Qualche osservazione sulla percezione da parte dei lettori d


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M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Mer 05 Feb 2014 13:26 pm    Oggetto: Re: Qualche osservazione sulla percezione da parte dei letto   

zephiross ha scritto:
Reginald Graham ha scritto:
(la cui casa editrice che lo curava, attenzione, chiude i battenti. Fattore comunque indicativo)

L'Armenia, intendi? Shocked


Sono voci che circolano; di certo qualche problema c'è. Le sorti della continuazione della saga Malazan in Italia è alquanto nebulosa.

Parlando di opere di autori stranieri inferiori a quelle di autori italiani Jean Rabe ed Ed Greenwood sono inferiori a De Mari e Tarenzi: hanno realizzato lavori mediocri. Tuttavia questi lavori mediocri sono di molto superiori a tanta roba che si è vista nelle nostre librerie in questi anni. Questo la dice lunga.
Reginald Graham
«Lo Stolto»
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MessaggioInviato: Mer 05 Feb 2014 16:05 pm    Oggetto: Re: Qualche osservazione sulla percezione da parte dei letto   

Melian ha scritto:

Poichè si viene invitati, in ben due post identici, a leggere fantasy italiano ecco mi piacerebbe avere degli esempi e (Mario Rossi è superiore a John Smith) e questo è ciò che ho chiesto nel mio post.


Ma si Melian, non è il discorso di chi ha ragione o torto, alla fine è tutto soggettivo, ti pare?
Solo Erikson è un gigante, forse più alto dello stesso Martin (ma Martina non sarebbe d'accordo, vedi?). Erikson è una pietra miliare del fantasy, che resterà nella storia del genere per sempre, facilissimo che faccia sfigurare tutti, anche gli anglofoni.
M.T. ti ha risposto per me, egregiamente, tralasciando quelli che io reputo (vedi? Soggettivo) ottimi autori quali Dimitri, Leoni (penso piaccia solo a me qui, va beh...) e Falconi. Ottimi Mario Rossi! Superiori a moltissimi John Smith che popolano le librerie, e hanno popolato, e popoleranno (per quanto possibile).

Riguardo l'Armenia, si, devo correggermi. Sono il primo a sperare di sbagliarmi.
Melian
«Balrog»
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MessaggioInviato: Mer 05 Feb 2014 16:52 pm    Oggetto:   

Reginald parliamo la stessa lingua ma mi sembra che non ci capiamo. Non fa niente.

Comunque ... sorpresa! Dimitri l'ho letto anch'io (Pan) e mi è anche piaciuto. Superiore ad altri autori che conosco e che gli sono vicini come genere ancora no. Ci si potrebbe avvicinare molto se imparasse ad essere meno invadente nell'esprimere le sue opinioni.
Superiore alla Hamilton (giusto perchè ho letto un suo romanzo e l'ho trovato agghiacciante) sì, potrei esserlo anch'io probabilmente, ma non sarebbe un complimento per Dimitri.
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M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Mer 05 Feb 2014 17:05 pm    Oggetto:   

Erikson è superiore a Martin perché ha creato qualcosa di complesso e l'ha portato a fondo: Martin ha fatto il passo più lungo della gamba e non sa come uscire dalla storia che ha creato. Come professionalità perde su tutta la linea in confronto allo scrittore canadese: come storia le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco è inferiore alla saga Malazan. Le cose che salvano Martin sono lo stile e la caratterizzazione dei personaggi, che però non sono superiori a quelli di Erikson.
Non parliamo poi di Guy Gavriel Kay, poco conosciuto qui in Italia, ma che come stile, storie e personaggi surclassa Martin in maniera spaventosa.

Ho letto il Paese della Vaporità di Dimitri: ha diverse cadute nello descrivere le scene ed è un po' confusionario con la storia. Di certo ha fatto passi indietro rispetto a Pan.
Falconi con il tempo è migliorato nello stile, ma le sue ultime storie sono calate rispetto alle prime: lavori discreti, ma gli manca qualcosa perché possano essere buoni. In Muses ha fatto un lavoro buono a metà: molto buona la prima parte, scade nella seconda, ripetendo lo stesso errore della Rowling con I doni della morte: troppe vicende tutte in una volta e troppo veloci.
ratto dello spazio
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Mer 05 Feb 2014 18:40 pm    Oggetto: Re: Qualche osservazione sulla percezione da parte dei letto   

