[Hogwarts Game] - 1 Settembre 2017: Back to Hogwarts


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Autore Messaggio
CDuMbledore
Modessa Modessa
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MessaggioInviato: Lun 04 Set 2017 11:01 am    Oggetto: [Hogwarts Game] - 1 Settembre 2017: Back to Hogwarts   

1 Settembre: si torna a Hogwarts.


Cari vecchi studenti, raccontate qui - con non oltre 2500 battute - il vostro ritorno verso/a Hogwarts...


[per i neoiscritti: consigliamo di osservare gli esperti per prendere ispirazione, ma se le fan fiction sono il vostro pane quotidiano non perdete tempo!
L'unica raccomandazione è di comporre il vostro racconto solo dopo aver fatto il test per lo Smistamento. ]




Spazio alla fantasia! 

Non si tratta di una vera e propria prima prova ma... potrebbe farvi guadagnare i primi punti per il nuovo anno! 

Tenete d'occhio il thread, durante le prossime settimane ci saranno novità.
Astro
Artista errante
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Località: Incantavia
MessaggioInviato: Lun 04 Set 2017 21:45 pm    Oggetto:   

Il silenzio della stanza venne interrotto da uno schiocco, che portò all'apparizione di una piccola nuvola di fumo azzurro, da cui si materializzò una figura incappucciata. 

Appena comparsa, si levò il cappuccio per inspirare profondamente l'odore che permeava l'aria. Il volto dell'uomo era incorniciato da una folta barba brizzolata, donandogli un'aurea di austerità, ma un sorriso gli apparve in viso. Si avvicinò alla bacheca e con un gesto della bacchetta pulì lo strato di polvere che vi si era sedimentato. 

Dietro al vetro iniziò ad osservare le fotografie che ancora stancamente si muovano. Iniziò a scavare nella memoria per ricordarsi i nomi di tutti quei visi che un tempo gli erano familiari e in non nulla si iniziò a ricordare di Incantatore e delle sue misfatte nel dormitorio, di Palin e Gatta, del trio Jirel, Tigana e Tattersail, dell'amica artista Fusilli, della bella Adelasia e del temibile Gnocco Crudele (G.C.), e da lì una moltitudine di visi e ricordi di quelli che un tempo erano diventati i suoi amici durante gli studi ad Hogwarts. 

L'uomo si girò ed iniziò ad osservare la stanza per vedere il degrado in cui era caduta, quando dei rumori di passi alle sue spalle catturarono l'attenzione. Nella penombra della stanza si iniziò ad intravedere un gobbo elfo domestico che claudicante scendeva le scale, non si accorse della figura finché non saltò giù dall'ultimo gradino ed a quel punto lo vide e si pietrifico. Tra i due nessuno disse nulla, ma si riconobbero all'istante tanto che gli occhi dell'elfo iniziarono a riempirsi di lacrime e gli corse incontro. 
«Lei è tornato Signore?» esclamò singhiozzante. 
«Così pare.» tuono rimbombante la voce dell'uomo...
Neely Black
Hobbit
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MessaggioInviato: Mer 06 Set 2017 16:23 pm    Oggetto:   

Era seduta in terrazza e ripensava alla serata appena trascorsa.
Ottimo cibo, vino e una serie di aneddoti babbani che riuscivano sempre a incuriosirla e divertirla.
Non era stato facile ambientarsi in quel mondo così diverso dal suo, ma ora poteva ritenersi soddisfatta del proprio lavoro e dei rapporti che stava iniziando ad allacciare.
Certo non riusciva ancora bene a districarsi tra tutti quegli aggeggi elettronici babbani, spesso sorrideva senza capire bene di cosa parlassero e a volte confondeva i nomi delle cose, come quella volta che aveva chiesto un preventivo invece che un primitivo al ristorante, ma tutto stava procedendo per il meglio.
Rientrò in casa ancora immersa nei propri pensieri quando, all'improvviso, un gufo beccò sulla finestra semiaperta. Poi decise di addentrarsi e cominciò a svolazzare, posandosi dolcemente sul tavolino accanto alla poltrona.
Strabuzzò gli occhi. Un. Gufo.
Pensò di ignorarlo ma lui la beccò, quasi volesse rimproverarla.
Allungò la mano e la busta scivolò sul palmo. La ceralacca si staccò con un paio di colpetti secchi ma già era tutto abbastanza chiaro. Riconobbe subito la calligrafia ordinata.
Minerva McGranitt.
E, tipico suo, poche parole:

