.


Quando uscirono ero piccolo (e inoltre non avevo internet), ma quando da più grande li vidi li criticai, mettendo in evidenza le pecche che hai detto e anche una certa superficialità nel trattare il tema imperante della storia.
Quello che chiami "ammmore", lo definisco sentimentalismo ed emotività, che sono ben lontani dal significato di sensibilità e profondità cui mi riferisco quando parlo di certi sentimenti.

Ora però sorge un dubbio: nonostante la discussione sia interessante, non si starà andando un pò ot Razz ?
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