Di cosa stiamo parlando? Questo è il paese che da venti anni taglia i fondi per la cultura, la ricerca e la scuola. Che sopravvive facendosi bello che i resti (in sfacelo, vedi Pompei perfetto paradigma) di un passato che sta sparendo. Che oltretutto anche qua qualcuno contesta (siamo agli ultimi posti in Europa per libri comprati e letti pro capite, il dato è ufficiale). Il fantasy è un prodotto di nicchia all'interno di questo sfacelo. Tutto il resto, all'intero di questo disastro che è la principale causa del declino italiano (senza cultura una nazione muore, perchè si resta fermi mentre gli altri scappano via e la chiusura delle fabbriche e degli uffici arriva proprio dalla chiusura delle scuole), ha il sapore di una discussione sul bouquet di uno chablis mentre la prua del Titanic è già sparita nelle acque nere e gelide dell'Atlantico.
P.S. Noi abbiamo la Troisi, "loro" hanno Erikson... qualcosa vorrà pure dire, no?
Marina
«Bracchetto del Cheshire»
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MessaggioInviato: Mer 05 Feb 2014 19:35 pm    Oggetto:   

Melian, superiore o inferiore è sempre questione soggettiva. Io ti faccio semplicemente un nome che non ha nulla da invidiare alla produzione estera in generale: Silvana De Mari. Have a try Wink
M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Mer 05 Feb 2014 19:57 pm    Oggetto:   

Silvana De Mari è valida: le sue prime due opere (L'ultimo elfo e L'ultimo orco) sono veramente ben fatte. Purtroppo nei volumi seguenti cala a livello di stile, mentre la storia rimane valida, tranne nell'ultimo, L'ultima profezia del mondo degli uomini - L'epilogo, appena sufficiente (per non parlare della pessima scelta da parte dell'editore del titolo, che confonde il lettore).
farrelfang
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Ven 07 Feb 2014 10:13 am    Oggetto: Re: Qualche osservazione sulla percezione da parte dei letto   

Se parliamo di cali allora che ne dite di Terry Brooks?
Io non l'ho mai apprezzato molto, ma come sempre è una questione soggettiva.
Poi non è una questione di mostri sacri, sento nominare solo Martin e Eriksson, e non ho mai detto che ci sono scrittori italiani sopra quel livello, ma che il livello medio non è inferiore, a volte superiore.
Di recente ho letto Weeks, Brett, Charan Newton, Barclay, Jonh Brown (già, si chiama proprio così), Morgan e Abercrombie.
Questi ultimi due sono bravissimi autori che hanno scritto bellissimi libri. E gli altri? Robetta, pubblicata dalle nostre case editrici a discapito di autori italiani solo perché stranieri, alcuni come Charan Newton addirittura acclamato come nuova rivelazione.
Chi sono autori italiani validi?
Affermati pochi (Tarenzi e De Mari certamente come scritto da molti di voi), ma non di dite che Di Feo, Coltri, Davide, Barbi o Iuorio sono inferiori alla molta robetta che arriva dall'estero. E poi avevamo autori come Zuddas o la Cerrino.
Poi ci sono molti autori di piccole case editrici, con piccoli capolavori tutti da scoprire.
Attenzione, non sto dicendo che tutto quello che arriva dall'Italia sia buono, anzi c'è molta robaccia anche da noi, solo che siamo stati vittime di un periodo in cui scrittore italiano di fantasy significava Strazzulla, Ghirardi e cose simili e quindi ci è passata la voglia di tentare l'avventura. E' morta la speranza nel lettore italiano di leggere buon fantasy scritto da italiani, e quindi la casa editrice si comporta di conseguenza.
Se esce un libro di un autore italiano, Alessio Banini per esempio, e vende poco (mi scusi Alessio, non ho idea delle sue vendite;) ), mentre un libraccio straniero qualsiasi vende il doppio, perché dovrei investire diversamente?
La colpa quindi è anche di noi lettori, che siamo pieni di preconcetti e questo si ripercuote sull'editoria, nolenti o dolenti...
farrelfang
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Ven 07 Feb 2014 13:01 pm    Oggetto: Re: Qualche osservazione sulla percezione da parte dei letto   

E poi scusate, stiamo scrivendo commenti sulla migliore rivista on line di fantasy, e questa rivista è sempre puntale nel promuovere autori italiani di valore, nelle uscite delle notizie e con le anteprime.
Piccola provocazione:
Quanti di voi hanno comprato e letto i libri di cui si parla sul sito?
M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Ven 07 Feb 2014 13:13 pm    Oggetto:   