Ripiegò la pergamena, scuotendo la testa. Cominciò a passeggiare su e giù per la stanza, scrutando il suo salottino maniacalmente ordinato e si mise ad armeggiare tra i libri.
Il gufo la osservava, roteando gli occhi di tanto in tanto.
D’un tratto, un fruscio.
"Che ne dici? Per me è una grande idea". Le dava le spalle, ma la voce era inconfondibile.
"C’è il tuo zampino?"
Un tonfo, morbido, sulla sua poltrona preferita.
"Be’, sì… può darsi… - la sentì stiracchiarsi - Ma non mi prenderò il merito per il tuo ritorno a Hogwarts, te lo prometto".
" È passato troppo tempo, ormai mi sono ambientata e ti dirò, il mondo babbano è quel che fa per me. Sai che molti di loro seguono uno sport chiamato calcio? Corrono in undici dietro ad una palla, e hanno una grande porta con una rete in cui lanciarla. Ho addirittura capito cosa sia un fuorigioco e, credimi, a volte non lo sanno neanche loro... ...quasi meglio del Quidditch. Non so perché, però, dicano che l’arbitro sia cornuto... Non fare quella faccia."
Non la vedeva, ma la conosceva troppo bene per non sapere che aveva gli occhi al cielo, a metà il divertito e il contrariato.
"È abbastanza, ciò che hai qui, per non tornare?".

Un lungo silenzio.


"Quindi, come al solito, la McGranitt non mi lascia scelta".
"Direi di no, ma non mi sembra una brutta cosa. Si torna a casa, cara mia".
"Aspetta, ma chi è la Preside di cui parla la McGranitt?".
Si voltò, ma la poltrona era vuota. Sopra alla coperta stropicciata un taccuino. Lo sfogliò e nella prima pagina una vecchia foto.

Hogwarts stava rientrando nella sua vita, e forse non aspettava altro.
CDuMbledore
Modessa Modessa
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MessaggioInviato: Gio 07 Set 2017 15:56 pm    Oggetto:   

Be'???


E' così che si dà il benvenuto alla vostra nuova insegnante???


Professor Lupin
Lunastorta
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Località: Foresta nera
MessaggioInviato: Gio 07 Set 2017 21:30 pm    Oggetto:   

