H.E.R.O.I.N. La strada dei supereroi di italiano ha praticamente tutto, tranne che le fonti d'ispirazione. Cominciamo dai personaggi protagonisti: I Motel Connection, una band di musica elettronica che annovera tra le sue fila Samuel, il cantante dei Subsonica, Dj Pisti e Pierfunk, che dei subsonica è il primo bassista. I tre sono apprezzati autori colonne sonore (Santa Maradona e di A/R Andata + Ritorno),  ed H.E.R.O.I.N. è anche il titolo dell'ultimo disco del gruppo, uscito a marzo 2010.

A pensare alle loro effigi per un progetto di fumetto fanta-supereroistico è stato il reporter del Sole 24 Ore Mauro Garofalo, intorno alla cui idea si è radunato un gruppo di giovani fumettisti: Bruno Letizia, autore anche della sceneggiatura, Serena Ficca e Valerio Schiti.

Il prodotto è un fumetto che, con il linguaggio e gli stilemi del fumetto popolare, in particolare quello dei supereroi statunitensi, cerca non solo di rappresentare una storia di intrattenimento, ma anche di riflessione sul potere e su come possa condizionare la vita dei cittadini.

Edito dalle Edizioni Ambiente, il fumetto è a basso impatto ambientale, poiché è stampato su carta riciclata.

La storia vede al centro il giovane Ashley Rockwell, rampollo del proprietario di una multinazionale,  che è praticamente drogato di vita virtuale, di social network, di dati che viaggiano nella rete e si insinuano nel cervello.

La sua esistenza viene sconvolta quando da questa aggregazione caotica evoca tre avatar, che hanno l'aspetto dei tre Motel Connection, che nell'universo del fumetto, ambientato tra 200 anni, sono una band "antica".

La rivelazione che il suo mondo non è quello che lui crede essere, che la Overvolt City, la megalopoli che fa da sfondo alla vicende, cela un segreto oscuro, da il via alla vicenda che porterà Ashley attraverso un percorso che sarà di crescita personale oltre che di liberazione della collettività da una opprimente dittatura, aiutato dai tre "supereroi" da lui evocati e costruiti attingendo subliminalmente a tutto quanto fruito come lettore e spettatore passivo.

Cominciare a citare le fonti citate esplicitamente sarebbe lungo. Da Matrix a Essi Vivono, ai fumetti Marvel e di fantascienza UK, non c'è nulla di nascosto. Il gioco della citazione è talmente esplicito e parossistico che non può chiamarsi plagio. Nessuna situazione narrativa è stata maltrattata per realizzare questo fumetto.

Quello che è evidente che il progetto, pur avendo intenzioni serie, ha il tono scanzonato di chi non si prende troppo sul serio, caricando all'eccesso il gioco delle citazioni, la cui genesi è ben spiegata nella introduzione di Alessandro Di Nocera.

Il testo scorre, i buoni disegni si fanno apprezzare per la capacità di ben narrare per immagini.

Interessante anche l'allegato meta-testo, un giornale di Overvolt City, che approfondisce l'universo narrativo della vicenda.

Quello che è un macroscopico problema potrebbe essere il prezzo.

Che prezzo ha l'impegno ambientalista? Un fumetto che cerchi di divertire senza essere disimpegnato deve per forza costare quasi 13 euro?

Sarebbe impietoso e ingiusto confrontare "a peso" questo titolo con un albo bonelliano di pari foliazione per esempio. Sono ben altre le tirature che può permettersi la casa edtrice che produce Nathan Never, quindi a parità di costi produttivi di base, ossia il lavoro degli autori, ha un punto di pareggio che consente di tenere più basso il prezzo di copertina.

Il fumetto merita comunque di essere letto.  Non avrebbe sfigurato per esempio nella rivista degli anni '90 Cyborg, ideata da Daniele Brolli, che presentava anche operazioni che andavano nella stessa direzione di questo progetto, quella di realizzare un ossimorico "fumetto pop d'autore".