Brooks è calato e non di poco dopo la saga degli Eredi, ma ha realizzato almeno una dozzina di buoni libri, alcuni anzi molto buoni.
Ripeto il discorso: la qualità media italiana è inferiore alla qualità media estera, senza andare a scomodare Martin, Jordan ed Erikson. Basta fare un confronto: Kay, Gemmel, Eddigns, Mieville, Stroud, Murakami.
Un Marco Davide non raggiunge un R.A.Salvatore e quest'ultimo non è certo una cima. Un Barbi non è al livello di Weis e Hickman.
Poi se si guarda al paranormal romance che tanto ha imperversato, sì, anche qui, anche se si tratta di scrittori esteri, siamo nella mediocrità, ma rimane pur sempre sopra quella italiana.
Molti autori italiani che pubblicano con le piccole non arrivano nelle librerie e non vengono neppure reperiti, quindi non si ha la possibilità di conoscerli: magari sono meglio di Fiorentino, Mazzantini, Menozzi, ma gli è stato tolto spazio proprio da questi autori perché hanno una ce con migliore distribuzione, che quindi ha maggior peso e influenza sulle fette di mercato occupate. Ergo, rendono la media qualitativa più bassa.
I lettori hanno la loro responsabilità, certo, come ce l'hanno molti altri, editori e autori inclusi che si adeguano al sistema e che finiscono per rimetterci a loro volta per tale scelta.
farrelfang
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Ven 07 Feb 2014 13:56 pm    Oggetto: Re: Qualche osservazione sulla percezione da parte dei letto   

Il paranormal romance lo lascio fuori dal discorso, il genere non è nelle mie corde e le poche cose che ho letto mi hanno lasciato a dir poco perplesso.
Ci sono moltissimi autori stranieri che scrivono di fantasy di alta qualità, io ne sono un vorace fruitore. Il genere fantasy nasce lontano da casa e viaggia da parecchio tempo, per cui si possono annoverare molti più autori validi, mentre da noi il genere ha preso piede solo da poco tempo, purtroppo non con grandi risultati, colpa di autori ed editori, come specificato nel mio primo post.
Infatti scrivevo proprio di come da noi non ci si cura dell'autore, ma solo dell'opera che può fruttare soldi immediati e in questo l'editoria, specialmente di settore, sbaglia a mio avviso.
Sono usciti autori italiani di dubbia qualità su case importanti come la Rizzoli, due su tutti in ordine di tempo Pagogna e Federici.
Perché anche le case italiane, che evidentemente non conoscono il genere e non sanno valorizzarlo puntano su titoli scadenti?
Io intendevo dire che ci sono autori pubblicati con piccole case editrici che non riescono a ottenere lo spazio necessario per farsi conoscere, proprio per mancanza di promozione e distribuzione e così si leggono libri scadenti che danno ancora maggiore enfasi alla teoria che gli italiani non sanno scrivere di fantasy. Per questo invitavo a leggere anche autori italiani, magari poco conosciuti o di piccole case editrici.
Poi la partita non è italiani contro il resto del mondo, sarebbe persa in partenza per bacino di utenza, anche solo demografica (sia per chi scrive, sia per chi legge).
Io amo il fantasy, il buon fantasy e a dire il vero compro le storie che mi sembrano interessanti e originali, al di là della nazione di provenienza dell'autore.
Ma se gli italiani scrivono di fantasy da pochi anni, con maggior frequenza, non possono che confrontarsi che con decenni di autori stranieri e devono cercare di farlo con originalità, e non è cosa facile.
Insomma, partiamo in salita e costretti sempre a impietosi confronti.
Chi viene dopo deve sempre confrontarsi con chi è venuto prima e questo rende il camino molto più impervio.
Forse il discorso è che non bisogna arrendersi, ma cercare di elevarsi.
Ma come fare per un autore italiano a emergere se non gli viene data la possibilità di confrontarsi e di migliorarsi.
Spesso il nuovo autore italiano viene bocciato alla prima uscita, ma non è che tutti i grandi autori alla prima uscita hanno fatto faville. Adesso li conosciamo perché hanno pubblicato diversi romanzi, in tanti anni di attività.
Il primo libro di Brooks non era che una scopiazzatura del Signore degli Anelli.
Se fosse stato il signor Broccoli, pubblicato l'anno scorso in italia, sarebbe stato crocefisso e demonizzato e di lui non avremmo mai più sentito parlare...
M.T.
«Paladino Guardiano»
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MessaggioInviato: Ven 07 Feb 2014 14:33 pm    Oggetto: Re: Qualche osservazione sulla percezione da parte dei letto   

(farrelfang) ha scritto:
non bisogna arrendersi, ma cercare di elevarsi.