“Sei emozionato, cagnolino?”
Per tutta risposta il bestione nero emise un sonoro latrato. Oggi era uno di quei giorni in cui Navarre aveva assunto dimensioni considerevoli, tipo orso per intendersi. Solo il giorno prima stava in una tasca, e forse sarebbe tornato così il giorno dopo...non c'era modo di prevederne i cambi di taglia.
Il ragazzo dai capelli grigi allargò un sorriso: “Anch'io. E' passato tanto tempo”.
Si sistemò con cura la sciarpa gialla e nera intorno al collo e si calcò il cappuccio in testa.
“Andiamo”.
Quando la aprirono per uscire, la porta della stamberga strillò, come ogni giorno, e gli scalini scricchiolarono sinistramente sotto il peso di Navarre.
“Cerca di essere un po' più leggiadro”, disse Lupin. Il cane sbuffò.
Il sentiero attraverso la foresta era silenzioso, l'umidità e la penombra avvolsero i due camminatori.
“Chissà se torneranno tutti”, disse Lupin.
Gli passò in testa un dubbio, come un baleno improvviso, e cominciò a frugare nella tasca, per estrarre infine un pezzo di pergamena spiegazzato e gocciolante di bava.
“Sei pessimo con la posta, Navarre. Quel gufo a momenti non moriva di crepacuore”, sorrise, per poi farsi pensieroso, immergendosi nella lettura: “Signor P.Lupin... terminare il suo percorso di studi... finalmente riaperta... sperando che stia bene...”, all'improvviso puntò un dito sul foglio “Si, è oggi!”.
Ripiegò la pergamena e la ficcò in tasca, quindi si sistemò il cappuccio calandolo sugli occhi.
Il cane prese a rincorrere un essere svolazzante.
“Navarre! Lascia stare i folletti! Torna qui, cagnaccio!”
A malincuore il bestione ritornò sui suoi passi. Lupin gli passò una mano sul dorso, in mezzo alle scapole.
“Vedrai che ci sarà tempo per correre su e giù per i corridoi del castello”. Il cane piegò la testa in segno di assenso.
Camminarono per un tempo indefinito in silenzio, assorti in pensieri probabilmente simili, per quanto diversi. Lupin sapeva quali pensieri raffazznati passano per la testa di un cane... li aveva provati. Un rumore di zoccoli lo distolse dalla concentrazione: un gruppo di centauri passò al galoppo, in lontananza. Il cane abbaiò, ma proseguì sul cammino senza fare deviazioni.
Lupin strinse gli occhi, colpito da un penetrante raggio di luce: la selva iniziava a diradarsi. Improvvisamente, come una visione, la sagoma del castello si stagliò di fronte a loro, maestosa e impressionante, ma anche così familiare... i due si fermarono, in silenzio, a contemplare la magnifica vista.
“E' passato così tanto tempo”, mormorò il ragazzo. Nella testa gli turbinavano i ricordi, la sala comune dei Tassi, la sala grande, i professori, gli spettri, le danze, la luna piena.
Un brivido, di eccitazione, ma anche di timore, gli fece rizzare i peli sul collo.
Navarre mugolò, in attesa.
“Hai ragione, cagnone. Abbiamo aspettato abbastanza. Si torna a scuola”.



Ultima modifica di Professor Lupin il Ven 08 Set 2017 21:16 pm, modificato 3 volte in totale
Astro
Artista errante
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Località: Incantavia
MessaggioInviato: Gio 07 Set 2017 21:30 pm    Oggetto:   

Salve prof. mi scusi siamo un po' arrugginiti con le buone maniere. Mi presento sono Astro fiero Corvonero 
Phœnix
Nano
Messaggi: 126
MessaggioInviato: Gio 07 Set 2017 23:12 pm    Oggetto:   

Ok, raccoglierò le idee. Smile
Phœnix
Nano
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MessaggioInviato: Ven 08 Set 2017 16:25 pm    Oggetto:   

La mia lettera per Hogwarts è finalmente arrivata. 
Non ci speravo veramente più.

Nella mia famiglia ci sono molti casi di maghino, e purtroppo anche alcuni di obscuriali. Sì, la mia è una famiglia di emotivi, le mie cugine arrossiscono con niente, mia nonna centanaria a volte ancora lo fa e mio nonno abbassa lo sguardo, quando qualcuno gli ricorda che grande mago sia stato ai tempi di Voldemort, contro le famiglie purosangue che si scagliavano contro chi non era come loro. Gente metodica, sensibile. Storici e artigiani, prevalentemente. Il loro è un lavorare paziente. Abbiamo folti capelli mogano (la famiglia di mamma) e viola (la famiglia di papà), e occhi grigi. Io e i miei fratelli cambiamo il colore a seconda dell’umore. No, non siamo metamorfomaghi, purtroppo, e invece mi sarebbe piaciuto tanto.

Nonno è un legilimens, oltretutto, quindi sa sempre (mio malgrado) cosa mi passa per la testa, e mi ha sempre detto di non perdere le speranze. Anche perché i miei poteri magici funzionano, eccome se funzionano.
E infatti la lettera è arrivata.

Con i miei fratelli più grandi sono andata a Diagon Alley, stringendo così forte la lettera tra le mani che quasi non si leggeva più l’elenco dei libri e la lista del materiale. Il mio gufo però non l’ho comprato, siamo andati al gufile. Ho visto lei, Plum, ed è stato subito amore.

Sono arrivata al Binario 9 e ¾ dopo aver preso diverse testate sul passaggio, tanta era l’emozione. Ho visto molti passanti (compreso qualche studente) ridacchiare, pazienza.
Sul treno ho osservato i miei futuri compagni di scuola. Ho visto gli studenti delle varie Case, erano molto emozionati, quasi più di chi come me arriva a Hogwarts solo adesso.

La mia famiglia non ha una Casa prevalente, negli anni si sono sposati membri di Case molto diverse tra loro, anche da Ilvermorny e Durmstrang (galeotti furono molti Tornei TreMaghi). Non so proprio dove potrei finire.
 
Tra poco è il mio turno.
Julia
Rhosgobel Rabbit
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MessaggioInviato: Lun 11 Set 2017 17:27 pm    Oggetto:   

Ben arrivata Professoressa Black. Discendente per caso della Nobile e Antichissima Casata dei Black? Smile


King’s Cross


“Tesoro sistemati i capelli.”
“Mamma…”
“Hai messo le magline di lana nel baule?”
“Mamma…”
“Oh tesoro della mamma, lo sai che mi preoccupo per te, l’inverno a Hogwarts può essere molto freddo.”
“Si, mamma…”
“Oh, ecco tuo padre, finalmente è riuscito a trovare un parcheggio.”
Mentre l’uomo si avvicinava la moglie vide che era triste e fece un sospiro. Avevano discusso molto, e passato notti insonni da quando una sera d'estate un gufo era piombato in casa recando posta con il sigillo di Hogwarts.
“Così è quello il passaggio” disse l’uomo mentre guardava incuriosito due ragazze scomparire nella barriera di mattoni fra i binari 9 e 10.
“Si”, disse lei, “è quello”.
“E io non posso attraversarlo…”
“No, i babbani non possono passare la barriera”. La moglie chinò il capo per non far vedere che aveva gli occhi lucidi, ma lui se ne accorse e la abbracciò forte. “Non preoccuparti, andrà tutto bene vedrai.”
“Ma tu…” “Io me la caverò, stai tranquilla. Questa è un’occasione che non devi perdere.” Dopo i saluti l’uomo rimase a guardare madre e figlio scomparire dentro la barriera, meravigliandosi che nessuno dei passanti si fosse accorto di quello che era successo.
 
“Primo anno! Primo anno! Quelli del primo anno vengano con me da questa parte!”
Il ragazzo accanto a me tenta di scaricare il baule. “Lascialo sul treno” gli dico, “lo troverai al tuo arrivo a scuola, ora vai con Hagrid.” Lui guarda il gigante poi me. Capisco che teme di non uscirne vivo, Hagrid fa questo effetto a prima vista. “Devo proprio?” “Si, vedrai che sarà una bella esperienza”. Lui scrolla le spalle e si avvia verso la rimessa delle barche. Lo sento mormorare “peggio di così non si può… e se il cappello mi smista in Tassorosso lo infilo nel wc e tiro lo sciacquone…” Lo seguo con lo sguardo mentre mestamente raggiunge gli altri studenti, poi mi incammino verso le carrozze. Durante il viaggio ripenso a quanto sia strano ritrovarsi qui dopo tanti anni. Il ritorno di Voldemort non ha consentito il proseguimento degli studi a molti studenti come mezzosangue e licantropi e la scuola è stata distrutta nella battaglia finale. Ci sono voluti anni per ricostruirla e riportarla a un livello di sicurezza tale da consentire di riprendere le lezioni. Ormai mi ero rassegnata a non poter fare il lavoro che avevo sempre sognato, senza aver conseguito un titolo di studio era impossibile. Poi la sorpresa, la lettera della preside che comunica a noi vecchi studenti la possibilità di tornare a scuola e proseguire gli studi per accedere agli esami finali. Un occasione imperdibile! Non sarà facile reintegrarsi, ma ce la metterò tutta. Un passo dopo l’altro e sono nella Sala Grande. L’emozione è la stessa della prima volta che ci sono entrata, meraviglia. Raggiungo il tavolo dei Tassorosso e fra abbracci e lacrime saluto i miei vecchi compagni. Di fronte al tavolo dei Professori, dove noto volti nuovi, un ragazzo viene fatto sedere sullo sgabello e il Cappello Parlante appoggiato sulla testa. Lo riconosco, ha fatto il viaggio in treno insieme a me, e trattengo il respiro mentre assisto allo smistamento di mio figlio. Wink
Neely Black
Hobbit
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MessaggioInviato: Lun 11 Set 2017 23:07 pm    Oggetto:   