Elevarsi, è questo il punto. A venire dopo si ha un vantaggio: si può imparare dagli errori di chi ha preceduto e soprattutto imparare dai migliori. Se si osserva si hanno basi di partenza migliori di chi è partito senza avere nulla alle spalle; il problema è che invece non si osserva, non si "studia".
L'opera prima di Brooks è stata una prova appena sufficiente, ma non è stato cassato perché in quel tempo non c'era molto del fantasy, a differenza di oggi che c'è grande abbondanza. Ed è proprio a causa di questa abbondanza che occorre realizzare un lavoro fin da subito di grande qualità per non essere una semplice apparizione. Elemento necessario, ma che non è detto che sia necessario.
farrelfang
«Hobbit»
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MessaggioInviato: Ven 07 Feb 2014 14:56 pm    Oggetto: Re: Qualche osservazione sulla percezione da parte dei letto   

Sono d'accordo, chi scrive fantasy senza aver mai letto nulla, senza aver "studiato", non potrà che fallire miseramente.
Però non mi sento che sia giusto emettere una sentenza negativa su tutto il fantasy scritto da italiani. Se non siamo noi i primi a dar fiducia ai nostri autori, chi può farlo?
Se scrivi in inglese hai un potenziale pubblico mondiale, se scrivi in italiano puoi attingere al singolo mercato nazionale. E se gli stessi italiani bocciano a priori i loro compatrioti (non vuole essere un discorso patriottico o campanilistico, ma solo di bacino di utenza), la possibilità di vedere crescere gli autori nostrani o la possibilità di veder apparire nuovi emergenti, si ridurrà sino a sparire.
E avalliamo le case editrici che snobbano il nostro genere.
Poi non è solo una questione di contenuti, ma anche di stile. Noi italiani scriviamo in italiano e la nostra lingua è meravigliosa, quindi a volte risultiamo più ampollosi o ricercati, rispetto a un testo scritto in inglese. E questo al lettore medio, abituato a leggere i testi di oggi, dove le frasi sono brevissime, gli aggettivi inesistenti e la punteggiatura ridotta al minimo, risulta essere più ostico.
Un testo deve essere scorrevole e fluido, ma anche ricco e accattivante, con un linguaggio proprio e riconoscibile, non essenziale o sempre uguale.
Ma anche qui, come in molte altre cose, è solo una questione di gusti e punti di vista.
Leggere per me è come ascoltare musica e le parole hanno una loro musicalità.
Vorrei che l'elevarsi non fosse solo nella narrazione, ma anche nello scrivere e, perché no, nel piccolo mondo del genere fantasy, fare letteratura.
zephiross
«Drago»
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MessaggioInviato: Ven 07 Feb 2014 16:34 pm    Oggetto:   

Parlo dopo aver calcato entrambi i terreni.
Il problema, a mio avviso, è stato il "boom italiano" fantasy assolutamente forzato che ha portato alla commercializzazione di opere, secondo il mio giudizio, assolutamente discutibili che potevano rimanere dov'erano, ovvero nel pc degli scrittori o aspiranti tali.
Sulla scia del "fenomeno Paolini" si è sempre puntato al "fare scoop" con la scoperta di "nuovi talenti", magari ragazzini non maturi a livello artistico, forse con buon potenziale, ma che comunque avevano bisogno di tempo ed esercizio per affinarsi, mentre invece sono dati in pasto al commercio senza pietà.
Strazzula, Ghirardi & co. sono solo degli esempi. Ma posso anche citare d'Andrea: vi giuro (e non me ne voglia l'autore), Wunderkind è quanto di peggio ho letto in tutta la mia storia di lettrice. E mi spiace perché sembrava accattivante, a leggerne il risvolto di copertina, ed era osannato ovunque. Ma appunto, sembrava.

Dico "entrambi i terreni" perché sono scrittrice anche io. Di fantasy, ahimé, e dico ahimé perché sento nell'aria quell'odor di pregiudizio appena lo dico. So già di dovermi scontrare con un muro di diffidenza e non sono neanche sicura che, nell'ipotesi un giorno di essere pubblicata, sarò davvero notata anche solo sullo scaffale. Pensate che per questa cosa, ai tempi, mi venne detto di pubblicare sotto pseudonimo straniero. Per farvi capire la situazione.
"Looking down from ethereal skies
Silent crystalline tears I cry
For all must say their last goodbye
To Paradise.... "


Uccidi scrivendo.
M.T.
«Paladino Guardiano»
Messaggi: 2407
MessaggioInviato: Ven 07 Feb 2014 17:44 pm    Oggetto:   

Il baby boom del fantasy seguendo l'onda americana della moda ha bruciato il mercato e ora se ne pagano le conseguenze.
D'Andrea ha pagato la pessima gestione della Mondadori: la mania di dividere libri in tre quando il volume è uno è una zappa nei piedi. Lo stile poteva essere migliorato, ma le idee che ha espresso e la storia creata sono al di sopra della mediocrità espressa in questi anni, non sono per nulla banali. Avesse avuto un buon editor, la questione sarebbe stata diversa.
Comunque va ricordato il pessimo modo in cui Dazieri l'ha trattato e scaricato, definendolo il più grosso errore della sua vita a livello editoriale: persone così dovrebbero andare a fare un altro lavoro. Questa è la dimostrazione di come si lavora in questo ambito (e non solo) in Italia.
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