Julia ha scritto:
Ben arrivata Professoressa Black. Discendente per caso della Nobile e Antichissima Casata dei Black? Smile

Ciao Julia, grazie. Smile
Sì, esatto, discendo dai Black e precisamente sono pronipote di Alphard Black.
Astro
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MessaggioInviato: Lun 11 Set 2017 23:13 pm    Oggetto:   

... l’elfo, a quel punto, iniziò a fare molte domande al mago, per scoprire cosa avesse fatto in tutto quel tempo.
«… poi sono stato chiamato dalla Gringott come SpaccaIncantesimi e ci sono rimasto per …» l’uomo si ammutolì perché non sentiva più nessun’altra voce «Wellby, mi stai ascoltando?» chiese il mago.
L’elfo con lo sguardo ancora più allucinato del solito, stava reggendo in mano una pergamena. «Ma lei Signore…»
«Wellby!» allungò la mano «Da dove hai preso quel documento?» 
«Mi è scivolato tra le mani mentre...» l’uomo guardò di traverso l’elfo «ma… io non… cioè… insomma… lei… lei Si…» urlacchiò forte «Lei è diventato un Professore
«Shhhh» disse mentre si metteva l’indice davanti alla bocca «Abbassa la voce! Ti ricordi di tutto il polverone che ha alzato Potter al Ministero per l’arrivo del suo secondogenito? Bene, diciamo che con la Preside abbiamo concordato di aspettare la cena d’inizio anno per ufficializzare la cosa. Non credo che affidare una cattedra a un cabalista si ben visto sia ben visto qui al Castello.»
«Ma garantisco anche io per lei! Cioè… si, io insomma… lei, mi ha aiutato molte volte, io le sono in debito…» riniziò a singhiozzare. «Lei mi ha reso un elfo libero!» 
«Wellby! Mi ĉiam estos tie, kiam vi bezonos ĝin» l’uomo si guardò attorno per rimirare lo stato di degrado «ma ora le cose sono diverse, non sono più lo studentello che ero un tempo. C’è bisogno di cambiare aria!
«Vuole che apra le imposte?» chiese felice l’elfo.
«No Welby. Intendevo che le cose sono cambiate.» Poi i due non si dissero nulla per un lungo lasso di tempo, tanto che l’uomo percorse per intero la Sala Grande dei Corvonero fin quando non arrivò alla porta, a quel punto si girò e guardò quello che per anni era stato il suo dormitorio.
«Wellby! Sai cosa puoi fare?»
«Si Signore, dica! Wellby al sia servo, ĉiam.»
«Vedi di dare una bella pulita a queste stanze, non vorrei prendere una multa dal Dipartimento di Sanità, per la tua negligenza.»
Gli occhi dell’elfo si riempirono di felicità. «Certo Signore! Subito Signore!»
Il mago aprì la porta, fece un fischio e da sotto una poltrona spuntò un vecchio kneazle che prontamente saltò sulle spalle dell’uomo e incominciò a fare le fusa mentre l’uomo gli grattava il mento «Certo Omaek, anche tu mi sei mancato...» e si chiuse la porta alle spalle. Nel frattempo l’elfo che era rimasto solo nel la stanza, aveva iniziato a canticchiare dalla felicità.
Astro
Artista errante
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Località: Incantavia
MessaggioInviato: Mar 12 Set 2017 0:03 am    Oggetto:   

Iniziamo ordunque, seppur non è ancora finito lo smistamento a dare un paio di punti, così da iniziare a vedere le clessidre riempirsi. 

Per un ritorno in grandi stile, ma l'essere pulcioso può tranquillamente rimanere nei cortili a sgranocchiare qualche osso, conferisco 5 punti alla Casa del Professor Lupin, complimenti Tassorosso.

Altrettanti 5 punti li conferisco a colei che col cuore pieno di gioia assiste allo smistamento della propria prole. Per cui complimenti Julia, altri 5 punti per i Tassorosso.

Infine consegno 10 punti a colei che non si è fatta attendere, ma che nero su bianco si è fatta conoscere, seppur al momento non conosce ancora la sua Casa, ottimo esordio per la giovane Phœnix.

Applausi per tutti voi
Phœnix
Nano
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MessaggioInviato: Mar 12 Set 2017 12:42 pm    Oggetto:   

Grazie Prof. Astro! Smile
Sono molto emozionata per questo inaspettato riconoscimento.
Non vedo l'ora di scoprire in quale clessidra finiranno i miei punti!

Perché ci saranno le clessidre... vero???
Astro
Artista errante
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Località: Incantavia
MessaggioInviato: Mar 12 Set 2017 14:07 pm    Oggetto:   

Phœnix ha scritto:
Grazie Prof. Astro! Smile
Sono molto emozionata per questo inaspettato riconoscimento.
Non vedo l'ora di scoprire in quale clessidra finiranno i miei punti!

Perché ci saranno le clessidre... vero???





 Non mi faccia pentire della mia bontà d'inizio anno. Ovvio che si! In quale scuola magica non si raccolgono punti? 
SeanMacMalcom
Elfo
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Località: Torino
MessaggioInviato: Mar 12 Set 2017 19:50 pm    Oggetto:   

Sean non si era mai considerato un bambino speciale.
E ammesso che essere timidi, impacciati e riuscire a pronunciare puntualmente la frase sbagliata al momento più opportuno per rimediare una figuraccia non volessero considerarsi indicatori di qualche particolare talento; obiettivamente Sean non avrebbe potuto essere considerato un bambino speciale.

Non che egli difettasse d'impegno: in passato, aveva cercato di imparare a leggere prima di chiunque altro della sua età e aveva cercato di imparare a scrivere prima di chiunque altro della sua età, aveva cercato di imparare a cantare e a suonare, aveva cercato di imparare qualunque cosa potesse concedergli di sentirsi un po' più che l'enorme fallimento che da sempre si era abiutato a considerarsi. E se, qualche rara volta, il suo impegno aveva offerto i suoi frutti, nella maggior parte delle altre occasioni avevano finito per costargli una sonora legnata sui denti da parte del Fato.
Tutto ciò stendendo il proverbiale velo pietoso sulle sue relazioni sociali: ritenerlo più a suo agio a chiacchierare - ovviamente in inefficaci monologhi - con qualche ragnetto raccattato negli angoli della propria camera, che con un essere umano, avrebbe avuto a dover essere riconosciuta per lui una dolorosa norma, giacché, da quando aveva memoria, ogni proprio tentativo di approccio nei confronti dell'umanità, coetanei e non, era stato spiacevolmente respinto con indifferenza, nel migliore dei casi, se non, addirittura, con cattiveria, in talune situazioni, al mittente.
Dopotutto, anche da questo aspetto, Sean non era partito esattamente avvantaggiato. In un'età antecedente a quella nella quale avrebbe potuto avere qualche occasione di ricordare il volto di sua madre, quest'ultima aveva probabilmente deciso - o, per lo meno, questa era l'idea che lui si era fatto - che quel pargolo avrebbe avuto a doversi considerare, dal suo personale punto di vista, già un totale fallimento: ragione per la quale egli era cresciuto solo con suo padre. E benché il padre di Sean non fosse un uomo cattivo, e non gli avesse mai negato tutto il proprio affetto, il trauma del rifiuto di sua madre era rimasto aleggiante come una cupa ombra sopra ogni giorno della propria vita. Come avrebbe potuto essere altrimenti, del resto?

A soli dieci anni, quindi, Sean aveva già avuto occasione di accumulare una discreta collezione di legnate sui denti, al punto tale che, se solo non fosse stato un concetto metaforico, sicuramente avrebbe avuto bisogno di una dentiera.

Ma tutto sembrò destinato a cambiare poco prima del suo undicesimo compleanno, quando una strana lettera ebbe a essere infilata nella buca delle lettere di casa sua, un piccolo appartamento nella periferia di Glasgow...



[continua]
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